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RISCALDAMENTO, COSA CI ATTENDE? di Goldfinger

CARBURANTI ALLE STELLE, BIOMASSE IN AUMENTO, E' TUTTO PERDUTO?

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Foto di Gábor Adonyi da Pixabay

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Notizie non certamente buone sul fronte dell’ energia e dei combustibili da riscaldamento. Fra un mese il “generale inverno”, che i burattinai del NWO stavano attendendo con ansia, sarà alle porte e lo si nota dal maltempo che cresce e raffredda la terra e l’atmosfera. Da una parte finalmente arriva il fresco ma dall’altra potrebbe essere l’inizio dei dolori. Stando ad un articolo economico uscito sul quotidiano “La Verità & affari”, uno dei pochi media a mia opinione forse un po’ obbiettivi e non legati al mainstream, ecco che si inizia a parlare ancora di aumenti delle bollette del gas per questo prossimo inverno. Credo che se i pronostici si rivelassero esatti, tireremo una boccata di ossigeno questa primavera. Il rischio è quello di passare un inverno infernale, un inverno al freddo, oppure iniziare la primavera economicamente sfiancati.

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La soluzione? Produrre nuove idee senza lasciarci prendere dal panico in modo da non vederci recapitare bollette astronomiche e credo che con i tempi che ci attendono, non faccia piacere proprio a nessuno essere derubato da freddi speculatori. Già saremmo stati vittime di copiosi aumenti dei costi della luce, fra non molto toccherà anche al gas ma non solo, anche le biomasse sono già aumentate assieme ai carburanti per automobili. Vero è che molti di questi disagi sarebbero dovuti ad una speculazione selvaggia ma a noi poco cambia, sia che si tratti di speculazione, di carenza di carburante. Gli aumenti dovuti al gas ed ai prodotti da riscaldamento sarebbero frutto da una parte del servilismo della politica italiana allo strapotere americano o potrebbero essere un piano ben congegnato dai poteri forti per dare alla nostra economia il colpo di grazia. Per il momento si tratta solo di domande e di opinioni, tuttavia sono costretto a pensare che la seconda ipotesi possa essere quella più reale. I politici, burattini del NWO, obbligati dai propri burattinai starebbero utilizzando la guerra in Ucraina per agire su due fronti, ovvero prendere due piccioni con una fava come si suol dire. Da una parte il sistema starebbe cercando di far saltare Putin provocando il prezioso allineamento della Russia, favorendo l’avanzamento del progetto globalista e dall’altro canto far saltare l’economia dei paesi europei, quelli maggiormente servili verso i diktat della sacrificabile UE che a propria volta, sarebbe serva dell’ imperialismo americano. Così facendo una buona parte del progetto globalista si avvererebbe rapidamente. Un terzo alleato del sistema ma negativo per il popolo italiano, il fattore MES. L’insidioso MES sarebbe sempre dietro l’angolo in attesa di essere approvato colpendo così al cuore l’Italia. In questo modo l’ Italia avrebbe raggiunto il punto di non ritorno ed a mia opinione, sarebbe avviata verso lo stadio precedente al fallimento dello stato italiano aprendo le porte ai curatori fallimentari che come avvoltoi, sarebbero in attesa di svendere la nazione a pezzi. Il MES come un cavallo di Troia sarebbe alle porte, in attesa di venire richiesto proprio con la scusa di arginare le difficoltà dovute dall’ aumento dei combustibili. Non ci avete pensato? Personalmente credo proprio che sia così. Devo ammettere essere un piano veramente diabolico. L’ attivazione del MES (e qualcuno già ne parla) penso sarebbe il colpo di grazia per la nostra nazione che verrebbe definitivamente strozzata dalla situazione debitoria verso la creditrice UE. Questi potrebbero essere gli scenari economici che ci attendono fra pochissimi mesi, tuttavia è nostro dovere cercare di trovare delle alternative a questa situazione cercando di passare l’inverno mantenendo nelle nostre case un clima tiepido, passando sei mesi in modo decente. Vero è che tutto è aumentato rapidamente nel settore dei combustibili e delle biomasse. Da una parte assistiamo ad aumenti del gas che si prevede possano arrivare addirittura al 200%, dall’altro canto assistiamo al prezzo del pellet che in questo periodo ha superato quota 10 Euro a sacco da 15 kg, (ricordiamo che lo scorso anno era a 4,5/5 Euro a sacco da 15 kg), tuttavia proseguendo con l’utilizzo del pellet si riuscirebbe comunque ad avere un risparmio di circa il 30% rispetto al metano. Anche se eroso in percentuale, riscaldando il Pellet il risparmio c’è comunque. Un discorso a parte va fatto per le legna da ardere. Noto che la legna da ardere ha subito in proporzione aumenti davvero relativi. Anche la legna avrebbe subito aumenti ma stando a quanto ci avrebbero comunicato alcuni venditori, saremmo di fronte ad aumenti del 20 – 30%. Il prezzo delle stufe a legna non è poi così costoso a meno che non si tratti di una stufa ollare. In caso di emergenza credo che per poter passare l’inverno con serenità, acquistare una stufa a legna installandola, se fattibile, nella nostra abitazione principale potrebbe essere la soluzione adeguata. Teniamo presente che stando all’articolo uscito su “La Verità & Affari”, Goldman Sachs

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prevede che gli italiani potrebbero essere vittime di aumenti davvero feroci per quanto riguarda il gas e l’energia fino al punto di prevedere anche 6000 Euro all’anno di costi da luce e riscaldamento con aumenti fino al 200%. Questo potrebbe significare mediamente fino a circa 500/600 Euro mensili fra bollette energetiche e gas. In questo caso anche optare per una stufa ollare credo possa essere un notevole vantaggio dovuto ad un ammortamento rapidissimo dati i prezzi previsti per il gas da riscaldamento. Per il 2023 a carico delle famiglie si prevede una spesa di 318 euro al mese suddivisa in una media di Euro 215 per il gas e 103 per l’elettricità. Il dato viene confrontato con il costo degli scorsi anni in cui la spesa media era di 157 euro al mese nel 2021 cui soli 98 Euro mensili destinati al gas. Non ci resta che piangere? No, ogni guerra credo vada combattuta e possibilmente vinta. In questo caso essendo una guerra economica non ci resta che reagire cambiando abitudini, magari tornando alla cara e vecchia legna, adottando tutti i metodi moderni per riscaldare le nostre abitazioni, un po’ come fecero i nostri nonni, anche se in quegli anni non erano certo in possesso dei dispositivi moderni per il riscaldamento a legna. Proprio in questo momento chiedo ad un rivenditore di legna da ardere che mi conferma i prezzi della lega pregiata come faggio o rovere da 20 a 21 EURO a quintale mentre la legna meno pregiata come la robinia ma sempre buona per riscaldamento va dai 15 ai 16 Euro al quintale. A conti fatti con un paio di tonnellate di legna il caldo per l’inverno sarebbe assicurato. Il costo totale? Considerando metà scorta di legna pregiata e metà di legna di robinia potremmo cavarcela con 450 EURO circa in un inverno.  Credo che la legna da ardere potrebbe salvarci in questi anni, dico questi anni e non quest’anno per il fatto che a mia opinione i prezzi dei combustibili non torneranno affatto come erano un tempo, pur calando quando il clima economico diverrà meno nervoso, probabilmente i combustibili e le biomasse non torneranno ai prezzi degli scorsi anni. Credo che una soluzione possa sempre esserci. L’importante è ricercarla e poi cercare di fare un investimento seppur moderato per potersi salvare economicamente. Il periodo di oggi non è certo roseo. I tempi di domani non li vedo tinti di colore molto chiaro. Credo che prima o poi comunque inizieremo a vedere la luce in fondo al tunnel ma forse per un po’ saremo costretti a navigare a vista.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali