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Oggi parleremo di creatività e di artisti, una prerogativa tipicamente italiana. Come spesso accade si acquisiscono cittadinanze per necessità offrendo con il passare del tempo, ai paesi ospitanti luce e notorietà tuttavia il cuore e le origini sono una sola, quella donata da Dio ed è per quello che in genere si brilla di luce propria. In questo caso parleremo del creatore del celebre personaggio di Asterix, un fumetto basato sulle guerre dell’impero romano contro il popolo gallico ed ovviamente chi ne faceva le spese erano i potenti romani, dato che Asterix, Obelix ed il druido Panoramix possedevano un segreto, la pozione magica creata dal proprio druido, una pozione magica in grado di offrire a colui che l’avesse bevuta una forza incredibile, sovrumana ed addirittura l’invincibilità. E chi in genere le prendeva era sempre l’esercito più grande del mondo di allora: l’impero Romano. Frase celebre dei galli capeggiati da Asterix: S.P.Q.R “Sono Pazzi Questi Romani”….. Un grande fumetto trasformato poi, negli anni in cartoons, un fumetto che devo dire avrebbe offerto momenti davvero belli a generazioni di bambini, in particolar modo quelli che furono bimbi circa mezzo secolo fa. Comunque sia le celebri avventure di Asterix, Obelix, Panoramix sempre in compagnia del cagnolino Ideafix, hanno regalato sogni e grandi emozioni anche alle generazioni più giovani e contribuito ad offrire briciole di storia anche se romanzata (ed un po’ vissuta al contrario) a miriadi di piccoli in cerca ancora di sogni, quei sogni che i cartoons sono in grado di offrire ai più piccini. Vi sembrerà strano ma il celebre creatore di Asterix Albert Uderzo deceduto oggi a 92 anni, fumettista che pubblicò la prima avventura del celebre Gallo nel 1959 sulla rivista “pilote” e poi in 37 volumi tradotti in oltre 100 lingue straniere con ben 200 milioni di copie vendute, fu di origini naturalmente italiane. Uderzo nacque a Fismes nella Marna da Silvia Crestini (toscana) e Leonardo Uderzo (vicentino) entrambe nostri concittadini ma emigrati in Francia con i due figli maggiori. Successivamente si spostarono a Clichy sous Bois e nel 1934, l’artista del fumetto ottenne la cittadinanza francese. Nel 1938 la famiglia si trasferì nella Ville Lumiere dove risedette in pianta stabile. Un artista davvero vocato Alberto che già dall’ età di 7 anni da attento ed appassionato lettore di fumetti iniziò a disegnare storie proprie anche se fu piuttosto ostacolato nel dipingere perché affetto da daltonismo. A 13 anni il ragazzo venne assunto dall’ azienda francese Société Parisienne d’ Édition come letterista, ritoccatore di immagini, correttore di bozze e grafico. Da questi lavori guadagnerà la necessaria pratica e da artista davvero eclettico raggiungerà la preparazione per divenire autodidatta. Nel 1959 apparve la prima avventura di Asterix quando in Francia in quel periodo era ancora vivo il ricordo negativo dell’impero nazista e dopo poco le avventure del Gallo vennero pubblicate con successo. La resistenza dei Galli contro i Romani poteva ricordare quella dei francesi contro gli occupanti nazisti pertanto le proprie avventure furono ben recepite e gli diedero la meritata notorietà nel settore dei fumetti e successivamente dei cartoni animati. Nella nostra nazione il 1967 vide la prima pubblicazione delle avventure di Asterix che apparì sulla rivista Linux. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che i cognomi italiani siano onnipresenti dove esista l’arte. Cognomi tipicamente italiani scorrono nelle parole di coda dei film Hollywoodiani, i migliori stunt man del mondo tanto apprezzati nella mecca del cinema sono italiani,
come pure gli italiani sono presenti in moltissimi ruoli della cinematografia made in California ma anche nella fumettistica cui il padre di Asterix ne è protagonista. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che senza gli italiani il mondo sarebbe vuoto, grigio e piatto, non avrebbe mai potuto godere dell’arte presente sul pianeta e nemmeno della squisita e ricca tradizione italiana come ad esempio la cucina italiana, regionale e provinciale, del paese dello stivale. Senza l’Italia non esisterebbe la tanto apprezzata Pizza o il conosciuto caffè espresso o la delizia di tanti stranieri che quando si recano in Italia apprezzano il “cappuccino”, la cioccolata, il gelato migliore al mondo e tant’altro, non esisterebbe la grande varietà vinicola del Belpaese, le numerose antiche chiese ricolme di opere d’arte meravigliose. Potrei andare avanti all’infinito ad elencare gli affetti meravigliosi dell’Italia e della tradizione italiana presente nel mondo ma mi servirebbe un’enciclopedia, di conseguenza mi fermerò qui . L’Italia resta comunque” un rapido sempre in ritardo ma una stella che brilla dalla notte dei tempi su ogni città”, come enuncia la celebre canzone di Edoardo Bennato. L’Italia: una nazione piena di visibili contraddizioni, una prerogativa che si addice solamente ai grandi geni dell’arte. Credo che fino a che l’Italia sarà viva, il mondo potrà godere di una poliedrica ricchezza artistica, di una vita in “quadricromia” al di là degli “sfottò” che talune nazioni forse per pura invidia ci regalano, tuttavia come diceva un famoso adagio: “meglio fare invidia che compassione”. La storia dell’Italia e degli italiani nel mondo, pronti ad arricchire e regalare bellezza e tradizione continua e continuerà in maniera davvero significativa a rendere la Terra una rara bellezza artistica. In questo momento avremmo bisogno della pozione magica di Asterix, tuttavia credo che comunque sia ce la faremo.