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LA VITA VISTA SOTTO IL MICROSCOPIO

LA VITA E LA MORTE DUE ASPETT MOLTO VICINI

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   ARTICOLO OFFERTO DA ONORANZE FUNEBRI ARRIGHINI BRESCIA

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Tramite questo articolo desidererei portare a una riflessione. Novembre è da sempre un mese di grande riflessione, meglio direi, i nostri turbolenti tempi impongono un periodo di riflessione. Guai a coloro che non iniziassero a riflettere sulla spiritualità, sugli accadimenti di oggi, sociologici e politici. I tempi ci obbligano di fermarci e riflettere. La riflessione tuttavia impone obbligata: decidere da che parte stare. Non è più possibile evitare di schierarsi diplomaticamente. Non è più possibile tirarsi indietro. In una guerra escatologica  come quella in cui ci troviamo basata su due fronti, quello carnale e quello spirituale, oggi siamo chiamati, obbligati a combattere.

Il giorno dei morti

La prossima settimana sarà il giorno dei morti, meglio conosciuto negli ultimi periodi con un nome prettamente inglese: Halloween. Credetemi, questo articolo non è affatto banale. Con le prossime righe desidererei mettere in luce un grandissimo inganno in atto da tempo. E’ in atto un piano esasperato nel pieno dell’attuazione nel nostro difficile periodo. Il progetto vede da un lato la nostra nazione, culla della più grande chiesa cristiana, la chiesa cattolica. Dall’altro lato certi salotti di intellettuali che intendono arrivare alla distruzione di tale chiesa e dei pilastri portanti della civiltà, voluta da Cristo. Dall’altro canto l’imperversare prepotente di “falsi miti” provenienti da oltreoceano si posizionano sullo “scacchiere” mondiale di una guerra spirituale in atto ormai da tempo. Oggi siamo invasi di falsi miti che premono fortemente per accelerare la distruzione della chiesa e dei popoli ad essa connessi come quello italiano, immensamente benedetto da Dio, un popolo che da sempre cerca di basarsi sui concetti, anzi, meglio direi sulle proprie innegabili radici cristiane.

Foto di SzaboJanos da Pixabay

Ricordate il grande pontefice Giovanni Paolo II? Il grande Papa fu un leader religioso molto lungimirante, molto illuminato. Durante il proprio mandato aveva ben compreso, come in un prossimo futuro sarebbe nato uno sbarramento apostatico, con lo scopo di annichilire il cattolicesimo per condurlo su una linea di totale apostasia. Un piano molto ben congegnato da svolgere a gradi in modo da obbligare l’Italia e in seguito l’occidente alla negazione delle proprie radici innegabilmente cristiane e tramite questo plasmare una nuova “società” composta da popoli tendenzialmente nichilisti e anticristiani votati al comportamento animale.

La conoscenza

La conoscenza è quel particolare che rende liberi. Come ben sapremmo se leggessimo fra le pieghe della storia, quando un popolo si allontanasse dalla “via, dalla verità e dalla vita” ovvero da Cristo, ecco che quel popolo inizierebbe un’inesorabile declino. Non si tratta solamente di un declino economico, quello sarebbe da vedersi come uno dei risultati nefasti della distruzione morale che si ripercuote per prima cosa sul fattore economico. La distruzione economica sarebbe da vedersi come il risultato di una precedente distruzione, a carico dei pilastri portanti della società: i pilastri dei valori morali e civili cui il cristianesimo è da vedersi in occidente, come il principale artefice.

Foto di Julia Schwab da Pixabay

Ritengo poco utile in questo articolo rivangare le origini di Halloween dato che le conosciamo ormai molto bene.

Halloween a mia opinione sarebbe parte di un grande progetto oscuro. La festa anglosassone che comprende figure demoniache, si potrebbe intendere come uno degli eserciti del piano in atto: la negazione di Dio per lasciare spazio ad un nuovo falso dio (l’avversario di Cristo). L’intento di oggi sarebbe di creare l’inferno sulla Terra e la festa celtica dovrebbe servire per abituare l’umanità all’inferno, come dopotutto lavora anche Hollywood tramite certe majors soprattutto quelle dedicate ai bambini.

Non dovrei essere io a far luce su questo particolare. Credo che dopotutto possiate toccare con mano l’inizio dell’inferno, nella quotidianità della vita, quando la morte (vista in modo carnale) e le situazioni peccaminose (inevitabili nell’uomo divenuto imperfetto) vengono erette su un piedistallo, ritenute lecite, dovute, mentre dall’altro canto le situazioni positive e virtuose vengano falsamente ritenute illecite, derise, come pure la grazia di Dio per la salvezza delle proprie creature.

In tale contesto dominante  è normale che la società non pensi più a difendere la vita umana, ma a difendere il culto carnale della morte sotto ogni aspetto. A questo punto divengono lecite le guerre, le pratiche abortive, eutanasiche, l’inganno, l’omicidio, il sopruso, tutte prerogative infernali e antiumane.

Il nostro periodo

Un periodo come il nostro, dominato dall’inferno concentrerà l’attenzione sulla carnalità, sulla vita mortale sui vaghi piaceri, cercando di offuscare la vita spirituale e di conseguenza la vita eterna, nell’atto di convincere l’umanità che dopo la vita sulla Terra non esista più nulla. Dopotutto la vita “carnale” e la vita eterna sono due blocchi contrastanti, come pure l’inferno e Cristo. Non potranno mai mediare, non potranno mai essere concordi.

Non è stato un caso se Giovanni Paolo II abbia tanto insistito per inserire nella costituzione europea le tanto sofferte e innegabili radici cristiane dell’Europa, con ovvia risposta negativa da autorevoli personaggi, a mia opinione altrettanto negativi, che decidono le linee da tenere in merito alla politica UE. Halloween sarebbe una delle armi di plagio deputate a combattere la battaglia alla chiesa, a Cristo, cercando di imporre un cambiamento di mentalità consono ad un periodo dominato dal demonio che oggi saremmo costretti a vivere.

Il culto dei morti

Il culto dei morti che sfocia nella festa omonima ha origini prettamente cristiane. Halloween vanta invece origini prettamente pagane, origini celtiche che servirebbero ad esorcizzare la morte. Come potete notare si tratta di una lotta fra il bene e il male. La festa celtica esprime un concetto molto distante dall’ottica cristiana che vede la morte come il passaggio obbligato che è in realtà, il solo sistema per entrare nella vita eterna. Per quanto riguarda le festa dei morti (d’origine medievale) in realtà più che una festa è ritenuta dalla chiesa una giornata di ricordo, di commemorazione dei propri defunti. Dopotutto la tradizione cattolica ritiene che esista una sinergia attiva fra la chiesa terrena e la chiesa celeste, quindi il ricordo dei propri defunti resta una prerogativa molto importante e molto lontana da una festa prettamente pagana com’è Halloween che al contrario sembrerebbe essere stata creata dai popoli celtici per esorcizzare la morte. Qualora si cerchi di esorcizzare qualcosa si starebbe lanciando un messaggio molto chiaro: la paura. Oggi l’uomo ha paura della morte.

Foto di NoName_13 da Pixabay

Il concetto di morte

Uno degli aspetti fuorvianti del sistema è impegnarsi nell’atto di convincere il genere umano che la morte sia una “disgrazia”, sia un tabù. La morte nel concetto cristiano non è una disgrazia ne tantomeno un tabù ma una cosa naturalissima e pur se egoisticamente dolorosa, per il fatto che l’amore verso il defunto deceduto imponga il dolore egoistico di non vederlo più, il concetto cristiano (e Cristo ne è stato testimone) enuncia che i nostri defunti li vedremo ancora in un’altra dimensione: quella del Suo regno. La morte in questo caso non diviene più la fine del tutto ma un passaggio per un nuovo inizio. La morte è da vedersi come un inizio in una dimensione nuova, una porta per un’altra dimensione, quella ultraterrena. Questo concetto dovrebbe non solamente essere un concetto consolatorio ma dovrebbe permettere una visione della morte assolutamente positivo. La vita sulla Terra è subordinata alla morte che a sua volta è subordinata a una nuova vita.

La morte non dovrebbe andare in contrasto con la vita. Essa imprimere un passaggio obbligato da una vita all’altra, quella eterna. Ovvio è che se l’uomo iniziasse a dare al proprio corpo (mortale) un’importanza troppo grande a scapito del lato spirituale del proprio essere (l’immagine e somiglianza con il divino) a questo punto per quel soggetto tutto sarebbe da vedersi come finito con la morte. Quel soggetto vivrebbe senza alcuna speranza.

La morte cristianamente non dovrebbe incutere timore proprio per il fatto che gli uomini debbano per forza di cose accedere all’eternità tramite il passaggio dalla vita alla morte. La morte sarebbe da vedersi coma la “chiave” per l’eternità. Non è un caso che san Pietro venga raffigurato impugnando le chiavi del regno di Dio. La tendenza al materialismo esasperato e alla carnalità, al contrario pretenderebbe di imporre un’adorazione egoistica per la vita, nel tentativo di convincere gli uomini che tutto sia finito con la morte mentre al contrario, comprendiamo dal messaggio cristiano che tutto avrà inizio con la morte. Esorcizzare la morte come pretenderebbe Halloween altro non sarebbe che imporre una visione distorta della morte, che non sarebbe affatto da esorcizzare essendo, ripeto, la porta per la vita. Sono cosciente che queste riflessioni potranno suscitare un’effetto contraddittorio o di rifiuto ma credetemi, se l’umanità non avesse il timore assoluto della morte e non la vedesse come l’ultimo tassello di tutto, alla fine l’uomo potrebbe pensare di essere realmente libero. Tramite un cosa generalmente il mondo satanico cerca di far paura. Proprio distorcendo in concetto di morte. Con questo sottilissimo stratagemma l’avversario di Cristo riesce ad imporre alla società qualsiasi regola antiumana.

Una reale visione della vita nel mondo

La vita nel mondo dovrebbe essere vista e riassunta in un’immagine reale. La vita sulla Terra dovrebbe essere vista con uno sguardo costruttivo in previsione del passaggio alla vita ultraterrena. Da sempre vedo la vita un po’ come una “palestra” nella quale allenarsi

Foto di dozemode da Pixabay

per conquistare il titolo di campione di una determinata disciplina sportiva. Nel caso della vita la “palestra della vita” avrà come scopo il titolo di poter entrare nell’eternità. Questo è necessario che avvenga tramite la fede da ricercare e conquistare giorno dopo giorno, tramite l’arricchimento dell’esperienza che avviene dagli errori inevitabili che si commettono nella vita, tramite le buone opere che in una vita ogni uomo porta a termine, tramite l’amore per Dio e per gli uomini. La festa dei morti e ancor più quella dei santi, possiamo affermare siano incanalate su frequenze proprie, ben distanti dai concetti pagani di Halloween. Riassumerei dicendo che la festa dei morti sia proiettata verso la vita (eterna) la festa dei demoni di Halloween sarebbe da vedersi proiettata verso la morte carnale e la mancanza di speranza nel ragno di Dio.

Accettando il concetto carnale della vita, siccome dalla porta della morte chiunque dovrà passare, la vita eterna che godrà dell’amore incessante di Dio, per alcuni soggetti che accetteranno le lusinghe dell’avversario di Cristo, sarà preclusa. In questo caso lo spirito  sarà anni luce lontano da Dio in una inevitabile vita eterna nella quale l’amore di Dio non esisterà per nutrire le anime. Sono due concetti molto delicati ma allo stesso tempo importantissimi per comprendere i tempi in cui viviamo, nei quali vediamo una cultura basata sulla morte riversare sull’umanità i propri effetti nefasti a scapito del regno spirituale e della vita eterna. In questo modo l’avversario di Cristo riuscirà a riempire di cittadini il proprio regno.

Uno sguardo al passato

Penso che per capire il presente e scoprire la fede sia assolutamente necessario conoscere il passato.

Guardando al passato possiamo notare come una cultura basata sulla vita (eterna) abbia portato l’umanità a conquiste inimmaginabili, scientifiche, sociali, tecnologiche e ad un innegabile benessere unito a grandi conquiste, come l’eguaglianza sociale e almeno un tentativo di cammino verso la pace. Questo non è un miracolo di Dio? I miracoli di Dio non sono finiti con la resurrezione di Cristo. I miracoli che oggi Cristo compie sono continui e reali, sono da cogliere in una continua riflessione nei dettagli fra passato e presente, sono da vedere al di là del chiasso e delle luci che hanno lo scopo di distrarre l’umanità dalla consapevolezza del proprio essere e dai fini di Dio. Oggi come ha affermato più volte la madre di Cristo apparsa a Medjugorje le anime si perdono, nel periodo dipinto a sproposito come “oscuro” o medioevo, molte anime si salvavano.

La domanda

Anche in questo articolo vi proporrò un paio di domande domande alle quale vi consiglierei di riflettere e di rispondere:

Comportarsi secondo i concetti cristiani (pur non credendo), qualora Dio non esistesse (come taluni affermano) alla fine, cosa avresti da perdere? Certamente avrai vissuto almeno sulla Terra in un mondo spettacolare.

Se Dio contrariamente a quanto taluni affermino invece esistesse, non pensi che avresti davvero tanto da perdere? Se riflettessi alla prima domanda capiresti come i concetti cristiani possano cambiare il mondo. Detto questo capiresti che qualcosa di misterioso agisca per cambiare il mondo. 

Foto di Djane Daviss da Pixabay

Detto questo il puro spirito di convenienza umana lascia intendere, che avere fede porti (anche per uno che non crede) ad un mondo umanamente migliore se basato sulle regole cristiane, sia per i credenti che per i non credenti.

Uno dei miracoli più grandi è proprio questo: dove arriva Cristo le vite cambiano e il mondo cambia. Questo non ti lascia comprendere che qualcuno dietro le quinte agisca e quindi esista?

Vale la pena quindi di ostinarsi a non credere? Dopotutto credere o non credere è legittimo, tuttavia non cambierà i piani di di salvezza di Dio e tutti, dico tutti, ricchi, poveri, potenti, boriosi e umili, dovremo per forza di cose passare da quella porta e interfacciarci con Lui al momento dell’entrata nella dimensione eterna. Non è una questione di fede è un fattore essenzialmente umano, un imprinting che tutti abbiamo, un’impronta che ogni essere umano ha dentro di se: l’immagine e somiglianza di Dio e per questo dovrà tornare al creatore. Questa è la principale differenza che ci contraddistingue dagli animali.

Conclusione

Spero che dopo aver letto questo articolo possiate vedere la morte con una visione diversa da come forse la vedevate prima. Altrettanto spero, che non temendo più la morte possiate divenire finalmente persone libere. A questo punto non mi resta che augurarvi un felice giorno dei morti e un altrettanta felice festa dei santi, ricordando che tutti sono chiamati alla santità, tuttavia per divenir santi è necessario impegnarsi per essere perfetti come perfetto è il Padre: Dio.

 

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Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.