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Come talvolta accade non tutte le ossessioni rivelano dannose. Diciamo che le ossessioni “positive” sono quelle fissazioni, quel volano che non ti lascia pace nella mente fino al punto in cui riescono a permettere talvolta la realizzazione di un capolavoro in vari ambiti, fra cui il settore artistico. Un capolavoro in effetti nasce da un grandissimo e profondo impegno ma legato da una grande passione quasi ossessiva per qualcosa in particolare. Così è stato anche per il film “Chiamami col tuo nome” del regista Luca Guadagnino, un capolavoro cinematografico per una volta girato fra la particolare e malinconica bellezza dei paesaggi lombardi immersi nei mitici anni 80. Cos’è stato il volano per la realizzazione di questo meraviglioso capolavoro cinematografico? Una fissazione positiva, “una sana ossessione” che ha condotto lo scrittore nei posti fino a quel momento davvero poco conosciuti della Lombardia, i luoghi del film, che posseggono un proprio fascino ed una personale magia, luoghi, località intrise dal sudore dei propri abitanti, in genere agricoltori, luoghi radicati talvolta nel cuore della pianura Padana. “Una sana ossessione”: Un libro dal sapore magico, romantico e piacevole alla lettura, da cui sarebbe nato anche il celebre film di Luca Guadagnino intitolato “chiamami col tuo nome”.
Una sana ossessione – tra gli eroi, i luoghi e gli incanti di Chiamami col tuo nome – è tante cose insieme: è il prodotto di una duratura passione che ha coinvolto un numero alto ma imprecisato d’individui; è il frutto di un buon accanimento per tutto quello che potrebbe riguardare un film e i suoi protagonisti; è una divertente fissazione che ha portato lo scrivente alla scoperta di certi luoghi del nord Italia prima nemmeno presi in considerazione; è un saggio con una sola fonte principale ed è una lunga dichiarazione d’amore per i due eroi del film, per i luoghi immortalati e per quegli anni ‘80 che molti spettatori hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona (o anche solo in parte), ma anche i millennials hanno saputo scoprire e amare; è inoltre una lunga parafrasi, intervallata dall’analisi del profilo psicologico dei personaggi e dal racconto (vissuto in prima persona) delle belle e spettacolari location impiegate come gentili scenografie e protagoniste indiscusse, con Elio e Oliver, del film. Viaggiando in lungo e in largo sulle strade della Lombardia, in nove mesi ho toccato le tappe fondamentali di un itinerario filmico che, in pochissimo tempo, era già diventato un cult internazionale. Chiamami col tuo nome (Call me by your name) è il film premio Oscar (miglior sceneggiatura non originale) del regista Luca Guadagnino, i cui eroi hanno fatto breccia nei cuori di quella che serenamente può essere definita come una folta comunità di appassionati. Lo stile elegante e sobrio, senza eccessi né sbavature, la fotografia sopraffina, le location emozionanti e la straordinaria bravura degli interpreti, hanno disegnato un delicato capolavoro cinematografico. Luca Guadagnino è così riuscito a ritagliare al suo film uno spazio nel cuore dei suoi ammiratori.
La Casa