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La menzogna del sostenibile prosegue imperterrita, come se tramite la sostenibilità, ovvero mangiando porcheria come insetti e derivati, bevendo birra fatta con acqua reflua fognaria depurata (questo è il futuro e lo stanno già studiando), subendo umiliazioni di ogni genere, che neppure gli animali subiscono, l’ecosistema rifiorisse ed il clima sulla terra tornasse come in passato. Nulla di più menzognero. Gli uomini di scienza onesti intellettualmente hanno riconosciuto che l’attività umana inciderebbe talmente poco sull’ inquinamento atmosferico e sul clima da non essere neppure considerato. Si stima che l’apporto umano dell’era postindustriale possa incidere di circa l’ 1 per cento del problema. Una percentuale quindi praticamente nulla a voler ben guardare. Le problematiche del cambiamento climatico vanno ben oltre l’attività umana. Esse sono legate ai cambiamenti che un pianeta vivo come la Terra deve necessariamente permettere per mantenere la vita. Altre cause sarebbero da vedersi nell’attività solare, le esplosioni nucleari del sole per intenderci, ora ai massimi storici. Una seconda causa lo spostamento dell’asse terrestre. Cause molto lontane dall’attività umana e più grandi di noi ma anche degli inventori del sostenibile, quindi per quanto riguarda la menzogna del sostenibile siamo davvero fuori strada. Tuttavia per ragioni egoisticamente economiche c’è chi cerca di far tornare l’umanità all’epoca medievale e forse prima ancora.
Il tutto per ragioni di ricchezza, di mercato e di potere fine a se stesso. Ecco che con la storia della sostenibilità si mettono anche le piste da sci. E’ necessario far pesare il falso problema anche sul divertimento. Solamente con tale strategia sarà possibile creare infelicità e preoccupazione, tutti particolari molto cari alla “banda Davos” che si accolla il ruolo di “conduttrice dell’umanità” verso il baratro. L’alleato principale della “banda Davos”? La menzogna!” ( Introduzione di Goldfinger)
Il via alle piste da Sci più sostenibili
La prima neve ormai è scesa dando modo alle stazioni sciistiche di inaugurare la stagione invernale con il tradizionale Ponte dell’8 dicembre. Le condizioni si sono presentate ottimali fin da subito garantendo un’apertura molto estesa delle stazioni sciistiche d’Italia. La maggior parte delle stazioni ha appena dato il via agli ingressi e prima del 12 Dicembre tutte le stazioni sciistiche in Italia saranno aperte.
Mai come quest’anno le stazioni adottano sempre di più delle misure “green e rinnovabili “. Il fine è sicuramente quello di rispondere ai dibattiti provenienti dai gruppi ecologisti e di sedurre un tipo di clientela sensibile ai problemi ambientali, ma la spinta deriva soprattutto da una forte presa di coscienza relativa alla realtà concreta che tutti noi stiamo vivendo.
Questo tipo di sviluppo si articola su tre fondamenti: ecologia, equità ed economia. Ed è proprio attorno a questi tre assi che le stazioni sciistiche progettano il loro lavoro.
Tutte le stazioni sciistiche in Italia sono costruite attorno alle automobili. I trasporti costituiscono un’enorme fonte di inquinamento e problemi nelle stazioni e l’argomento è al centro delle discussioni della collettività. Le navette gratuite non permettono di ridurre la presenza di automobili ma l’utilizzo dei trasporti pubblici potrebbe certamente cambiare l’andamento. Questo tipo di trasporto, su corsia preferenziale, rappresenta un enorme guadagno:
puntualità
maggiore affluenza
velocità,
riduzione dei tempi di percorrenza
La creazione di corsie preferenziali per i trasporti pubblici non necessariamente aumenta la congestione attorno ai centri strategici; la corsia ha proprio lo scopo di ridurre lo spazio dedicato alle macchine. L’esperienza ha dimostrato che i conducenti tendono a cambiare il loro percorso o a cambiare il loro mezzo di trasporto.
L’obiettivo è infatti quello di incitare gli automobilisti a cambiare le loro abitudini: potranno spostarsi con facilità consumando meno e migliorando la situazione dei pedoni, ossia di tutti noi.
Progetti di sostenibilità anche sulla neve
Ritornando alle piste sciistiche, il possibile ma non obbligatorio ricorso alla neve artificiale a causa di un innevamento insufficiente è diventata una delle condizioni sine qua non dell’equilibrio economico di una stazione. Rimane il problema dell’acqua, risorsa limitata e molto sollecitata quando il cielo di dicembre è avaro di fiocchi.
Nel percorso dello sviluppo sostenibile, la quantità d’acqua viene utilizzata in modo ragionevole così come il gasolio per far funzionare gli impianti per l’innevamento. In questo caso vengono installati degli ingegni per conservare il più a lungo possibile la neve. L’ideale sarebbe quello di non utilizzare la neve artificiale, ma come preservare l’equilibrio economico delle stazioni. Testimoni dell’impegno green di alcune stazioni, sono delle vere e proprie carte nazionali in favore dello sviluppo sostenibile nelle stazioni di montagna. In Italia molte strutture ricettive di montagna stanno cercando di ridurre l’impatto delle emissioni di carbonio, stanno installando turbine eoliche. Alcune novità sono anche proposte dai produttori di attrezzature, come ad esempio delle tavole da snow in bamboo e tute da sci a pannelli solari che permettono anche di sciare in notturna.
Tra le stazioni italiane, segnaliamo:
Il complesso di sciistico di San Martino di Castrozza-Passo Rolle, nella stupenda cornice delle Dolomiti, conta 60 chilometri di piste, che ogni anno attirano sciatori da tutte le parti del mondo. Questo complesso è stato dichiarato da Legambiente 100% rinnovabile. Gli impianti di risalita sono alimentati da energia elettrica prodotta da sette centrali idroelettriche presenti nel territorio circostante. È stato calcolato un risparmio di 88 mila tonnellate di petrolio equivalente che corrispondono a 27mila tonnellate di CO2 in meno rilasciate in atmosfera.
O ancora, La valle di Cogne, immersa nell’area protetta del Parco Nazionale del Gran Paradiso, promuove uno stile di vita sostenibile legato in particolare alla mobilità dolce. In tutto il territorio è attivo un servizio di trasporto pubblico gratuito per muoversi in libertà e inquinare di meno.
In conclusione ricordiamo che dal 2021 Inoltre i gestori del comprensorio sciistico sono tenuti a mettere a disposizione di chi ne fosse sprovvisto, in fase di acquisto dello skipass, un’assicurazione sci che copra i danni provocati a cose o persone.
Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/piste-sostenibili/
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