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Oggi cercheremo di comprendere cos’è il Sismabonus anche se concettualmente dalla parola Siamabonus avrete parzialmente capito in larghe linee cosa si intende pertanto cercheremo di entrare più nel dettaglio dato che proprio il Siamabonus rientrerebbe nel “pacchetto di detrazioni” previsto per il Superbonus 110%. Il Sismabonus possiamo tranquillamente dire possa essere uno degli interventi trainanti del Superbonus 110%, proprio il Sismabonus avrebbe la peculiarità di essere trainante per importanti interventi legati al Superbonus 100% come ad esempio l’installazione dei pannelli fitivoltaici e l’ installazione dei sistemi di accumulo. Esistono alcune differenze fra il Siamabonus legato al Bonus 100% ed il Siamabonus ordinario. Il tutto è spiegato nella normativa che ora riporteremo:
(da lavoripubblici.it) Il comma 4 dell’art 119 del DL 34/2020 ingloba al suo interno una serie di altre normative precedenti quali :Il DPR 22 dicembre 1986, n 917: nel quale si definiscono le detrazioni (pari al 50%) per l’adozione di misure antisismiche e per la messa in sicurezza statica. Il decreto legge del 4 giugno 2013 n 63 art 16, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2013 n. 90 e coordinato con le leggi di bilancio del 2017-18-19, oltre al DL 50/2017: nei quali emerge il concetto di premialità per il quale la detrazione può passare dal 70 all’85%. Inoltre nel DM 58/2017 viene introdotto il concetto di classificazione sismica di cui si parlerà nel paragrafo successivo.
Per essere più sintetici e cercare di comprendere la differenza fra le due tipologie di Bonus fiscali legati all’ antisismico. Prima del Super Sismabonus le detrazioni si basavano sulla premialità ovvero, con più fosse aumentata la sicurezza dell’edificio, dal punto di vista strutturale, più sarebbe diventato conveniente il beneficio previsto. Una sorta di sistema a scalare (al rialzo). Un sistema quindi che avrebbe cercato di spronare i proprietari di edifici a spingere sull’acceleratore dei lavori, cercando di incentivare il massimo della sicurezza antisismica con il premio della maggior detrazione fiscale. E’ utile sapere che il patrimonio edilizio nazionale, sia da sempre vulnerabile ai sismi, in effetti essendo per lo più composto di abitazioni più o meno attempate l’antisismico in Italia non sarebbe sufficiente, per poter proteggere le strutture ed i propri abitanti in caso di terremoto. E’ un esempio il paese di Amatrice raso al suolo a causa di un recente sisma. In questo caso il Siamabonus 110% sarebbe subentrato al sistema di premialità, ovvero al sistema “scalare per capirci” tipico del Sismabonus tradizionale.
(Da lavoripubblici.it) La premialità viene definitivamente azzerata con la frase riportata nell’articolo 119 del Decreto Rilancio “ l’aliquota delle detrazioni spettanti è elevata al 110% per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021.” Dunque, per qualsiasi intervento elevato al 110% si elimina ogni premialità legata alla classificazione.
Eliminando la premialità è stato possibile creare un pacchetto di lavori in modo da usufruire della massima detrazione contenente anche interventi minori, quel tipo di lavori che non producono un salto di classe ma che porterebbero a vanificare l’obbiettivo reale per il quale il Sismabonus sarebbe nato.
Ricordiamo ancora una volta che l’Italia possieda abitazioni realmente ad alto rischio sismico. Stando ad uno studio di Federcasa risalente al 2017 in sinergia con ISI sarebbe risultato che il 40% dell’edilizia pubblica residenziale sia situata in zona 1 di cui il 52% sarebbe anteriore al 1980. Quello che preoccupa maggiormente è il fatto che da uno studio dell’ INGV solamente il 6 % degli italiani temono il pericolo terremoto nonostante abitino in zone per lo più sismiche. Per questa ragione si raccomanda ai tecnici, di seguire intervenendo per il miglioramento reale della classe di rischio della struttura quindi, promuovere il Sismabonus come strumento incentivante non solamente per quanto
riguarda il consolidamento delle strutture, ma anche per creare un giusto grado di consapevolezza degli italiani. Ora cercheremo di capire le principali differenze del Sismabonus 100% confronto al Siamabonus ordinario. In questo caso le differenze principali del Sismabonus ordinario sarebbero legate alla riduzione a 10 anni del periodo relativo al credito di imposta. Praticamente la parte del bonus sarebbe stata recuperata in 10 anni. Nel Sismabonus 110% invece gli anni per il credito di imposta si accorcerebbero a 5. In quest’ultimo caso il credito di imposta è fra l’altro cedibile ad aziende terze o ad istituti di credito cosa infattibile nel Sismabonus ordinario. In questo caso trovando l’azienda consenziente sarà possibile non “sborsare denaro” per mettere il nostro edificio a norma antisismica. In questo caso sarà l’azienda a recuperare il credito dallo stato italiano. Quello che è giusto capire, (ripetiamo il concetto) è il fatto che l’Italia sia una nazione a rischio in fatto di terremoti, pertanto credo sia necessario adeguare i propri immobili dato che spesso si tratta di immobili meravigliosi ma anche molto datati quindi non sempre in grado di poter resistere alla forza distruttrice di un sisma. Nella nostra regione a prova di quanto detto, si potrebbe citare il sisma del 2004 abbattutosi nella zona lacustre del Garda con epicentro nel comprensorio di Salò. In questo caso si trattò di un terremoto non proprio lieve ma in grado di creare parecchi disagi e danni alle abitazioni della zona in particolar modo quelle più datate che sporgono il fianco maggiormente al fattore sismico. Sarebbe necessario quindi insistere sul cambio di mentalità e capire che i terremoti anche se grazie a Dio non capitano spesso, quando si abbattono sui centri abitati sono in grado di produrre veri e propri disastri, morte e distruzione, pertanto essendo la nostra nazione una zona piuttosto sismica sarebbe necessario provvedere difendendosi. Come? Tramite la tecnologia edilizia nell’ambito antisismico.