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Sembra diventata una consuetudine, il santo natale piuttosto che rallegrare, piuttosto che dar conforto inizia già a suscitare polemica ancor prima di essere festeggiato. Diciamo che in verità il Maestro da sempre ha suscitato polemica a partire dal periodo della propria predicazione, Lui ha saputo andare controcorrente, non a caso disse di essere venuto a portare la contraddizione, quindi a mettere in discussione, ed oggi ad essere messi in discussione sono proprio i cristiani, che a mia opinione dimostrerebbero spesso di non esserlo remando contro la loro stessa fede (se l’hanno ancora) le stesse feste cristiane, i propri valori cristiani che fanno parte della nostra cultura che, che lo si voglia o meno appartiene ed apparterrà sempre alla tradizione cristiana. Non è possibile andare contro la storia, essa è la testimone indelebile del nostro passato e delle nostre radici. Le nostre radici sono cristiane! Lo avete capito? Sono cristiane, Cristiane, Cristiane! Non sarà mai possibile cancellare le nostre radici cristiane dato che esse sono impresse nel nostro DNA, nelle nostre abitudini, nella nostra stessa vita, in particolar modo nella vita degli italiani. Ovunque vada ti accorgi dell’esistenza di numerosi particolari che riportano alla cristianità come chiese antiche, autentici capolavori dell’arte cristiana, quadri che ritraggono la tradizione cristiana, consuetudini che derivano dal cristianesimo e tant’altro. Le nostra radici cristiane pertanto posso confermare siano incancellabili ed innegabili anche se esiste una certa frangia di popolazione buonista che vorrebbe incoscientemente cancellarle, spinta da un’ Europa anticristiana a tutti gli effetti che premerebbe sulla distruzione della chiesa e dello stesso cristianesimo molto scomodo per molti. Penso proprio che una certa frangia della nostra popolazione voglia riporre le tradizioni cristiane italiane nel dimenticatoio come se millenni di storia non fossero mai esistiti, non fossero mai stati scritti. Arriva proprio in questi giorni la notizia, la solita provocazione natalizia, come regalo in questo caso alla città di Ancona: in una scuola dell’infanzia sarebbe stata annullata la recita natalizia con il presepe e la natività di Gesù e questo per la solita “zuppa” ovvero la pretesa di non offendere i bambini delle religioni differenti dalla nostra ed in questo caso discriminando automaticamente i bambini italiani che invece sarebbero stati davvero lieti di poter partecipare con i propri compagni alla tradizionale recita natalizia. Questa volta però i genitori dei bambini connazionali si sarebbero “svegliati dal sonno” che in genere ci contraddistingue pertanto si sarebbero ribellati alla decisione, urlando alla discriminazione verso i figli cattolici. Quanto abbraccerei quei genitori….. Essi hanno dimostrato che cambiare le cose è possibile, basta far sentire la propria voce, basta essere decisi nelle proprie convinzioni. Per rincarare la dose in appoggio ai genitori si sarebbero messi anche i partiti politici conservatori come la Lega per arrivare a Fratelli d’Italia che hanno subito protestato in una giusta presa di posizione. Risultato? La Preside avrebbe confermato che la recita si farà e sarà una grande festa inclusiva nella quale le famiglie dei bambini di altre confessioni religiose potranno portare il proprio contributo leggendo fiabe, partecipando a recite e tradizioni proprie. Credo che la vera integrazione non sia togliere qualcosa a qualcuno, semmai aggiungere, integrare, dopotutto si parla tanto ultimamente di integrazione ma a quanto sembra si agisce spesso provocando la disintegrazione. La vera integrazione è conoscersi, incontrarsi e semmai aggiungere qualcosa non certo pensare di urtare gli altri. Diciamo poi che non sono certamente i bambini a chiedere la disintegrazione, non sono certo loro ad offendersi per le feste cristiane, semmai sono quelli che a mio parere sono certi “perfidi adulti” (non è un caso se Gesù disse che se non torneremo come bambini non entreremo mai nel regno dei cieli) adulti che hanno a mia opinione la pretesa demenziale di pensare che qualcuno possa offendersi per le nostre tradizioni e per la nostra religione. Forse è proprio questo il “nocciolo amaro della questione” ovvero il fatto che noi cristiani siamo i primi a vergognarci di Cristo. E’ inutile che ci giriamo intorno il problema non è quello degli appartenenti alle altre confessioni religiose ma il problema è solamente nostro, è strettamente personale, strettamente europeo (in USA tutti si rispettano) ci vergogniamo di Cristo pertanto delle nostre radici, delle nostre tradizioni, della nostra nazione, della nostra razza, di tutto quello che ci appartiene, di tutto quello che nei millenni di gloriosa storia ci hanno fatto diventare una nazione apprezzata in tutto il mondo.