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Ormai penso che sia noto a tutti il fatto che l’umanità sia “seduta su una polveriera” e che proprio per questo vivere oggi sia fortemente messa a rischio la stessa esistenza umana. Oggi più che mai la vita del genere umano sulla Terra è certamente più rischiosa per gli arsenali atomici esistenti che per la questione clima che a mia opinione è una cosa assolutamente normale e naturale. Ringraziamo il Signore di essere in un periodo tiepido e non in una imminente glaciazione (allora veramente vedremmo i “sorci verdi”). Nel periodo della guerra fredda per intenderci gli equilibri del potere furono prerogativa delle nazioni allora più potenti: USA ed URSS, le uniche in quel periodo ad avere il possesso delle armi atomiche, le uniche che avrebbero potuto scatenare in qualsiasi momento un olocausto nucleare e quindi in pochi minuti, avrebbero potuto distruggere l’intero pianeta con il proprio assurdo potenziale di armi atomiche. Una cosa davvero inimmaginabile ed assurda. Ciò che salvò l’umanità a quei tempi fu a mia opinione più che l’equilibrio (in merito agli armamenti) il buon senso di alcuni capi di stato USA e URSS, il buon senso fu le sola prerogativa che fece in modo che il mondo rimanesse chiuso nella sfera della guerra fredda senza uscire da quel confine che l’avrebbe potuta trasformare in una “guerra davvero calda”. Sono passati tanti anni ormai da quei momenti molto pericolosi ed il mondo possiamo confermare sia radicalmente cambiato anche nell’ ambito politico di equilibrio militare oltre che nel possesso di ordigni nucleari. Oggi non sono più i due poli a possederne in grande quantità ma con l’avanzamento economico dei paesi emergenti, con la sete imperialista di nuove nazione, di nuovi poteri economici, talvolta a regime totalitario, con il passare del tempo anche altri paesi emergenti starebbero cercando di munirsi di questi pericolosi arsenali, armi che spero non verranno mai utilizzate ma che sono in possesso di nazioni a mia opinione ad alto rischio di utilizzo. In questo periodo contrariamente a ieri non ci sono più solamente i due poli maggiori contrapposti che cercano di imporre il proprio potere sulla terra ma esistono anche altri rischi di guerra molto subdoli e striscianti come sono oggi le ideologie contrapposte, le ideologie religiose a mia opinione molto arretrate che cercano di accaparrarsi il potere temporale, le dittature di piccoli ma potenti paesi che ancora oggi cercano di emergere con la forza, il terrorismo che cerca di accaparrarsi armi sempre più potenti per combattere l’assurda guerra religiosa che ben conosciamo, la lotta all’ accaparramento delle fonti energetiche, che sono la principale causa di conflitti, soprattutto in una zona molto ben conosciuta ma soprattutto quello che è più pericoloso è la corsa alla conquista del mondo in qualsiasi modo ed il primo tassello del potere è divenire una temibile potenza atomica. Oggi ogni nazione cerca economicamente e militarmente di divenire la nazione leader, di ritagliarsi una fetta di potere costi quel che costi o di diventare la nazione destinata a comandare un intero pianeta composto da quasi otto miliardi di persone quindi partecipa ad una corsa esasperata al riarmo destinato al potere assoluto, una vera e propria competizione incentivata dai progetti di unione mondiale del Nuovo Ordine Mondiale che ne è complice occulto. I rischi per una guerra atomica oggi sono davvero tanti confronto a ieri, si sono amplificati a dismisura per una serie di motivi che solamente in parte abbiamo accennato (e non sono solamente io a sostenerlo). Credo che ormai la maggior parte di voi sappia che esiste un certo “orologio dell’ apocalisse” ovvero un parametro deputato a segnare il rischio più o meno forte di un conflitto nucleare. A decidere se far avanzare o retrocedere le lancette dell’orologio, non sono persone sprovveduta ma un pool di scienziati atomici a cui concorrono anche tredici premi Nobel. L’orologio dell’apocalisse fu pensato nel 1947 da alcuni scienziati della rivista Bulletin of Atomic Scientistis dell’ Università di Chicago. Il sistema consiste in un metaforico orologio che farebbe da parametro (tanto per avere un’idea) per un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità sarebbe a rischio. Nell’orologio la mezzanotte simboleggerebbe l’ora X, l’ ultima, quella della fine mentre i minuti precedenti a tale ora segnerebbero una distanza ipotetica da tale infausto evento. In origine la mezzanotte avrebbe rappresentato solamente la fine del mondo dovuto ad una guerra nucleare, evento che avrebbe potuto infliggere danni catastrofici all’intero genere umano ma dal 2007 l’orologio considererebbe anche altri fattori cui i cambiamenti climatici e quanto potesse mettere a repentaglio la vita dell’uomo sulla Terra. Si ricorda che in certi momenti durante la guerra fredda l’orologio arrivò ad essere impostato a ben 7 minuti dalla catastrofe, da quel momento le lancette grazie a Dio sono state spostate ben 22 volte e sono state arretrate da tale vicinanza dalla mezzanotte. L’ora più vicina venne toccata il 23 gennaio di quest’anno giorno nel quale l’orologio fu impostato a pochi secondi alla mezzanotte dato l’evento USA ed IRAN. Una precedente data all’ora minima fu di due minuti, una data raggiunta ben due volte fra il 1953 ed il 1960 ed una nel 2018. La distanza massima ottenuta invece fu fra il 1991 ed il 1995 e fu di 17 minuti. Oggi come siamo messi? Certamente non bene date le tensioni internazionali di questo periodo storico, i disastri ambientali e qualt’altro. Oggi l’orologio dell’ apocalisse segnerebbe i 100 secondi alla catastrofe. E’ un parametro da prendere alla leggera o meno? Beh certamente potrà forse far parte della strategia della tensione in atto da tempo, comunque sia resta un parametro degno di assoluta attenzione dato che “disegna” l’attuale sistema mondo che non si attesta certamente per essere il migliore ed il più tranquillo, pertanto l’umanità dovrà cercare in qualche modo di cambiarne l’esito se vorrà concedersi un po’ di serenità. Diciamo che forse dovrebbe riconsiderare un ritorno a Dio, se così fosse certamente le sorti dell’ umanità cambierebbero riportando l’orologio a molto prima della mezzanotte. Se esistesse un orologio sulla maturazione del genere umano nei secoli o meglio nei millenni, credo che mancherebbero pochi decimi di secondo dalla catastrofe dato che l’uomo nella propria storia dimostri di non essere assolutamente cambiato purtroppo. Spero ardentemente che il futuro possa essere portatore di buone nuove in tal senso e che l’orologio dell’apocalisse possa allontanarsi almeno di qualche giorno dalla mezzanotte. Come affermò il grande scienziato Einstein, “un conflitto nucleare non farebbe ne vincitori e ne vinti”.