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LE REGIONI ITALIANE PIU’ ENERGIVORE

L'ITALIA IL PAESE DALLA MINIERA D'ORO GRATUITA MA POCO SFRUTTATA: IL SOLE

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 ARTICOLO OFFERTO DA ELETTROSOA IMPIANTI ELETTRICI GREEN TECNOLOGY

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Introduzione

Perchè divenire produttori indipendenti di energia elettrica

E’ necesario lasciar credere all’umanità di essere colpevole di inquinamento, di devastazione della Terra. E’ necessario instaurare un regime di falsa colpevolezza cercando di pilotare le masse di esseri umani facedo loro credere di esser degni “della gogna”. Questa sarebbe la strategia vincente (studiata  dai poteri forti) per forzare il cambiamento di un sistema energetico ed economico, portandolo tramite la menzogna ed il terrorismo mediatico, forzatamente verso un nuovo sistema economico a loro favorevole. Prima tuttavia sarà necessario cambiare epoca e passare dall’era dei carburanti fossili come il gas, il petrolio, il carbone, l’olio, all’era dell’ elettrico. In questo modo i mercati ormai saturi in varie sezioni dell’economia, potranno riprendere con floridità puntando su una serie di nuovi mercati. Così facendo il mondo sarà di fronte ad una nuova era fatta di controllo totale. Già, perchè l’elettrico porterà inevitabilmente al controllo per il fatto che le forniture di energia elettrica saranno erogate solamente da qualcuno al di sopra delle parti e potranno essere bloccate in qualsiasi momento. Ora cercheremo di comprendere i motivi per i quali il progetto sarebbe da considerarsi un inganno vero e proprio. Il neoneto sistema sarebbe ingannatore alla radice oltre che poco chiaro, per il semplice fatto che: punto primo gli uomini di scienza intellettualmente onesti scagionerebbero l’azione umana colpevolizzata del cambiamento climatico, che in realtà sarebbe dovuto (in buona parte) alle normalissime dinamiche naturali di un pianeta tutt’ora vivo. La seconda e più ovvia conclusione è che comunque lo si voglia vedere l’energia sufficiente per alimentare il sistema mondo la si può ottenere (per il momento) solamente tramite il consumo di carburanti fossili. Passando quindi all’elettrico per il momento nulla cambierebbe (in fatto di cambiamento climatico) per il fatto che, prima di tutto le cause sono da vedersi altrove, ma per parlare di carburanti fossili ne è ancora necessario l’utilizzo per porodurre l’energia sufficiente. I sistemi GREEN in essere, non sono ancora sufficienti per “dissetare” la sete di energia che necessita l’ umanità per la propria sopravvivenza.

Image by Markus Winkler from Pixabay

Perchè investire oggi su un impianto fotovoltaico.

Certo è che passare ai sistemi legati all’autoproduzione di energia verde, come ad esempio il fotovoltaico o le piccole pale eoliche sarebbe una cosa da valutare seriamentre o addirittura un dovere di ogni cittadino. I nuovi impianti fotovoltaici e le piccole pale eoliche (vento permettendo) restano comunque una fonte di energia naturale utilissima per essere indipendenti energeticamente dai fornitori di energia elettrica. Considerando i costi in continuo aumento (per motivi spevulativi e bieche strategie di mercato) investire in un impianfo totovoltaico resta una delle soluzioni ottimali anche economicamente. Oltrettutto a prescindere dalla questione costi, credo fermamente che nel proprio piccolo, sia un bene a prescindere rispettare l’ecosistema (anche se questo non sarebbe basilare come vorrebbero far credere). Comunque lo si voglia vedere sono convinto sia una cosa ottima cercare di non farsi ingannare ma altrettando buona norma potendo, rispettare il proprio pianeta ed incentivare la propria autonomia energetica utilizzando tutti moderni sistemi che possano essere in grado di produrre energia dal sole o dal vento. Dopotutto l’Italia è la nazione del sole, il sole è gratis perchè quindi non alleggerire i propri costi ed iniziare a sfruttare questa miniera d’oro di energia gratuita? Ritengo che l’indipendenza energetica sia una delle maggiori conquiste dei nostri tempi.

Il fattore costo impianti fotovoltaici

Oggi un piccolo impianto di pannelli fotovoltaici da 3 Kw costa relativamente. Ai nostri giorni i prezzi si sono molto abbassati. Possiamo trovare sul mercato impianti fotovoltaici mediamente dai 4000 Euro ai 5000 Euro (dipendendo dalle marche, dalla qualità e dai materiali) privi di sistemi di accumulo. Con l’aggiunta di sistema di accumulo ovvero la possibilità di utilizzo della propria energia anche durante la notte od il maltempo, il prezzo medio di un impianto fotovoltaico da 4 Kw si attesterebbe intorno ai 12000 Euro. Esistono tuttavia incentivi anche al 50% per i sistemi di accumulo destinati agli impianti fotovoltaici. Il prezzo degli impianti si sarebbe abbassato sensibilmente quindi l’ammortamento sarebbe divenuto più rapido. Ancor più rapido, pertanto sarebbe il risparmio. Essendo un’ utilizzatore di fotovoltaico da più di 10 anni (pagato allora 12500 Euro senza sistema di accumulo) devo ammettere che in questo caso si tratti di un sistema ottimo per liberarsi dei costi energetici (totalmente o parzialmente) per quanto riguarda l’elettricità, ma anche di una parte dei costi legati al gas metano per il riscaldamento dell’acqua sanitaria. Il fotovoltaico offre questo doppio vantaggio. I vantaggi dei sistemi GREEN (data la tendenza odierna in fatto di costi in fattura in continua crescita speculativa), sono a mio parere ancor più convenienti di ieri. Sarebbe utile quindi fare una doverosa riflessione sull’installazione di un impianto fotovoltaico, sempre che il proprio tetto lo possa permettere. In questo caso potrà aiutarvi Elettrosoa, l’azienda che ha offerto questo articolo. Dopo l’articolo precedente in merito alle caldaie, leggendo le prossime righe potremo capire quali saranno le regioni italiane più assetate di energia. (introduzione di Goldfinger)

Consumi Regioni Italiane: Quali sono le regioni che consumano di più?

Per mitigare la crisi climatica in corso (che in Italia ha portato il 2022 ad essere l’anno più caldo mai registrato dal 1800) diventa indispensabile effettuare la transizione a fonti rinnovabili ed investire in efficienza energetica, visto che l’unica energia realmente ad “impatto zero” è quella che non viene consumata.

In quest’ottica, il Ranking delle Regioni realizzato da Italy for Climate ci fornisce uno spaccato di consumi di energia pro capite, emissioni e utilizzo di fonti green in ogni regione italiana. Campania, Calabria e Lazio sono le regioni che presentano i migliori valori sia per emissioni che per consumi di energia. Mentre, Umbria, Toscana e Molise seguono andamenti negativi per tutti gli indicatori analizzati.

Nonostante i cali dei consumi e delle emissioni registrati nel 2020 causa Covid, nessuna regione è in linea con gli obiettivi europei 2030 e la roadmap per raggiungere la neutralità climatica. Infatti, tutte le regioni sono chiamate a fare di più: senza un loro maggiore coinvolgimento l’Italia non riuscirà a rispettare l’impegno sottoscritto a Parigi nel 2015.

Image by Glaucia from Pixabay

Quali regioni consumano più energia?

L’analisi data dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, guidata dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, ci presenta un ranking dei consumi di energia elettrica e gas naturale pro capite totalmente polarizzato fra nord e sud Italia.

Le peggiori: al centro-nord (ad eccezione della Liguria) si trovano tutte le regioni che registrano una performance peggiore della media nazionale.

Le migliori: invece, le regioni del centro-sud e delle isole presentano una performance migliore della media.

La Lombardia si trova all’ottavo posto come provincia più inquinante d’Italia, con 2,2 tonnellate di petrolio per abitante. I cittadini lombardi, specialmente chi vive nella provincia di Milano, dovrebbero riconsiderare i propri consumi, evitando sprechi e optando per soluzioni sostenibili.

Ranking consumi regioni italiane

Campania 1,0 tep/ab – Sicilia 1,1 tep/ab – Calabria 1,2 tep/ab – Lazio 1,4 tep/ab – Sardegna 1,5 tep/ab – Marche 1,5 tep/ab – Liguria 1,6 tep/ab – Puglia 1,7 tep/ab – Basilicata 1,7 tep/ab – Molise 1,7 tep/ab – Abruzzo 1,8 tep/ab

Da cosa è data questo divario nei consumi energetici? Molti sono i fattori ma ad influenzare questa distribuzione sono soprattutto questioni strutturali e morfologiche:

  • un maggiore fabbisogno termico per gli edifici (più alto al nord per via delle temperature più rigide),

  • una maggiore dipendenza dai trasporti su strada e,

  • ad una maggiore diffusione di processi produttivi più intensivi dal punto di vista dell’energia.

Nonostante ciò, questi fattori strutturali e territoriali non possono in alcun modo giustificare lo spreco energetico, anche perché le regioni più energivore sono anche le più ricche del Paese. Pertanto, sono proprio queste regioni in primis che hanno l’obbligo di guidare l’Italia verso un’economia a zero emissioni e più efficiente. Sotto questo profilo, tutti i cittadini italiani, possono iniziare a ridurre i propri consumi valutando offerte green proposte dai migliori fornitori italiani presenti sul territorio.

Invece, i consumi energetici pro capite nel periodo 2018-2020 seguono un trend negativo del -5% come media nazionale. Solo cinque Regioni hanno consumato meno della media: Lazio, Valle d’Aosta, Campania, Lombardia, Piemonte. Invece, Molise e Basilicata, sono le uniche due Regioni che non sono riuscite a ridurre i propri consumi nonostante gli effetti della pandemia. La vera sfida sarà riuscire a raggiungere risultati altrettanto significativi dal punto di vista del risparmio energetico, ma con un’economia prospera.

Image by Janusz Walczak from Pixabay

Consumi Italiani: Curiosità

  • In Italia ci sono 5 Regioni – Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Basilicata, Calabria, Molise con almeno il 40% di consumi coperti da rinnovabili.

  • 7 Regioni – Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Molise, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta  hanno azzerato i loro consumi di carbone.

  • 3 Regioni appena – Puglia, Sardegna e Lazio – da sole fanno quasi l’80% del consumo nazionale di carbone.

  • tutte le Regioni con meno di 1,5 milioni di abitanti – Basilicata, Molise, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta – presentano emissioni pro capite di CO2 sopra la media.

  • l’Italia si conferma uno dei Paesi europei con la più alta concentrazione di automobili, la media nazionale  è di 666 autovetture ogni mille abitanti. Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta hanno ben oltre un’auto per persona.

Fonte: https://energia-luce.it/news/consumi-regioni-italiane/

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Author: admin

Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi