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Nuova stretta per gli esercenti che dovranno essere muniti di pos e di sistemi per emissione di scontrini fiscali. E’ da tempo che il governo italiano prosegue nella stretta al contante con l’illusione di poter arginare l’inarginabile, per poter ingannare l’iningannabile (ormai molti hanno capito la strategia). Oggettivamente penso che la maggior parte del sommerso non riguardi i piccoli esercenti ma riguardi altre categorie di persone, quei soggetti che vivono nella sfera dell’ illecito, tuttavia l’azione punitiva prosegue sempre a carico dei soliti noti ovvero quelle attività già provate dalla pandemia, già super tassate, quelle attività che oggi sembrerebbero essere in gravi difficoltà per ragioni più che valide. L’obbiettivo del governo? A mio parere personale si tratterebbe ancora una volta del controllo, un controllo sempre maggiore sulla vita dei cittadini. Dapprima iniziando aprendo la prima “finestra di Overton” come spiegammo in un precedente articolo, poi, accusando i commercianti di essere colpevoli di grandi numeri di denaro sommerso ed in seguito l’entrata in scena dei pos obbligatori. Questi sistemi, da grande utilizzatore di carte di credito quale sono, risulterebbero essere molto comodi anche se riflettendo, si tratterebbe di metodi, a voler ben guardare, di un’ inutilità davvero disarmante. Un esempio? In effetti, a cosa serve che io utilizzi una carta di credito quando a fine mese mi sarà addebitato in conto l’importo speso nel mese?
Non sarebbe più comodo pagare mano a mano in contanti? L’unico vantaggio dell’utilizzatore consisterebbe proprio nel fatto dell’estratto conto mensile, un riepilogo che a fine mese mi offre la possibilità di poter capire, ricordare dove ho speso e come ho speso i miei guadagni. Così facendo comunque sia non sarò il solo a conoscere dove e come ho speso il mio denaro. Altre persone potrebbero ficcare il naso ed osservare le mie spese personali, i miei gusti personali in base ai miei acquisti, il tutto in barba alla tanto osannata privacy e francamente questo non approvo affatto questo sistema da “grande fratello”. Un “valido” motivo per usare i pagamenti elettronici? Dare ancora una volta altri soldi agli istituti di credito e tenere i cittadini con un debito pendente ogni mese. Ogni volta che l’esercente striscerà la nostra carta, l’esercente stesso dovrà versare all’ emittente della carta una percentuale sulla spesa pagata che se ben rammenti varia da 2 circa al 4% dipendendo dalla carta utilizzata. In arrivo una novità in arrivo fatto di pagamenti elettronici dal prossimo mese di giugno. Da fine giugno (dice Il Giornale) scatteranno le sanzioni a carico degli esercenti che rifiuteranno i pagamenti con bancomat, carte di credito. Recentemente mi è successo di vedermi rifiutare il pagamento con carta, perchè considerata una spesa troppo poco costosa. Dal 30 giugno il pos diverrà l’alleato principale della (presunta) lotta contro il sommerso per il fatto che ogni incasso, dovrà per forza di cose essere trasmesso all’agenzia delle entrate per un incrocio dei dati con quelli emessi dal registratore di cassa. Il risultato? Il fisco potrà procedere a tutte le verifiche necessarie per capire se gli scontrini emessi saranno inferiori o superiori ai pagamenti elettronici incassati (provenienti da bancomat e carte di credito). L’obbiettivo del fisco sarà quello di intercettare quegli esercenti che in qualche modo cercassero di “evadere qualche scontrino”. Con questo sistema se il pagamento avvenisse in contanti scoprire l’eventuale mancata emissione di scontrini avverrebbe con più facilità proprio per l’incrocio dei dati. Lotta sempre più aspra contro l’evasione quindi, almeno questa è la tesi ufficiale, quella che ci vogliono far credere. Il Corriere della Sera ricorda essere uno degli obbiettivi di fine 2021 a contrasto dell’evasione fiscale. In questo modo gli ispettori del fisco potranno rilevare anomalie di vario genere ed intercettare con maggior facilità fenomeni di riciclaggio. Il fisco comunque assicura che il tutto dovrà avvenire nel pieno rispetto della privacy. In questo caso non saranno indicati o resi visibili le preferenze degli utenti in merito alla tipologie di acquisto. Le sanzioni previste da fine giugno in merito alla mancata accettazione di un pagamento elettronico, sarà di 30 Euro ma sarà applicato anche un importo aggravante del 4% del valore della transazione rifiutata.
La misura sanzionatoria dapprima era prevista a partire dal 1 gennaio 2023 tuttavia il governo ha preferito anticipare di un semestre. Il Sole 24 Ore spiega che il fisco chiederà l’invio delle transazioni effettuate con i sistemi elettronici previsti come bancomat e carta di credito. Con questo sistema l’obbiettivo è di contrastare l’evasione più difficoltosa da contrastare ovvero quella che avviene senza emettere lo scontrino. Oggi per un esercente munirsi si pos è certamente più facile che in passato dopo l’entrata in campo dei pos portatili. Esistono sistemi elettronici che talvolta offrono la possibilità di non richiedere abbonamenti mensili per il comodato oltre che condizioni di percentuale favorevoli per lo stesso esercente. Anche le banche sono munite di pos tradizionale da offrire ai clienti. Nel caso l’ esercente non sia cliente dell’ istituto bancario, mostrando alcuni documenti fra cui la partita iva ed i necessari dati fiscali dell’azienda, sarà possibile attivare il pos anche acquistato online. L’esercente avrà quindi la possibilità di poter decidere se acquistare per pochi Euro l’apparecchio elettronico senza dover subire canoni mensili per il comodato o in alternativa optare per un pos in comodato e quindi pagare il canone mensile oltre che le dovute percentuali secondo la carta di credito utilizzata dal cliente. Per concludere non è che personalmente sia sfavorevole al fatto del tracciamento del denaro ai fini di lotta contro l’evasione. Personalmente credo fermamente nel fatto che tutti debbano pagare le tasse. Tuttavia credo anche che la lotta all’ evasione si debba fare in un altro sistema, primo fra tutti iniziare con un drastico calo delle tasse che in Italia sono a mio parere troppo onerose. Un secondo dovere dello stato ( che francamente dovrebbe vergognarsi) sarebbe iniziare il riordino dei servizi erogati ai cittadini. A cosa serve che io paghi una percentuale di tasse tanto alta quando di contro molti servizi devo ancora pagarli per poter raggiungere l’obbiettivo? Un esempio per tutti? Pagare una visita specialistica o un’ ecografia, una TAC oppure altri esami per poter essere servito in tempi decenti, tempi che permetterebbero al cittadino di salvarsi la vita. Questo è scandaloso.
E’ normale che se si pagano tasse onerose anche i cittadini possano o debbano pretendere servizi impeccabili. Se così non fosse una domanda sarebbe lecita: dove vanno a finire i fiumi di denaro che dalle innumerevoli aziende italiane vengono incamerati dal sistema fiscale? Questa sarebbe una domanda a cui mi piacerebbe davvero ricevere un’ esaustiva risposta. In questo caso, se non si iniziasse dal calo della tassazione, e con il riordino dei servizi erogati (pagati tramite le tasse) la lotta all’evasione rischierebbe di essere come sempre accade una vera e propria “pallottola spuntata”.
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