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L’ODIATISSIMA TASSA RAI

A SOSTEGNO DEI "REALI"

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Introduzione di Goldfinger

Le tasse se volessimo vederle per quello che dovrebbero essere in realtà, ovvero il contributo per avere in cambio dei servizi eccellenti, sarebbero utili e sarebbe un dovere personale e sociale pagarle. Oggi data la tematica dell’articolo proporrei una riflessione, un’opinione che son certo condividerete, sulla questione tasse in generale, sull’utilità delle stesse e in particolare sull’ abbonamento RAI.

Credo che se tasse e le imposte fossero ancora lo strumento necessario per far “girare il denaro” in servizi a beneficio del cittadino, si dovrebbero pagare anche volentieri. Dopotutto si tratta di dare e ricevere in un vero e proprio “do ut des”. Oggi tuttavia il lato della frase “ut des” è stato bandito dai vocabolari latini.

I contribuenti

I cittadini chiamati contribuenti oggi a cosa contribuiscono? Abbiamo strade che sono indegne di un paese industrializzato come il nostro, una sanità che zoppica sempre più, un sistema pensionistico prossimo a esplodere, che non offre neppure il recupero di quanto versato. Il resto è tutto a pagamento in un sistema tirannico neoliberista, un’aberrazione economica per il mantenimento del potere di pochissimi soggetti. L’italiano è costretto a pagare un doppio balzello: da una parte tasse inutili e dall’altra assicurazione privata per poter sopravvivere alle intemperie economiche. Non vi sembra una presa in giro? Per l’aumento degli stipendi faraonici dei “reucci” e della loro coorte i denari sono sempre a disposizione, per la vendita di armi a paesi condotti da leader “comici” i  denari escono sempre dal cilindro come il “bianconiglio”. Già, perchè proprio il “bianconiglio” ogni tanto esce dalla tana e pretende il massacro economico dei popoli.

 

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

Le tasse e le imposte quindi hanno perso il proprio scopo e i contribuenti il proprio nome, passando da contribuenti a sudditi, schiavetti. Questa è la nostra amarissime realtà, alla quale preferiamo chiudere gli occhi e continuare a sprofondare sempre più in una spirale satanico economica, che prevede in realtà solamente la disfatta, la crisi e l’annientamento delle popolazioni. Andando avanti di questo passo penso che se la tendenza non dovesse mutare in fretta, l’epilogo della demenziale UE e quindi anche del vassallo Italia divenga presto una realtà.

I nostri delegati già da decenni non sono più credibili e utilizzano il denaro dei contribuenti per fare i propri comodi legati a quelli di altre potenze occulte e meno occulte. Questa è la situazione italiana. Per questo penso che le altissime tasse e imposte, accise, nascoste fra le pieghe dei prezzi non si versino volentieri. Le tasse e derivati oggi sono diventate una sorta di “pizzo”, un subdolo tentativo di “estorsione” obbligata verso aziende e cittadini.

La mutazione della TV di stato

Una delle tasse più inutili e più odiate resta la tassa TV o tassa RAI, conosciuta anche come tassa per il possesso di una televisione. Questo ennesimo balzello potrebbe avere un senso, sempre che la RAI non si sostenga con la pubblicità (come invece fa da sempre) e che preveda intrattenimento di grande interesse. Una TV di stato a mio parere completamente decadente, trasformata occultamente in emittente commerciale, con lo scopo di sostenere la politica di turno e quindi una televisione mutata in un’azienda non certo dello stato (il cittadino) ma del governo di turno, che beffa delle beffe si permette di chiedere del denaro a sostegno di un carrozzone colabrodo denominato RAI che senso può avere? Che utilità reca la RAI alla popolazione se non programmi demenziali e notizie fuorvianti? Non che le TV private siano migliori. Tuttavia è giusto riconoscere che esse non chiedano nulla, quindi è naturale che i palinsesti possano essere decisi dal consiglio di amministrazione investendo a rischio il proprio denaro. Dopotutto se al cittadino i programmi non fossero graditi, può evitare di guardarli. Sarà l’odience quindi a far si che i proprietari dell’emittente privata correggano il tiro se desiderano vendere pubblicità carissima. La RAI può permettersi di tutto, anche di perdere odience, proprio grazie al nostro denaro proveniente dalla tassa TV. E’ normale che questa tassa sia tanto odiata dagli italiani, fra l’altro si tratta di un balzello non solo inutile ma incentivante al malcostume e in costante aumento.

La tassazione in Italia

Nella nostra nazione, denominata non a caso il paese delle tasse, non penso che tasse e imposte si paghino serenamente e felicemente, soprattutto per il fatto che i servizi ripeto non servano se non a poca cosa. In questo caso spesso resta necessario rivolgersi ancora al settore privato pagando da una parte tasse e imposte (per avere in cambio poco o nulla) e dall’altra servizi a pagamento privati, che si rende necessario pagare per la risoluzione di problematiche di vario genere, visite mediche e quant’altro. E’ facile comprendere quindi che la nostra tassazione che supera il 50% unita ai servizi privati a pagamento che siamo costretti a pagare facciano in maniera di no avere più margine arrivando a fine mese senza nulla.

Una delle tasse più infami e odiate da sempre è la tassa sopracitata di proprietà sul televisore, un balzello chiamato URAR, conosciuta anche con il vecchio nome di canone RAI, un’imposta che ha cambiato nome. Per quanto riguarda il “canone RAI”, i cittadini si sarebbero accorti anni fa di essere vittime di una vera e propria presa per i fondelli da parte del governo e quindi hanno iniziato a prendere il “vizio” di non pagarlo. Da quel momento per poter mantenere in essere l’ennesima tassa inutile si sarebbe deciso astutamente di cambiarle il nome, mutandola in una seconda presa per i fondelli ma maggiormente credibile. La tassa quindi ha subito una mutazione divenendo tassa per il possesso di un televisore. Figuriamoci se per possedere una TV si deve pagare una tassa ma nel paese delle tasse e delle prese in giro tutto è possibile quindi, ecco a voi la tassa URAR ex canone RAI o abbonamento TV.

Dopo avervi deliziato con la “rabbietta quotidiana” nelle prossime righe da un articolo della giornalista del settore economia Lina Martin cercheremo di comprendere chi è tenuto a pagare questa odiatissime imposizione pecuniaria in costante aumento, che dai precedenti governi è stata inserita astutamente nella bolletta dell’energia elettrica per essere certi che tutti la paghino e ancora una volta subiscano il diktat governativo sentendosi schiavi del “poco padre ma tanto padrone governo italiano”.

Canone RAI 2025: come aumenta e chi può risparmiare?

Di Lina Martin

Nel 2025, il canone RAI tornerà all’importo di 90 euro annui, dopo la riduzione a 70 euro applicata nel 2024. Questa decisione è stata presa nell’ambito della Legge di Bilancio 2025, che non ha prorogato il taglio precedente, con l’obiettivo di garantire un adeguato finanziamento al servizio pubblico radiotelevisivo.

Dettagli sull’aumento del canone RAI

La proposta di mantenere il canone RAI a 70 euro anche per il 2025 è stata bocciata in Commissione Bilancio del Senato, con 12 voti contrari e 10 favorevoli. Di conseguenza, dal 1° gennaio 2025, l’importo annuale del canone sarà nuovamente di 90 euro, comportando un aumento di 20 euro rispetto all’anno precedente.

Impatto sulle bollette:

Per chi riceve la bolletta mensilmente: aumento di circa 9 euro al mese.

Per chi riceve la bolletta bi-mestralmente: aumento di circa 18 euro ogni due mesi.

Modalità di pagamento del canone RAI

Dal 2016, il canone RAI viene addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre. Questa modalità è stata introdotta per ridurre l’evasione fiscale legata al pagamento del canone.

Esenzioni e agevolazioni per il 2025

Nonostante l’aumento, alcune categorie di cittadini possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento del canone RAI:

Over 75 con reddito basso: i cittadini che hanno compiuto 75 anni e possiedono un reddito annuo inferiore a 8.000 euro possono richiedere l’esenzione. L’agevolazione si applica se nell’abitazione di residenza non vi sono altri familiari con reddito.

Diplomatici e militari stranieri: sono esonerati dal pagamento del canone RAI.

Non detentori di apparecchi televisivi: chi non possiede un televisore può dichiararlo e ottenere l’esonero dal pagamento, presentando una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate.

Queste categorie di persone possono dichiararsi esenti dal pagamento compilando l’apposito modulo.

Scadenze per la presentazione della dichiarazione di esenzione:

Per l’intero anno: entro il 31 gennaio 2025.

Per il secondo semestre: entro il 31 luglio 2025.

Come risparmiare sulla bolletta energetica

L’aumento del canone RAI si aggiunge alle già elevate spese energetiche delle famiglie italiane. Per contenere i costi, è consigliabile confrontare le diverse offerte sul mercato dell’energia elettrica e scegliere il fornitore più conveniente.

Simulazione effettuata in data 16/01/2025 con potenza impegnata 3 kW, consumo annuo 1.042 kWh, frequenza di utilizzo serale, modalità di pagamento RID ed invio bolletta elettronico nel comune di Milano.

Di seguito, un grafico che mostra l’evoluzione del canone RAI negli ultimi anni, evidenziando gli aumenti e le riduzioni fino al 2025:

Fonte: elaborazione dati basata su informazioni pubblicate da Affari Finanza e Segugio.it.

Conclusioni

Il ritorno del canone RAI all’importo di 90 euro nel 2025 rappresenta un aumento significativo per le famiglie italiane. Tuttavia, sfruttando le esenzioni disponibili e adottando strategie per risparmiare in bolletta è possibile mitigare l’impatto di questo incremento. Rimanere informati sulle offerte del mercato libero dell’energia e sulle agevolazioni fiscali è fondamentale per una gestione efficiente delle spese domestiche.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aumento-canone-rai/

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Author: ospite ospite