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Oggi più che mai è necessario poter mettere sulla tavola prodotti genuini o almeno che si avvicinino alla genuinità. Il santo natale è alle porte e la cena di natale per festeggiare il Salvatore del mondo è vicina. Purtroppo l’attuale sistema mondo, quello che detta legge su un genere umano direi inebetito, non desidera che i cittadini possano cibarsi di prodotti genuini ma al contrario, spingerebbe per passare l’economia del food e del non food alle multinazionali. Proprio loro, le multinazionali, quelle che speculano sui centesimi e che ogni giorno rovinano il mondo. Un esempio? Una nota multinazionale un tempo nel proprio menù che prevedeva le patatine fritte, offriva anche le due “salse” per eccellenza maionnaise e ketchup. Il costo? Pochi centesimi forse 5 o 10 non ho idea ma le due salse non avranno avuto certamente un valore tanto alto da mettere in difficoltà una multinazionale del food. Tuttavia la multinazionale americana dei panini, alcuni anni fa, pensò bene di iniziare a far pagare le due “salse” che un tempo erano “gratuite” o meglio comprese nel prezzo.
Questo concetto permetterebbe di comprendere il pensiero dei manager delle multinazionali. Le multinazionali, guardando solo il profitto, calcolano il centesimo che moltiplicato per milioni di clienti deve offrire grandi introiti agli azionisti ma di contro, al consumatore prodotti per lo più pessimi dai costi “ridotti all’osso”. Questo concetto è necessario per poter permettere ripeto, agli azionisti sempre maggiori profitti. Non che sia contro i profitti anche faraonici. Non è quello il problema. Se i profitti fossero meritati benvengano. In questo caso tuttavia a mio parere non sarebbero meritati per il fatto che la mala alimentazione andrebbe a scapito della salute dei cittadini. Sono un esempio ben visibile gli americani che soffrono da sempre di obesità e delle patologie ad essa correlate. Anche da noi purtroppo, negli ultimi anni, la tendenza alla povertà e le mode insensate d’oltre oceano, avrebbero portato ad una tendenza ad un cambio alimentare con tendenza quindi all’obesità ed alle patologie correlate al problema. In Italia da sempre siamo noti per il buon vivere e per la buona cucina. Un’ alimentazione gustosa ma soprattutto salutare. Talvolta mi chiedo i motivi del disprezzo e della sottovalutazione degli italiani, per tutto quanto sia italiano. Credo che ultimamente siamo vittime di una sopravalutazione della stupidità proveniente da paesi che sinceramente non hanno nulla da offrire ne culturalmente e neppure civilmente ma sono solamente forse, ricchi. Ricordiamoci che la ricchezza non è determinante nel giudizio di una nazione civile. Comunque torniamo alla nostra cucina. In Italia abbiamo ancora tante piccole e medie realtà in grado di offrire genuinità alle nostre tavole. Sono tutte le piccole realtà che in qualche modo il sistema vorrebbe far sparire. Le piccole macellerie che vendono carne italiana e salumi della tradizione sono un grande esempio di genuinità nei prodotti proposti. Potremmo annoverare fra questi negozi
diminuendo il rischio di attacco cardiaco e di ictus. Anche in questo caso si raccomanda vini di un certo livello qualitativo. Ricordiamoci sempre che una bottiglia di vetro, un tappo, la capsula, l’etichetta, le tasse la vinificazione e tanto altro hanno un costo che incide parecchio sul prodotto, un costo che a mia opinione incide non poco sul prezzo filane della bottiglia di vino. Fate voi i conti. Credo che la genuinità del cibo dovrebbe essere la particolarità che dovremmo sempre mantenere orgogliosamente. E’ assurdo risparmiare sulla qualità del cibo e non su altre cose meno importanti ma più appariscenti. Dopotutto quello che si risparmia a livello di genuinità son quasi certo che lo si spenderà in futuro in cure mediche o peggio in medicine e dolori per patologie di vario genere. Un antico adagio recita: “sei quello che mangi”. Credo che questa frase dica davvero tutto. Ora non mi resta che augurarvi un buon santo natale all’insegna della genuinità e dell’italianità. Dovremmo tornare ad apprezzare la nostra bella Italia e quanto essa offra. L’Italia il paese più amato da Dio, culla della Sua chiesa. Dovremmo tornare ad amare la nostra “piccola ma immensa nazione” senza lasciarci fuorviare da mode insensate (se non per il profitto) e dagli usi di paesi “purtroppo per molte cose ancora barbari”, civiltà che dovrebbero al contrario imparare ancora molte cose dall’ Italia. Buon santo natale a tutti, che Dio benedica l’Italia ed il suo meraviglioso popolo.
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