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di Goldfinger
Penso che se aveste una quarantina d’anni vi ricordereste di una grandissima opera d’arte. Potrei definire la fiaba una vera e propria opera d’arte scritta molti anni fa da uno scrittore italiano: Carlo Collodi. Lo scrittore scrisse un romanzo, che con il tempo si trasformò in una fiaba molto nota. La fiaba si chiama “Pinocchio”, un romanzo pieno di concetti eterni. I concetti eterni sono quegli insegnamenti sempre attuali, attuali oggi come domani. La favola di Pinocchio mette in risalto tutte le sfumature umane positive e negative anche se, come tutte le belle favole possiede un lieto fine. Già perchè il lieto fine è sempre una costante per il fatto che qualcuno dall’alto, a voler ben guardare, riesce sempre a far quadrare “la quadra al cerchio” come si suol dire.
La favola di Pinocchio narra di un bambino molto disobbediente e cocciuto ma anche da un lato molto ingenuo tanto da ascoltare il gatto e la volpe quando sussurrando a Pinocchio strani fuorvianti concetti convincendolo disonestamente, a seminare denaro sperando cresca la pianta dei soldi. Un furto perpetrato con molta astuzia e menzogna, un modo assolutamente attuale con lo scopo oggi, di derubare interi popoli. Una figura centrale è la fata turchina, sapete quella saggia persona che alla fine vuole bene a Pinocchio e che alla fine lo premierà, pur lasciando che dagli errori il burattino impari, ma senza abbandonarlo, evitando di lasciarlo perire definitivamente. Un personaggio chiave della fiaba è il “grillo parlante” quell’insettino piccolo ma pieno di grande saggezza che consiglia il burattino ma che Pinocchio alla fine schiaccia, accecato dalla propria boria. Un altro personaggio molto attuale è il burattinaio “mangiafuoco”. Lui muove i burattini che fanno ogni cosa lui dica, dopotutto ne è signore e padrone anche se (nel caso di Mangiafuoco) il personaggio negativo alla fine rivelerà un buon cuore, quello che non possiedono certi burattinai.
Una fiaba sempre attuale
Perchè oggi proponiamo il sunto della fiaba di Pinocchio? Lo scopo di aver ripreso la nota ma scomoda fiaba è farvi riflettere sugli accadimenti odierni, senza risparmiare quelli accaduti nel passato recente. I gatti e le volpi oggi non si contano più. Desidero riprendere la nota fiaba italiana perchè che mi accorgo che oggi di burattini ne esisterebbero troppi mentre i burattinai sarebbero sempre gli stessi.
Una certa fascia della popolazione mise in guardia su tanti risvolti anche sul tentativo di cambiamento dall’economia tradizionale a quella verde. Una certa fascia di popolazione mise in guardia su un certo farmaco cui oggi, quelli che possono farlo, stanno cercando di leccarsi le ferite. Sulla questione automobili elettriche e discutibili narrazioni climatiche vige lo stasso discorso. Quanti grilli parlanti sono stati zittiti a forza di veti e discriminazioni? Quanti schiacciati? Troppi a mio parere. Tuttavia devo ammettere che come il burattino Pinocchio, ad essere burattini non paga mai, perchè si diviene assoggettati ai burattinai, ai gatti ed alle volpi complici di chi tire i fili. Pinocchio alla fine si trasformerà in uomo di carne. Quanti di noi subiranno la trasformazione?
I nuovi barbari perdono sulle lunge distanze
la cultura, l’impotanza della cultura e della tradizione non sono cosa da poco conto. Anche l’automotive green, come molti altri cambiamenti basati su teorie inattuabili, sta patendo le pene dell’inferno con perdite incalcolabili, che stanno mettendo a dura prova il PIL di interi stati considerati “locomotiva d’Europa”. Già, quegli stati più “ricchi” (di fumo), più boriosi, quelli che dall’alto guardavano con elegante disprezzo gli stati del sud Europa, considerati “lazzaroni”, ma che di contro oggi stanno meglio degli altri, perchè nella propria presunta povertà, si sarebbero trovati economicamente più stabili. Ora tocca a questi sedicenti stati “civili” pagare il fio di aver dato credito al gatto ed alla volpe e di aver accettato alle lusinghe di “pazzi lucidi” facendosi manovrare dai soliti burattinai legati alla finanza internazionale.
La roccaforte sta per crollare?
A mia opinione il castello intero starebbe crollando. Le crepe del sistema si allargano ogni giorno di più. La sete di dominio e di potere planetario di certi soggetti si fa sempre più lontana. Sarà una mia opinione tuttavia penso che per il momento i cittadini del “mondo libero” potranno continuare a vivere in libertà e forse più avanti in una certa positività economica. la “fata turchina” ancora una volta ha avuto compassione per i burattini, ancora una volta ha dato una possibilità ai burattini di mutare il uomini di carne, in uomini nuovi e liberi. Staremo a vedere se il genere umano riuscirà ad acquisire una maturazione e da burattini gli uomini, i cittadini, riusciranno a superare la mutazione, andando oltre il terrore imposto dal gatto e dalla volpe. Vedremo se gli uomini sapranno andare oltre i progetti totalitari imposti dai soliti e scaduti butrattinai, divenendo finalmente uomini nuovi, uomini liberi.
Automotive in crisi feroce
La crisi dell’automotive elettrico è stata una congiuntura prevedibile. La congiuntura economica ha rispettato le previsioni dei “complottisti” e di coloro che un minimo di intelligenza l’avevano ancora a disposizione. Ora è il momento di pagare per le scelte fatte.
A conti fatti, spero che molti di voi non credano veramente che facendo una buca e piantando monete d’oro nella terra, possa crescere l’albero delle monete……
A mia modesta opinione che avrebbe segnato la fine dell’elettrico sarebbero più congiunture: la prima essere automobili inutili per il fatto che l’elettricità per le ricariche, deve provenire ancora dal petrolio che inquina ugualmente per produrla in un complicato ed inutile doppio passaggio da petrolio ad energia e quindi a ricarica. La seconda per il fatto che la sete di energia in occidente, per il momento, non può venir placata solamente dall’energia green. La terza congiuntura si potrebbe vedere nei costi delle auto elettriche di gran lunga superiori nelle manutenzioni e carissime all’acquisto. La terza congiuntura negativa consisterebbe nei bassi guadagni della popolazione sempre più erosi dall’inflazione. Quest’ultima congiuntura avrebbe fatto da ago della bilancia nei mancati acquisti delle auto elettriche. Non si può pretendere che una famiglia di due persone con entrate medie di 2500 Euro al mese possano indebitarsi per una vettura costosissima che perde valore ogni giorno che passa, rinunciando ad una copiosa fetta di stipendio, per comprare una vettura elettrica ad accontentare i capricci di una certa classe politica, spinta dai burattinai della finanza internazionale.
Alla fine fra mantenere la propria famiglia e comprare l’elettrica prevale ancora il mantenimento della famiglia o l’acquisto della casa. Alla fine una famiglia se non ha entrate copiose, “stringe i denti” per qualcosa di concreto e non per il fumo accalappia allocchi. Nelle righe successive la giornalista economica Paola Menghetti parlerà della crisi del settore auto, dovuta principalmente al prevedibile fallimento dell’elettrico.
“Crisi Elettrica”: Come il Declino delle Vendite di auto elettriche stia riscrivendo le strategie delle case automobilistiche”
di Paola Menghetti
Il 2024 si è aperto con cifre preoccupanti per il mercato delle auto elettriche in Europa, con un netto declino nelle vendite che ha messo in allarme i produttori e gli investitori. Secondo i dati pubblicati da ACEA, la quota di mercato delle auto elettriche in Italia ha toccato soltanto il 2,8% nei primi due mesi dell’anno, collocando il Paese ben al di sotto della media europea. Anche nazioni tradizionalmente più aperte all’innovazione come la Germania hanno visto una riduzione, con una quota del 11,6% rispetto a percentuali più alte negli anni precedenti. Questi numeri segnalano una tendenza preoccupante, con conseguenze dirette sulla redditività delle case automobilistiche che hanno investito massicciamente in questa tecnologia negli ultimi anni.
Ripercussioni economica: automotive in perdita
Le basse vendite di auto elettriche hanno avuto un impatto diretto sulle finanze delle case automobilistiche. Molte di queste aziende avevano previsto un aumento della domanda di veicoli elettrici e avevano di conseguenza aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo, produzione e infrastrutture di supporto. La mancanza di un ritorno economico adeguato ha quindi portato a perdite significative, con alcune aziende che hanno segnalato cali del fatturato fino al 30% rispetto agli anni precedenti. Queste difficoltà finanziarie hanno spinto i produttori a riconsiderare le strategie di mercato e a valutare misure drastiche per limitare ulteriori danni economici.
Strategie di Ripresa: Riorientamento del Mercato e Innovazione
Per rispondere al calo delle vendite e alle perdite finanziarie, le case automobilistiche stanno attuando diverse strategie. Una tattica emergente è la diversificazione dei portafogli di prodotti con un rinnovato interesse per i veicoli ibridi e a combustione interna, che continuano a godere di una domanda solida in molte regioni. In parallelo, si sta spingendo per l’innovazione nei modelli elettrici esistenti, con miglioramenti significativi nelle tecnologie delle batterie per aumentare l’autonomia e ridurre i tempi di ricarica. Alcune aziende stanno anche rinegoziando le partnership con fornitori di componenti per ridurre i costi di produzione. Infine, è in corso un’accelerazione nell’installazione di infrastrutture di ricarica più efficienti e capillari, in un tentativo di rendere i veicoli elettrici più attraenti per i consumatori.
In conclusione, il 2024 ha rappresentato un momento cruciale per il mercato delle auto elettriche, esponendo vulnerabilità significative e spingendo le case automobilistiche a ripensare radicalmente le loro strategie. Mentre le prospettive a breve termine possono sembrare scoraggianti, le azioni correttive in atto potrebbero non solo stabilizzare il settore ma anche preparare il terreno per una ripresa futura. Le sfide attuali potrebbero quindi trasformarsi in opportunità di crescita e innovazione, con il settore che si adatta alle mutevoli esigenze del mercato e delle tecnologie.
Fonte: https://www.misterworker.com/it/
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