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Evviva Gesù, evviva Maria

Introduzione di nicola migliorini

Monsignor Luis Miguel Perea Castrillon ha proprio ragione con questo inno al figlio di Dio e a sua madre Maria. Le ragioni di questo inno a Gesù e a Maria sono tanto importanti da offrire un doveroso spunto di riflessione in occasione del santo Natale, una riflessione che nelle prossime righe ci regalerà Monsignor Miguel Luis Perea Castrillon in merito al santo Natale 2024. Per il momento personalmente vi regalerò una riflessione personale su Gesù e su Maria.

La nuova umanità

Dalla vecchia umanità discendente da Adamo e da Eva, i due primi uomini che stando alle sacre scritture hanno accettato le lusinghe di satana, ecco che Dio contrappone due figure totalmente nuove e positive: un uomo e una donna, Suo figlio Gesù (nuovo Adamo) e sua madre Maria (nuova Eva). Come i primi uomini hanno ceduto alle lusinghe della tentazione satanica, portando l’intera umanità verso la tribolazione dovuta al peccato, ecco che due nuovi primogenitori di una nuova discendenza, appaiono sulla “soglia” dei tempi per redimere l’umanità.

La genesi

Effettivamente nella genesi si narra di una donna con un bimbo fra le braccia e una corona di dodici stelle con il mondo ai propri piedi che schiaccia la testa al serpente (antico). Come una coppia di uomini ha accettato la tentazione, una seconda coppia di uomini (madre e figlio) annienteranno il maligno, spalancando le porte ad una nuova stirpe: la stirpe di Dio. Una seconda riflessione: l’importanza di Maria è di base per comprendere la salvezza, anche se in effetti colui che ci ha salvato è suo figlio Gesù, figlio di Dio tramite la croce e la risurrezione. Anche Maria tuttavia ha partecipato alla salvezza del genere umano come?

L’obbedienza una “moda” dimenticata

La salvezza dell’umanità è fatta dall’obbedienza, l’obbedienza a Dio da parte di due protagonisti: Maria e Gesù che si contrappongono alla disobbedienza di Eva e Adamo. La prima coppia, (Gesù e Maria) tramite l’obbedienza ha salvato l’umanità che la seconda coppia menzionata (Eva e Adamo) ha sfregiato con la disobbedienza.

Tramite l’obbedienza e l’accettazione del progetto divino è nata una nuova discendenza. La madre di Cristo e protettrice della chiesa di Dio, non per forza avrebbe dovuto obbedire al messaggio divino dell’angelo. Lei avrebbe potuto opporsi a Dio, avrebbe potuto rifiutarsi di partorire il Salvatore, ringraziare ma “pensare di non essere all’altezza”, oppure pensare di non voler soffrire.

Il libero arbitrio

Il libero arbitrio resta il più grande dono che Dio ha regalato al genere umano e Maria come donna ne era in possesso. Il libero arbitrio avrebbe potuto far propendere Maria al rifiuto del piano di Dio. Se così fosse stato, la storia salvifica pensata dal Creatore avrebbe potuto avere un esito differente.

Non ci sarebbe stata salvezza se Maria si fosse rifiutata, forse per paura, forse per egoismo, forse per timore della società di quei tempi. Maria avrebbe potuto rifiutarsi di essere partecipe al piano divino e di conseguenza di dare alla luce il figlio di Dio protagonista della nostra salvezza. Dopotutto per una madre sapere di dare alla luce un figlio che sarà crocefisso, umiliato, maltrattato pur essendo un giusto, un santo, pur essendo Dio, non è una cosa da poco conto. Eppure Maria ha accettato il futuro dolore con la propria obbedienza, aprendo la porta alla salvezza del genere umano tramite Gesù. E’ un grande regalo che Maria ha fatto all’umanità. Non credete? Il più grande dono di tutti i tempi: aver permesso al Creatore di regalarci il Salvatore. Questo è il più grande e vero regalo da mettere sotto l’albero per un santo Natale. Sarebbe un grande errore quindi sottovalutare l’importanza della Madre di Cristo che vista in un piano di salvezza per il genere umano è stata necessaria. Proprio per questa ragione potremo, come Monsignor Luis Miguel Perea Castrillon gridare senza alcun timore “Evviva Gesù, evviva Maria”.

Riflettiamo sul santo Natale

di Mons. Luis Miguel Perea Castrillon

“Evviva Gesù evviva Maria. Il tempo del santo Natale è arrivato portando con sé un messaggio rivoluzionario ad una società sempre più liquida, più dispersa, affogata nei propri interessi egoistici ad ogni livello.
Fino ad ieri la nostra coscienza gridava, dinnanzi ai gesti brutali compiuti in nome dei più assurdi interessi, ma qualcosa è cambiato… Ci siamo persi, smarriti come pecore senza un pastore.
La morte non ci spaventa più. Quanto vorrei cha la morte non spaventasse più, per la speranza nella Vita eterna, ma purtroppo niente di più lontano da questo concetto.
Sembra quasi che la nostra anima indifferente ami nutrirsi di notizie, immagini e video sempre più atroci senza provare niente, nessun rimorso, senza alcun dolore, alcuna empatia.

L’arrivo del bambino Salvatore dell’umanità

Ed ecco che in questo panorama buio, angosciante, pregno delle lacrime delle mamme, sorelle, figlie… Del dolore dei mariti, fratelli, figli… Persone tutte, che sommerse nelle macerie materiali e spirituali di questo mondo, sorge ancora una volta la luce: Il sole che nasce dall’alto… Gesù… Dio…. Fatto uomo…un bambino fragile in mezzo a noi inviato per la nostra salvezza.

Ecco la vera rivoluzione! L’Amore! Quello con la “A” maiuscola! Un messaggio che trascende i confini delle nazioni, il colore delle bandiere, la lingua, la classe sociale, le tue più intime scelte personali!
Un messaggio che ognuno di noi dalla propria prospettiva e realtà ha la possibilità ma anche la responsabilità, di condividere con la stessa forza di chi vuole un mondo migliore per le future generazioni.

L’invito

Io ti invito, si l’invito è rivolto a te, a te che ricevi queste parole, a unirti alla rivoluzione dell’Amore per dare insieme una risposta alle domande profonde dell’uomo e che trovano speranza unicamente in Gesù.

Buon e santo Natale”

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