E’ fuori discussione il fatto che i ricercatori italiani stiano dimostrando di essere fra i migliori nel mondo. Non è una novità in un paese in cui la salute pubblica sia una delle prime nell’ intero pianeta. Nonostante gli scellerati tagli alla sanità imposti dall’ Europa, l’Italia ultimamente starebbe dimostrando di essere in prima linea nella ricerca medica. Questo particolare e necessario settore, il settore medico, durante la pandemia da Covid avrebbe dimostrato una grande coerenza ed una grande capacità oltre che uno spirito davvero umano. Due sono le scoperte che gli scienziati italiani avrebbero portato alla luce proprio in questi giorni: una relativamente alla cura del Coronavirus ovvero la cura del Plasma. In questo caso gli scienziati avrebbero messo in atto un vecchio procedimento che avrebbe fornito davvero buoni risultati a quei pazienti malati di Covid nello stadio iniziale. Questa cura è incentrata sul trattamento del sangue di donatori guariti dal virus che avrebbero sviluppato gli anticorpi al Covid.
Il sangue ricco delle proteine atte a combattere il virus sarebbe di seguito trattato, subirebbe poi la trasfusione nel soggetto malato. In poche ore il paziente svilupperebbe un miglioramento nella sintomatologia della forma virale ed in pratica guarirebbe del tutto dopo alcuni giorni. La cura avrebbe provocato un beneficio seguito da guarigione completa su un gruppo di 50 malati di Covid e tutti, dico tutti, sarebbero guariti senza particolari effetti collaterali. Il sangue donato dal donatore immune potrebbe essere conservato per un paio di anni. Sembra che la FDA americana appoggi un’ eventuale progetto per una banca del sangue mirata alla cura del Coronavirus, una cura che non farebbe certamente la felicità delle case farmaceutiche che al contrario riceverebbero dei grossi proventi da eventuali nuove tipologie di medicinali. Una seconda scoperta tutta italiana sarebbe da vedersi nella la cura di cartilagini, ossa e tessuti muscolari stimolandone la rigenerazione. Una scoperta pubblicata sulla rivista ACS Applied Materials and Interfaces a proprosito della scoperta di un gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con la scuola Normale sempre di Pisa, l’Università di Genova e l’irlandese Royal College of Surgeons. In questo caso si tratterebbe di una particolare serie di cerotti ultrasottili in grado di rigenerare organi e tessuti ma evitando invasivi trapianti o addirittura protesi.
Per arrivare alla realizzazione dei cerotti i ricercatori avrebbero combinato per la prima volta un mix di nano particelle composte da Ossido di Zinco. In seguito il nano-cerotto potrebbe essere inserito tramite un piccolo intervento chirurgico assolutamente non invasivo. Il cerotto di aggancerebbe così al tessuto grazie allo spessore davvero incredibilmente sottile e sarebbe in grado di rimanere nel corpo anche tre mesi. L’effetto terapeutico del nano-cerotto sarebbe quello di essere in grado di rigenerare il tessuto malato o la cartilagine, oppure l’osso. Dopo la rigenerazione il cerotto dovrebbe essere automaticamente riassorbito dal corpo dato che i polimeri utilizzati per la composizione del medicinale verrebbero degradati in componenti riassorbibili dal corpo umano. Stando a quanto affermerebbe Lorenzo Vannozzi il primo autore della ricerca, il cerotto avrebbe la capacità di interagire pienamente con le cellule muscolari, ossee e cartilaginee portandole verso una completa rigenerazione. Leonardo Ricotti docente dell’Istituto di Bio-robotica afferma il fatto che questo particolare innovativo studio starebbe andando nella direzione dello sviluppo di materiali intelligenti in grado di produrre una rigenerazione dei tessuti. Nei prossimi mesi afferma, i ricercatori cercheranno di potenziare gli effetti terapeutici
nella rigenerazione offerta dai cerotti sviluppando innovativi sistemi 3D combinandoli con gli ultrasuoni ed altri stimoli fisici. Un bel passo avanti in tutti i sensi, un particolare che dimostra che l’Italia nonostante ripeto i tagli che la ricerca e la medicina hanno dovuto subire per varie ragioni economiche, resta nonostante tutto la nazione gloriosa che è sempre stata e che penso sempre sarà: una nazione piccola ma immensamente grande, composta da persone davvero uniche nel loro genere, persone davvero eccezionali. Forse anche questo è il motivo per il quale alcune altre nazioni apparentemente amiche, ricchissime ma estremamente tristi, provino a mia opinione una certa grande invidia verso l’Italia, al punto da sperare di vederla morire economicamente sfruttandone la situazione, senza pensare che se l’Italia dovesse soccombere sotto il peso economico, il mondo potrebbe perdere una grandissima risorsa.