C’è stato un lungo periodo nel quale l’Italia ha saputo svilupparsi economicamente e raggiungere un certo tasso di democrazia grazie all’ingerenza della chiesa nella politica. Erano gli anni dal dopoguerra, che proseguirono fino alla fine della prima repubblica. Con la morte della Democrazia Cristiana, il partito dallo scudo crociato appoggiato dalla chiesa cattolica, che ha saputo condurre l’Italia verso una congiuntura economica non indifferente permettendo alla nazione di divenire una delle economie occidentali più forti, a mia opinione si è spento tutto gradatamente. Immaginate un illuminatissimo luna park nel quale le luci si spengono gradatamente tutte fino a far divenire la zona ( in questo caso l’Italia) una zona buia, in ombra politicamente e non solo purtroppo anche economicamente. L’entrata nell’ Unione Europea che all’epoca fu una speranza per tempi migliori a mia opinione non avrebbe dato i risultati sperati anzi, debbo dire che i risultati sono stati purtroppo molto deludenti e negativi, pertanto da questi presupposti è nata una nuova politica, una politica che a mio credere è assolutamente priva di anima, senza fondamento, per di più una politica di odio reciproco fra le varie coalizioni, una politica che non è più basata sul servizio ovvero “fare il bene dello stato quindi della popolazione italiana” ma fare solamente gli interessi della “casta”, dell’Europa, delle multinazionali e dei poteri forti. Purtroppo l’Unione Europea non ci ha regalato quella tranquillità che noi speravamo di avere ma entrando nel costoso Euroclub siamo a mia opinione passati dall’ essere una delle maggiori potenze economiche occidentali a “giullari della UE” un’ Italia che a mio parere la UE non rispetta affatto, una nazione impoverita per ovvi motivi e controllata a vista. Oggi vediamo sullo scacchiere politico italiano un esecutivo non amato dal popolo ma imposto dall’ Elite che potremmo definire come una sorta di “avamposto europeo” , una società fra due partiti che possiamo confermare siano il diavolo e l’acqua santa, uniti solamente per non dare al centro destra l’opportunità di poter governare ma non solo, soprattutto di non eleggere il Presidente della Repubblica. Il centrosinistra è divenuto ormai il partito delle Elite una coalizione destinata a perdere consensi in Italia, data la politica che ad oggi ha sostenuto,controtendenza vediamo una crescita costante della popolare Lega di Salvini e del centro destra unito che contrariamente alla sinistra restano attaccati alla tradizione, alla popolazione, al sovranismo, alla nazione oltre che al credo cristiano andando controcorrente alle influenze dell’ Europa soprattutto dei paesi nordici che iniettano costantemente un veleno mortale nel paesi membri: la scristianizzazione e l’apostasia. La chiesa da che parte si inserisce in questo scenario? A mio parere assistiamo oggi una chiesa divisa, una gran parte, quella più modernista, appoggia la sinistra avvezza a proporre politiche anticristiane mentre una parte della chiesa resta attaccata ai valori tradizionali cui il centro destra è ancorato. Dopo questa breve escursione dal passato al presente vorrei parlare di una certa intervista al Cardinale Camillo Ruini rilasciata al Corriere della Sera proprio ieri. Dall’intervista si intravede la perdita dei catto – democratici nella politica nazionale e la conferma sarebbe arrivata dalle elezioni in Umbria da sempre una delle roccaforti “rosse”, l’intervistato quindi non può che confermare quanto sia la realtà ovvero riconoscere che il cattolicesimo politico di sinistra oggi è sempre più irrilevante e perde smalto giorno dopo giorno. Ha meno rilevanza confronto al passato nella politica italiana anche il ruolo dei cattolici e questo è normale in un paese che si sta scristianizzando giorno dopo giorno anche se il Cardinale auspica non sia una situazione irreversibile. Secondo Ruini i tempi non sarebbero ancora maturi per poter fondare un partito cattolico (similare quantomeno a quello che fu la Democrazia cristiana). Per quanto riguarda la novità dell’ avvicinamento della chiesa al matrimonio dei sacerdoti, essendo il matrimonio in una generale crisi, sarebbe sconveniente poter avere dei sacerdoti sposati e magari in seguito divorziati. Il Cardinale si dichiara non favorevole quindi a questa novità mentre sarebbe invece favorevole al dialogo con il leader della Lega Matteo Salvini. Quando all’intervistato viene chiesto un giudizio su, “Capitano” della Lega, il Cardinale si dice favorevole al dialogo anche se sostiene che Salvini abbia notevoli prospettive davanti a se ma la necessità di maturare. Per quanto riguarda invece lo “spinoso” problema dei migranti l’intervistato non si sbilancia e si rifà al Vangelo sull’amore verso il prossimo ma dice che è necessario non sottovalutare anche le problematiche che l’immigrazione può comportare. Nonostante una certa divisione della chiesa verso sinistra possiamo dire che il Cardinale Camillo Ruini abbia una visione alternativa, la luce di quella chiesa cattolica che vede la deriva dei tradizionali valori morali e del credo cristiano. Alla domanda sulla questione del Rosario utilizzato dal “Capitano” nei suoi comizi l’intervistato afferma che non crede si tratti di strumentalizzazione ma piuttosto di una reazione al politically correct con un tentativo di riaffermare il ruolo della fede nello spazio pubblico. Matteo Salvini non perde tempo per ringraziare il Cardinale ( che spera di poter incontrare presto) per i concetti espressi nell’intervista, concetti che certamente vanno controcorrente a quelli di una buona parte degli appartenenti alla chiesa cattolica. L’Italia o è cristiana o non lo è, così afferma Salvini come pure afferma la vicinanza del proprio partito a tematiche molto delicate come il diritto alla vita, la tutela della famiglia, la libertà educativa, la difesa delle nostre radici e l’aiuto a quei migranti che avessero reale necessità di sostegno come ad esempio quei migranti che scappano da persecuzioni e guerre, persone che alle quali è necessario e cristiano tendere la mano.