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Una polemica che da qualche giorno riemerge dalle pagine dei quotidiani è la questione del MES chiamato anche comunemente fondo salva stati ovvero un fondo nato in seno alla UE nel recente 2012 in sostituzione del Fondo Europeo di stabilità finanziaria. Il MES sarebbe un nuovo stratagemma di stabilizzazione finanziaria, una sorta di fondo monetario sostenuto dagli stati membri che servirebbe nei casi di emergenza a sostegno dei paesi facenti parte dell’Unione Europea, un accantonamento che potrebbe venire utilizzato in caso di difficoltà di alcuni stati, un buon prodotto finanziario se fosse gestito con limpidità e con chiarezza di intenti. Potremmo quindi definire il MES una sorta di salvagente finanziario, un fondo in grado di erogare aiuti in cambio di riforme strutturali. Per la nostra nazione però il MES potrebbe rivelarsi un’arma doppio taglio. Il Fondo salva stati riformato nell’ attuale MES prevederebbe un supporto finanziario attivabile in caso di turbolenze per quanto concerne i mercati del debito pubblico tuttavia ad alcune precise condizioni cui l’Italia partirebbe assolutamente svantaggiata. Le condizioni per poter accedere al MES sono le seguenti: non trovarsi in procedura di infrazione, essere da almeno un biennio sotto la soglia del 3 per cento del deficit oltre che possedere un debito pubblico sotto il 60 per cento. A queste condizioni si riesce subito a comprendere che per la nostra nazione poter attingere al fondo salva stati altro non sarebbe che una vera e propria illusione tuttavia una soluzione ci sarebbe ovvero accettare una ristrutturazione dell’enorme debito pubblico italiano, subendo quindi una sorta di commissariamento da parte della UE pertanto si cadrebbe a mia opinione dalla padella nelle braci rischiando di fare la fine che fece la Grecia, una fine non certo gloriosa e quindi veramente non auspicabile. Ignazio Visco Governatore di Bankitalia intervenne sulla questione il 15 novembre affermando che la questione MES avrebbe dovuto essere gestita con molta attenzione perché potrebbe celare grandi rischi, queste parole vennero pronunciate al seminario congiunto Official Monetary and financial institutions forum OMFIF-Banca d’Italia. (La Stampa): “i piccoli e incerti benefici di una ristrutturazione del debito devono essere ponderati rispetto all’enorme rischio che il mero annuncio di una sua introduzione possa innescare una spirale perversa di aspettative di default” – “dovremmo tutti tenere a mente le terribili conseguenze dell’annuncio del coinvolgimento del settore privato nella risoluzione della crisi greca dopo il vertice di Deauville a fine 2010”. Il rischio per l’Italia quindi esiste e penso che un direttivo di buon senso non accetterebbe mai di versare denaro al MES (dato che la nazione italiana non potrebbe mai utilizzarlo) altrettanto di poter accedere al MES come ancora di salvezza nelle condizioni in cui la nazione si troverebbe in questo momento, tuttavia da quanto ho capito dalle varie news sarebbe chiesto all’Italia di pagare circa 100 Milioni di Euro (e ne avrebbe versati già 15) destinati ad essere versati nel MES un fondo a cui la nazione, ripeto, probabilmente non attingerà mai per non vedersi catapultare in “grane peggiori”. Possiamo dedurre quindi che la richiesta di versare una cifra del genere in un fondo che non sarà mai utile per noi analizzando i vantaggi e gli svantaggi, non sia che una proposta indecente che però, da quanto ho potuto capire, riuscirebbe indirettamente ad essere utile ad alcune nazioni fra cui Francia e Germania le quali potrebbero utilizzare il fondo salva stati indirettamente in modo da garantire gli investimenti messi a segno in Europa. Ancora una volta quindi (se così fosse) saremmo di fronte ad un abuso da parte dei soliti “marpioni” che anche in questo caso, proseguirebbero in nella solita “politica economica privata” a scapito delle altre nazioni UE ed in questo caso anche dell’Italia che ancora una volta potrebbe lasciarsi “fregare” per sostenere le economia altrui quando sempre a mia opinione sarebbe urgente erogare denari a scopo di investimento per poter sostenere l’economia italiana, un’economia che starebbe veramente “andando a rotoli”. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni (data l’intervista di ieri notte alla celebre trasmissione di Mario Giordano) proprio in merito alla domanda riguardante il MES avrebbe sostenuto tale teoria affermando successivamente che “La popolazione greca venne massacrata ma tedeschi e francesi avrebbero fatto i loro interessi“.