
A chi spetta dichiarare il proprio reddito
Il modello 730
Questo tipo di modello dichiarativo dei redditi dovrà essere utilizzato per quei contribuenti che avessero conseguito un reddito nel 2024 oppure ai detentori di partita iva o autonomi anche nel caso non avessero percepito alcun reddito. Nel caso dei lavoratori dipendenti e pensionati che avessero ricevuto il CU entro il 17 marzo l’invio non è obbligatorio a patto che nel corso dell’anno antecedente (2024) si siano percepiti solamente i redditi descritti nel CU. L’invio è comunque consigliabile in modo da avere un beneficio detrattivo di eventuali deduzioni, in merito a eventuali spese deducibili sostenute durante l’anno come ad esempio spese mediche, spese di farmaci e altro, cui la legge fiscale permetta la detrazione. Per i soggetti autonomi invece, la dichiarazione redditi è sempre obbligatoria.

Sono obbligati alla dichiarazione quei lavoratori dipendenti (o assimilati) che avessero cambiato più lavori durante l’anno, vezzo molto comune oggi con i contratti a termine che portano spesso il lavoratore a lavorare per più aziende. In questo caso i lavoratori dipendenti che avessero ricevuto più di un CU nel caso in cui l’imposta del reddito superi di oltre 10,33 Euro il totale delle ritenute subite dovrà produrre la denuncia dei redditi e spesso accade debba pagare delle tasse. I dipendenti che avessero percepito indennità INPS o erogata da altri enti oppure somme di integrazione salariale, saranno obbligati all’invio se per errore non fossero state effettuate le trattenute oppure se non ricorressero le condizioni per l’esonero. Un altro gruppo di lavoratori come i dipendenti a cui il sostituto d’imposta avesse riconosciuto deduzioni dal reddito e detrazioni di imposta non spettanti in parte o in tutto, saranno soggetti all’invio anche nel caso di un solo CU. Il medesimo discorso vale per i lavoratori dipendenti che avessero percepito redditi da privati non soggetti per legge, a versare la ritenuta d’acconto. Sono un esempio i collaboratori famigliari, addetti alla casa, autisti e altri casi. Altri soggetti obbligati all’invio saranno coloro che avessero percepito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente, come pure i dipendenti ai quali non fossero state trattenute addizionali comunali o regionali IRPEF, a patto che l’importo per ogni addizionale sia superiore a 10,33 Euro. Anche i contribuenti con plusvalenze reddituali da assoggettare all’imposta sostitutiva saranno obbligati all’invio, come pure i docenti scolastici che avessero ricevuto compensi da lezioni provate e ripetizioni e che volessero fruire della tassazione sostitutiva presentando il quadro RM del modello redditi persone fisiche 2025.
Gli esonerati dall’invio
Quest’anno i soggetti esonerati dall’invio sono quei contribuenti (diversi dai possessori di partita iva) che avessero percepito redditi con imposta non superiore a 10,33 Euro.
Il contribuente che possieda esclusivamente dei redditi per abitazione principale, per fabbricati non locati a patto che il fabbricato non sia ubicato nel medesimo comune dell’abitazione principale. Redditi da pensione o lavoro dipendente percepiti da un solo sostituto di imposta che, qualora fossero state versate addizionali IRPEF abbia effettuato il conguaglio. Soggetti con reddito da lavoro dipendente o pensionati, redditi da abitazione principale e relative pertinenze, altri fabbricati non locati ubicati in un comune diverso dall’abitazione principale. Lavoratori a reddito proveniente da rapporti di collaborazione continuativa compresi fra i lavori a progetto. Esonerati dall’invio anche i possessori di pensioni di invalidità, guerra, accompagnamento, e pensioni sociali, redditi esenti come pensioni INAIL, borse di studio, pensioni di guerra e pensioni sociali. Soggetti a imposta sostitutiva (differenti da quelli in cedolare secca) come interessi su investimenti (BOT) o altri titoli di debito pubblico. Soggetti da ritenuta alla fonte a titolo imposta come ad esempio interessi bancari sui conti correnti delle banche o postali come pure i redditi da lavoro socialmente utile. Non sono esonerati dall’invio della dichiarazione redditi coloro che dovessero restituire il trattamento integrativo.

La date per la presentazione della dichiarazione
Come regola generale vale la data del 31 ottobre come data massima che riguarda in modo principale le partite iva. Per la presentazione del 730 la scadenza è anticipata al 30 settembre.
Per i titolari di redditi dichiarabili con il modello 730, la scadenza per l’invio è anticipata al 30 settembre.
Dichiarazione dei redditi 2025 | Scadenza |
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Modello 730 | 30 settembre |
Modello Redditi | 31 ottobre |
Per quanto riguarda i versamenti delle imposte dovute al fisco, la prima scadenza è il 31 giugno ma sarà possibile la rateizzazione mensile sino al 16 dicembre come anche il differimento del primo versamento al 30 luglio. Per i rimborsi IRPEF i pagamenti dovranno partire dal mese di luglio e saranno subordinati alla tempistica di invio del 730.
Dichiarazione dei redditi precompilata
La tempistiche per la precompilata saranno le medesime delle sopracitate. Il modello 730 e il modello redditi online diverranno disponibili dal 30 aprile e da maggio si potranno trasmettere al fisco.
La novità 2025

Contributi
I regolamenti specificati in questo articolo sono stati tratti dal portale “informazione fiscale.it”
Informazione pubblicitaria: ricordiamo che il CAF GE.MA Multiservice potrà aiutarvi e consigliarvi nella compilazione della denuncia dei redditi, oltre che consigliarvi su eventuali problematiche legate appunto al delicato tema reddituale. Per evitare errori che poi si potrebbero pagare anche piuttosto cari, consiglieremmo di affidarsi a uno studio di professionisti del settore come un CAF o come dei commercialisti esperti.