Ancora una volta il nostro concittadino bresciano Gianluigi Valotti di professione scrittore sarà protagonista assieme alla storia bresciana non solamente, ad un evento in merito alle proprie opere letterarie sempre all’insegna della storia delle zone padane. Il prossimo 3 dicembre alle 10,30 l’evento vedrà l’arrivo nella città di Cremona del Console Generale francese Dr. Cyrille Rogeau presso il palazzo Comunale Sala della Giunta presso la quale il Rappresentante della Francia in Italia saluterà la città. Saranno presenti all’ appuntamento parecchie personalità della politica e della cultura come il Sindaco Gianluca Galimberti, il Prefetto Dr. Vito Danilo Gagliardi, il Presidente del Consiglio Comunale Dr. Paolo Carletti, l’ Assessore alla cultura Dr. Luca Burgazzi, l’Assessore alla mobilità sostenibile Dr.ssa Simona Pasquali. Durante l’evento sarà fatto dono alla città di Cremona del prezioso volume scritto dallo storico Gianluigi Valotti intitolato “Cremona 1859” riguardante i feriti a causa della battaglia di Solferino, seguirà uno spostamento presso il Cimitero Civico per onorare le tombe dei caduti in tale battaglia. Alle 11,30 l’arrivo presso il Cimitero con deposizione della corona d’alloro da parte del Console francese. Purtroppo la manifestazione non potrà vedere la presenza del Primo cittadino di Cremona che proprio in quel momento non potrà essere presente per impegni istituzionali concomitanti all’ incontro. A seguire la benedizione dei caduti francesi. Il momento conterrà brevi interventi sulla vicenda dei caduti appartenenti alle truppe francesi durante la battaglia di Solferino. Possiamo definire Gianluigi Valotti un grande appassionato di storia ma anche un intenditore in questa particolare frangia importantissima per la storia dei popoli e per la storia dell’umanità. Il passato non sarebbe mai da dimenticare anzi, possibilmente da valorizzare, per non cadere sempre negli stessi errori. Possiamo confermare che lo storico bresciano Gianluigi Valotti sia oggi in grado di regalare una grande testimonianza, documentata nei propri volumi della storia delle battaglie di Solferino e San Martino mettendo in luce particolari fino ad oggi completamente sconosciuti, oscuri, che data la grande passione dello scrittore per la nostra storia vengono donati a tutti e massi in luce. La conoscenza sarebbe la prima cosa che l’umanità dovrebbe avere ben presente, sempre davanti agli occhi, dato che la conoscenza storica si rivela veramente importante come pilastro della libertà, in questo caso una libertà costata davvero tanto sangue versato che si spera in futuro non debba più succedere ma purtroppo l’uomo è uomo quindi assai imperfetto e le nuove generazioni come spesso accade non imparano mai da quelle passate quindi i corsi e ricorsi della storia, nostro malgrado si allontanano per un certo periodo ma quasi sempre ritornano. Con le precedenti opere di Valotti sembrava che si fosse concluso un capitolo importantissimo per quanto riguarda la storia del Risorgimento italiano, riguardante in questo caso l’assistenza generosamente prestata nel lontano 1859 dai bresciani ai soldati dei vari eserciti che combatterono le epiche battaglie di Solferino e San Martino guerre ancor oggi testimoniate dalle vestigia presenti in quella zona, testimonianze che hanno portato a conoscenza di come fossero cruente queste battaglie e di quanti morti e feriti provocarono nei ranghi dei vari eserciti che si combatterono su quelle colline e pianure e spesso all’ arma bianca. Importante la pietosa opera di sepoltura portata dai bresciani nel cimitero monumentale Vantiniano di Brescia. In merito a tale argomento sono stati pubblicate le opere: Solferino 1859 uscito nel 2014, l’anno successivo “Les blessés français soignés à Manerbio” (edizione francese del libro precedente e più recente intitolato “Il ricordo dei Prodi bresciani e dei Caduti del 1859 nel Cimitero Vantiniano di Brescia” ). A completamento della “collana” sempre su questo importante argomento storico l’opera più recente: “BRESCIA 1859 il Vantiniano accoglie le spoglie delle armate europee “ in cui sono stati trascritti i nomi dei soldati sepolti nelle fosse comuni tra il 22 giugno 1859 al 31 dicembre 1860. Nel campo santo bresciano sono elencati i nomi di ben 1643 soldati appartenenti alle tre armate 693 francesi, 496 sardo-piemontesi, 282 austriaci e 171 di provenienza ignota. Perché Cremona? Per il fatto che le epiche battaglie non si fermarono alla zona di Solferino e San Martino ma riuscirono a coinvolgere anche se talvolta indirettamente anche in territori vicini alla provincia di Brescia come la zona di Mantova, Milano e Cremona. Il nuovo volume è appositamente studiato per analizzare di fatto la città di Cremona che nel 1859 fu composta di solamente 30 mila cittadini ma che accolse nei propri ospedali provvisori bel 10 mila feriti francesi, austriaci e sardo piemontesi. Possiamo dire che per la pietà non esistono nemici e queste zone ne sono state una grande testimonianza, una testimonianza di estrema pietà volta verso i feriti dei vari eserciti. Per una maggior comprensione della ferocia di quelle antiche battaglie è necessario navigare passando attraverso la storia del XIX secolo e confrontare la vastità delle perdite con le battaglie di Borodino, Lipsia e Waterloo. Il 24 giugno 1859 furono uccisi o feriti in battaglia nelle file austriache ed italo-francesi 9 Generali, 1576 Ufficiali di vari gradi dei quali 630 austriaci e 936 alleati oltre che circa 40 mila soldati e sottufficiali. Dopo due mesi fu necessario aggiungere ai tre eserciti riuniti più di 40 mila morti per malattia, per la fatica e per le ovvie conseguenze di una battaglia feroce oltre che per il clima che con la calura estiva esasperò la situazione dato anche il sistema igienico sanitario di quei tempi. Possiamo affermare che la battaglia di Solferino sia stata un vero e proprio disastro europeo, testimoniato dalle pagine del diario di Hanry Dunant e del signor Chiarini oltre che dalla popolazione di Rebecco di Guidizzolo, testimonianze riportate con grande accuratezza nel libro. Per concludere possiamo affermare essere, l’opera di Gianluigi Valotti una grande testimonianza dal punto di vista storico e culturale sui misfatti, (le guerre sanguinose del periodo) che dovrebbero essere una porzione di storia da non dimenticare mai affinchè le storia non si debba più ripetere almeno nei risvolti più tristi e disperati.