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C’era una volta un principe…. in questo modo almeno iniziano la maggior parte delle favole più affascinanti. Talvolta tuttavia non si tratta di favole ma di realtà molto particolari. Per comprendere bene di cosa si stia parlando è necessario tornate indietro nel tempo. Millenni or sono esisteva un regno molto antico e pieno di fascino, ubicato nella “terra di mezzo”, quella zona in cui sono nate culture millenarie importantissime per il genere umano. La zona del medio orientalè da vedersi per certi aspetti, un po’ come l’epicentro del territorio del mediterraneo e nordafricano. I territori appartenenti in seguito al glorioso impero romano per intenderci, il mondo allora conosciuto. La “terra di mezzo” per coloro che avessero visto un noto film, sarebbe quella porzione di territorio (il più importante al mondo) che per ragioni misteriose ed antiche ha regalato al mondo, civiltà dalla grande importanza. Fra queste possiamo annoverare il popolo ebraico, la civiltà araba, l’impero romano, il grande impero greco, l’impero egizano ma anche l’impero nabateo. Queste civiltà sin dall’antichità hanno saputo imprimere nel mondo una certa indelebile impronta positiva, una traccia che ancor oggi vediamo scritta nelle pieghe della legge e della civiltà occidentale.
Il medio oriente, una zona da sempre turbolenta anche per il fatto di essere un concentrato di spiritualità ad altissimo livello, fu la culla del Regno di Nabatea. Ancor’oggi è possibile visitare le meravigliose testimonianze storiche del Regno nabateo, un vero e proprio stato esteso nelle regioni arabe dell’antichità classica. Il Regno controllava moltissime rotte commerciali dell’epoca divenendo ricchissimo, al punto tale da divenire invidiato dai vicini. Il Regno era esteso nella zona a sud del Mar Rosso in prossimità del deserto di Hejaz fino alla zona nord di Damasco. La zona veniva controllata dal regno nabateo nell’antico periodo che va dal IV secolo prima della nascita di Cristo sino al 106 d.C. a seguito dell’annessione all’Impero Romano, costituendo così l’importante provincia di Arabia Petrea. Chi erano i nabatei? I Nabatei erano un’antica popolazione con centro nella città di Petra, a sud-est del Mar Morto. Originari della penisola arabica, i Nabatei, divenuti sedentari, si organizzarono in una solida monarchia che ebbe notevole importanza per l’esercizio del commercio carovaniero dall’Arabia all’Egitto e ai porti della Siria. La loro civiltà, oltre che dagli scrittori classici, è nota dai reperti archeologici, dalle monete e dalle iscrizioni, in lingua aramaica e con un alfabeto sempre derivato dall’aramaico. Caratteristici sono i monumenti sepolcrali, scavati nella viva roccia, con facciate imitanti architetture di altari o di templi. Ciò che si può scrivere circa la storia dei Nabatei, attingendo dalle fonti greche e romane, così come dai dati epigrafici e archeologici, è l’avvicendarsi dei rapporti che si intrecciarono tra i Greci, i Romani, gli Ebrei e i Nabatei.
Nel periodo tardo-ellenistico e romano del Vicino Oriente il regno autonomo dei Nabatei era uno dei più importanti dell’Arabia nord-occidentale con una struttura urbana e socio-culturale ben organizzata e delineata. I Nabatei, a più riprese, intrecciarono rapporti economici, commerciali, culturali e linguistici con la vicina Giudea, con le popolazioni nomadi dell’Arabia centrale (specialmente del Ḥijāz) e del sud della Penisola. I resti che oggi è possibile visionare in merito alla civiltà nabatea sono numerosi, tra cui i reperti nella zona di Petra, sito culturale UNESCO. Questa è solamente una brevissima infarinatura storica per identificare questo meraviglioso popolo, per il fatto che oggi i nabatei fanno ancora parlare. Il Principe di Nabatea è a Roma, la città che ha scelto come residenza. Purtroppo il territorio nabateo si è perso nei secoli passati tuttavia, la Casa Reale ha avuto un seguito nei secoli e risiede oggi a Roma, quella “città eterna” che dai tempi del glorioso inpero romano l’ha ospitata e sorretta. Proprio in questo periodo è stato concesso all’attuale Principe di Nabatea lo status di Principe della Casa Reale nabatea riconosciuta tramite una Sentenza Arbitrale formulata ai sensi della Convenzione Internazionale di New York del 1958, riconosciuta da parte del Governo italiano e in tutto il mondo. Vedi Sentenza. Nonostante il Principe non abbia più una zona specifica di territorio nella quale proseguire con il proprio stato, la concessione che gli viene offerta gli dona la possibilità di esercitare le proprie prerogative sovrane con status extraterritoriale ovvero seppur privo di un vero e proprio territorio.
Un po’ quello che riguarda lo S.M.O.M il Sovrano Ordine Militare di Malta che per la propria antica storia è oggi un vero e proprio stato pur privo di territorio ma con tutte le caratteristiche legali di uno stato avente regolare territorialità, in quanto già Sovrano su possedimenti territoriali quali Malta e Rodi. Possiamo confermare con assoluta certezza che il Governo di Nabatea sia quindi il secondo Governo al mondo assieme al Sovrano Ordine Militare di Malta, senza un territorio ben specifico ad avere un proseguo regnante ovvero quale Entità sovrana senza territorio. La sede del Governo nabateo scelta dal Principe Don Valerio Malco S.A.R. è ubicata nella città eterna, Roma. Il regno di oggi identificato nelle prerogative sovrane della Corona è l’eredità del regno del passato, ed è possibile rintracciarne le attività che si estendono e si possono estendere a diverse aree del mondo. La Corona di Nabatea resta difatti un Soggetto di Diritto Internazionale nella persona di S.A.R Don Valerio Malco. Pur essendo privo del ricchissimo e vasto territorio dei tempi passati il Regno di Nabatea prosegue la propria vita. A prova di ciò è possibile leggere anche su Fonti ufficiali la concessione di questo particolare status. Pubblicheremo quindi la sentenza arbitrale di Primo grado concessa al Principe, succeduto di recente al padre. Il Principe di conseguenza diviene un vero e proprio capo di stato. Il regno di Nabatea nell’attuale Corona essendo uno stato ha una Costituzione, che viene denominata Legge Fondamentale, e può proseguire in segno della pace nel mondo, quella pace di cui avremmo davvero bisogno ed aneliamo da sempre senza mai ottenerla come fosse una vera e propria “fata morgana”.
Fonte: organo di informazione “La Croce”
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