ARTICOLO OFFERTO DA VITALI GIANPAOLO STUFE E CAMINI ROMANO D.L BERGAMO
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Proprio in questo periodo urge prepararsi ad un inverno incerto. I venti di una guerra molto discutibile come il conflitto ucraino, hanno portato ad un forte aumento dei combustibili da riscaldamento. Certamente qualcuno potrebbe dire: noi utilizziamo biomasse quindi…. Nient’affatto. Inaspettatamente certe biomasse molto comuni come il pellet, un carburante che ha permesso un notevole risparmi economico sul fronte del riscaldamento invernale, ha fatto un balzo in avanti raddoppiando il prezzo dal 2021 al 2022. Gli aumento sono dovuti a vari congiunture negative come la guerra, il fatto che i paesi nordici brucino biomasse per alimentare i propri inceneritori, ma anche dal il fatto che l’ Italia avrebbe in passato fatto male i propri conti. In questo caso come in altri casi l’Italia si sarebbe affidata alle produzioni straniere pur mantenendo solamente un minimo di produttività interna.
Questo fattore ci ha trovati svantaggiati dal punto di vista degli aumenti di prezzo in merito al pellet ed in merito al metano anche se, a dire il vero l’Italia è piena di metano, tuttavia per politiche a mio parere demenziali, non ne estrae se non la minima parte, regalando a tutti gli effetti il proprio gas ai paesi adriatici della costa opposta. Una politica assurda? Certamente anche se la definirei una politica tipicamente italiana (da leccapiedi dei poteri forti) di un’ Italia che dalla notte dei tempi, subisce la sudditanza americana ma ultimamente anche quella dei potenti stati nord europei. Detto questo, con molta probabilità passeremo un inverno difficile, tuttavia sarà possibile tamponare un po’ di difficoltà, utilizzando i mezzi consoni per poter arginare gli aumenti. Quello che è necessario è investire un po’ di più con previsione di ammortizzare la spesa dopo qualche anno. Dopotutto la legna da ardere sarebbe la sola che avrebbe mantenuto un prezzo decente, dati gli aumenti relativi di questo difficile 2022 attestandosi a circa il 20% di aumento (intorno ai 20/25 Euro al quintale). Per potervi aiutare tramite intervisteremo Vitali Gianpaolo, un navigato costruttore di stufe ad irraggiamento lento, un sistema in grado di offrire un notevole risparmio sul riscaldamento nei medi invernali ma anche tanto benessere in fatto di salute.
Stufe e camini ad accumulo di calore, di cosa si tratta? Sono prodotti alimentati a legna e molto conosciuti nell’ antichità, ideati per avere la massima resa calorica con il minor consumo di combustibile. La realizzazione è esclusivamente con materiale refrattario (nucleo) ma varia nei rivestimenti vari, maiolica-intonaco – pietra ollare.
Come funzionano queste stufe dal punto di vista tecnico? Il funzionamento è molto semplice, sfrutta determinate caratteristiche anche a carico dei materiali refrattari che compongono le stufe. Il calore prodotto e convogliato tramite canali realizzati sfruttando appositi calcoli, viene accumulato dalla massa refrattaria. Il peso medio della struttura è q.15. A questo punto il calore prodotto nella stufa viene irraggiato lentamente nell’ambiente sotto forma di “ raggi a infrarossi”, un po’ come accade per i raggi solari. In effetti queste stufe non scaldano solo l’aria come siamo abituati a pensare ma essendo stufe a lento rilascio di calore, mantengono l’umidita a noi salutare scaldando però tutto quanto che i raggi colpiscono, fino ad una profondità di ben di 4cm. Con queste stufe non è necessario essere vicino alla stufa per scaldarsi. La temperatura sarà uniforme sia vicino che lontano.
Perchè scegliere una stufa a lento irraggiamento? Prima di tutto per il nostro benessere. L’irraggiamento del calore non crea spostamento di polveri nell’ambiente come accade invece nelle strutture termo ventilate. Questo particolare, esclusivo a questa “famiglia” di stufe a legna, è oltrettutto indicatissimo per colo che che avessero problemi di respirazione, allergie, asma, o altre patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Un secondo fattore positivo è da vedere nell ‘ irraggiamento della caloria in questo caso sempre costante, priva quindi di sbalzi di temperatura. La caloria è assolutamente costante sia da vicino che da lontano e si attesta sempre nella temperatura ottimale per il benessere quindi intorno ai 20-22 gradi. Un terzo motivo per il quale sarebbe opportuno optare per una stufa con queste caratteristiche è il notevole risparmio economico. In questo caso importante sapere che il fabbisogno di legna giornaliero è di circa 15-25 kg. X 80 mq. Un piccolo conto della serva:
Una media di 20 Kg di legna in 30 giorni = 6 quintali di legna al mese. Il costo della legna varia intorno ai 23 Euro al quintale quindi un mese di riscaldamento costerebbe in totale Euro 138 al mese. Un inverno di circa 6 mesi può costare di riscaldamento meno di 828 Euro circa totali.
Credo cha a conti fatti la stufa ad accumulo batta sia il gas che il pellet su tutti i fronti oggi come oggi, dato l’andamento al rialzo dei prezzi per i due combustibili.
Un altro fattore utile è la comodità. Una stufa ad accumulo scalda (si fa per dire) quando è spenta perchè si riscalda, accumula e lentamente rilascia. La combustione viene effettuata tutta e subito, circa in un’ora, e scalda per 10-18 ore susseguenti. Altro fattore importante in una stufa ad accumulo è la pulizia della cenere che viene effettuata solo quando necessita, circa 3 volte a stagione. Si tenga presente anche che la manutenzione e la pulizia totale di routine della stessa stufa si effettua ogni 8/10 anni.
Un vantaggio puramente estetico ma anche un vantaggio dal punto di vista degli spazi da riscaldare è la struttura completamente personalizzabile, secondo le esigenze del cliente.
Le nostre stufe sono personalizzabili nelle forme, nei decori e colori, per il fatto che esse vengono realizzate sul posto, amalgamandosi con l’ambiente desiderato.
Il maggior motivo per acquistare una stufa a lento irraggiamento è che dura tutta la vita. Si tratta di prodotti con un costo iniziale piuttosto elevato, ma a conti fatti, dato il risparmio di combustibile, sono ammortizzabili in 6 o 7 anni, gli anni seguenti sarà risparmio allo stato puro. Si ammortizza la spesa iniziale in circa 6 o 7 anni tuttavia si contribuisce al risparmio energetico di domani.
Voi siete venditori di questi prodotti oppure ….. La nostra azienda offre il servizio chiavi in mano. Per capirci meglio, eseguiamo i primi lavori ovvero la progettazione della stufa e poi la costruzione di stufe e camini ad accumulo di calore. Abbiamo anche dal punto di vista estetico stufe davvero meravigliose, realizzate con maioliche, ma anche realizzate con intonaco e con prestigiosa pietra ollare. Importante sapere che qualora il cliente si stanchi nel tempo (sarà molto difficile ma tutto è possibile) offriamo la possibilità di sostituire il rivestimento senza però intaccarne la struttura.
Quindi assicurate un risparmio nel tempo con queste stufe molto particolari? Assolutamente si. Penso che una stufa ad irraggiamento lento, possa essere uno dei pochi sistemi per risparmiare veramente spendendo molto poco. Oggi con gli aumenti di prezzo a carico delle biomasse e dei combustibili fossili è maggiormente necessario cambiare mentalità, cercare sistemi che possano favorire le nostre finanze tramite un effettivo risparmio. Ricordiamoci che proprio oggi viviamo in un periodo molto nervoso, turbolento nel quale i conflitti, le politiche spingerebbero per determinate scelte, giuste o sbagliate che possano essere. Non sta a me giudicare le scelte che oggi l’economia e la politica prendono, proprio per il fatto che i risultati sono lì da vedere. Credo sia necessario un cambio di mentalità orientato sul risparmio energetico. Ricordo che a causa del conflitto Ucraino un meraviglioso prodotto come il pellet è passato da una media di 4,5 Euro a sacco di 15 KG dell’ inverno 2021 ad oltre 10 Euro a sacco nel 2022 per non parlare del gas metano. Il nord Italia non sono i tropici ed è fisiologico che circa metà anno sia nella morsa del freddo mentre l’altra metà nella morsa del caldo. Questo è il tipico clima continentale, quindi… A buon intenditor…. poche parole.
Cosa consigliereste ai nostri lettori per arginare questo momento non certo roseo? Per prima cosa consiglierei di attendere l’estate 2024 e capire come i prezzi varieranno se aumenteranno ancora oppure caleranno. Nel frattempo tuttavia consiglierei di portarsi avanti occupandosi di prevedere anche un cambio dei propri sistemi di riscaldamento, studiare questo tipo di stufe ad accumulo, chiamarci per chiedere ragguagli, questo per non trovarci impreparati, sempre che il 2024 possa essere ancora un anno da dimenticare, anche se penso che andando avanti forse le cose non miglioreranno. E’ una mia opinone ma penso che se anche la guerra dovesse finire il gas ed il pellet forse caleranno ma non torneranno mai ai prezzi inziali. Detto questo per poter proseguire a riscaldarsi senza incidere troppo sui costi, un cambio radicale potrebbe sempre essere valido, dopotutto una stufa ad accumulo si acquista una sola volta nella vita e ciò che non manca in Italia è proprio la legna da ardere.
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