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L’ITALIA DEVE ESSERE ECONOMICAMENTE DISTRUTTA ?

DECRETATA LA DISTRUZIONE INDUSTRIALE ITALIANA

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Foto di Erich Westendarp da Pixabay

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Il Tentativo della tecnocrazia UE manovrata dall’antistato UE è chiudere la pianura Padana?

La pianura più fertile d’Italia motore di una gran parte della nostra economia rischia di venire chiusa dal tentativo della UE di rinchiudere città e zone italiane. Lo scopo? Lo scopo ufficiale è l’elucubrazione mentale dell’inquinamento, la fissazione della UE dei potentati. Lo scopo ufficioso o nascosto? Certezze non ne abbiamo ma una simpatica opinione la potremmo azzardare. L’economia italiana per i poteri che dominano gli scenari chiave del benessere delle nazioni, deve saltare, venire distrutta. Dell’economia italiana non deve rimanere traccia. Questa è solamente un’opinione tuttavia c’è da capire che abbiamo a che fare con un nemico invisibile, che starebbe adoperandosi per convincere in qualsiasi modo gli italiani, che la questione cambi climatici avverrebbe a causa della civiltà umana nell’era post industriale. E’ vero, ne stanno accadendo di tutti i colori in campo climatico tuttavia è comprensibile per coloro che si fanno delle domande e ricercano. “Siamo al centro di un esperimento climatico” (vi ricordate questa frase)? Lo scopo principale? Si pensa sia militare. Quello secondario? Lo vediamo ogni giorno se alziamo gli occhi al cielo e pensiamo a cosa servano e come potrebbero agire, le scie chimiche che si intrecciano fra l’azzurro senza dissolversi. Ciò che è la realtà dei fatti è che di mezogne ormai è mia impressione che ne sono state dette tante e credo che ancora tante se ne diranno. Credo che la potenza dei mistificatori sia proprio la menzogna. Il fatto increscioso è che tanti ci credano e che oltrettutto gli stessi registi della menzogna divulghino e bollino come falsità o bufale determinate notizia trasversali che potrebbero riguardare una certa realtà. Molte volte sono difficili da provare essendo la bioingegneria protettad al segreto militare. Tuttavia il sistema che siamo costretti a subire sarebbe basato a mia opinione sulla manzogna e sul plagio. Penso che coloro che avessero un seppur briciolo di cervello ancora funzionante se ne saranno accorti.

Oggi in nome della follia della sostenibilità ecco che la UE attacca il nord Italia sulla qualità dell’aria. A prova di quanto diremo prenderemo un articolo uscito sul quotidiano “Il Giornale” del 23 maggio.

Il Governatore lombardo Attilio Fontana  metterebbe in allarme in merito ad una nuova follia: la direttiva di Bruxelles sulla qualità dell’aria. Nuove follie nuovi parametri sempre più stringenti. Il cappio al collo dell’Italia starebbe per stringersi maggiormente. Che fanno gli italiani? COntinueranno ad essere vittime dei soprusi di quelli che penso siano folli psicopatici? I nuovi parametri porterebbero al rischio di penalizzare il cuore pulsante dell’economia italiana: la Lombardia ma non solo anche le regioni più produttive. Se il tentativo di annichilire queste regioni riuscisse l’Italia a questo punto sarebbe messa in ginocchio.  

Chiudere la Pianura Padana

Questa è la priorità di una Unione Europea mostruosa ed anti umana, altero che la UE dei popoli. La Ue dimostra di essere la UE dei potentati, dell’antistato e dei burocrati oltre che delle scelte utopicamente dissennate. I nuovi diktat europei rischierebbero di soffocare la fertile pianura italiana e le proprie importantissime attività. L’allarme del tentativo di annichilire la produttività di queste zone strategiche è un po’ che esiste. L’allarme arriva da Attilio Fontana attuale Presidente padano che in questi giorni si trova a Bruxelles. Per ridurre un fantomatico inquinamento si metterebbero a rischio le regioni del nord Italia. La conseguenza? L’impoverimento generale in queste regioni e l’effetto domino sulle altre già affaticate sia a livello economico che sociale. Fontana avrebbe accettato di fare da portavoce di alcune istanze di ragionevolezza quindi contrarie ai nuovi diktat UE sempre inmerito al “falso” problema della qualità dell’aria. Le istanze per il momento sarebbero solamente in discussione ma saranno messe al voto ad inizio Luglio. Protagoniste della disfatta sarebbero le nuove soglie ovviamente più restrittive in merito agli inquinanti. Le nuove soglie sarebbero ritenute dalle regioni del nord Italia non solamente troppo severe ma nientemeno che irragionevoli. Se queste regioni dovessero rallentare o peggio fermarsi l’Italia ne uscirebbe letteralmente distrutta in quanto si tratta delle ragioni in grado di sostenete, con il proprio lavoro, con la propria dinamicità buona parte della ricchezza e del benessere italiano.

(Da Il Giornale): Le scelte dell’Europa al riguardo – ha tuonato il governatore Fontana – sono “assolutamente irrazionali perché ci porterebbero a far chiudere la Pianura Padana” e questo, ha aggiunto, “va nella direzione della sostenibilità o della follia?”. Il passaggio ai nuovi parametri dovrebbe avvenire entro il 2030, traguardo rispetto al quale l’Ue ha tarato gli obiettivi di un altro controverso provvedimento: quello sulle case green. Per certi versi, infatti, quei provvedimenti sembrano due facce della stessa medaglia. Ancora una volta, le norme standardizzate di Bruxelles rischiano di penalizzare il nostro Paese e la nostra economia. Secondo il presidente della Lombardia, i criteri suggeriti dalla nuova direttiva non solo sarebbero irragionevoli, ma nemmeno terrebbero in considerazione le caratteristiche dei singoli territori, che pure influiscono sulla composizione dell’aria e non sono ovviamente modificabili a piacimento.

Quel che è vero è il fatto che negli ultimi 15 anni proprio l’industriosa Lombardia avrebbe dimostrato la propria virtuosità in fatto di pulizia dell’aria tramite provvedimenti e misure destinate alle aziende lombarde ed ai cittadini. Il risultato? Una riduzione del 39% annuo in meno di inquinanti (PM10), il 40% in meno di PM 2.5 ed il 45% in meno di NO2. Questi parametri sono stati ricordati da Fontana a Bruxelles. Fontana sarebbe intenzionato a difendere le istanze della propria regione ma non solo. Il Presidente ricorderebbe anche che gli interessi lombardi non si fermano alla Lombardia ma riguarderebbero anche altre regioni italiane come l’area Padana. Fontana sarebbe sostenuto anche dalle altre regioni del nord di iimportanza strategica per l’economia nazionale come Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Queste regioni inizierebbero a far quadrato intorno alla Lombardia, richiedendo un provvedimento logico che non porti disagi e conseguenze inimmaginabilmente drammatiche sulle regioni del nord. Dopotutto al nord Italia di sforzi se ne sono fatti in merito alla qualità dell’aria e non solo. Sarebbe equo che la UE ne prendesse atto.

(Da Il Giornale)  La Lombardia – ha proseguito il presidente – “dovrebbe essere già considerata virtuosa perché emette un terzo rispetto a quello che inquina mediamente l’Europa”. Tornando poi a criticare i parametri alternativi ora in discussione, il politico varesino ha ricordato anche la presenza di “condizioni morfologiche” che “al di fuori della nostra possibilità di intervento”. E ancora, ha auspicato: “Di fronte all’irrazionalità ideologica dobbiamo dare una risposta di ragione”.

Fontana avrebbe avuto un incontro anche con l’ambasciatore d’Italia a Bruxelles (Federica Favi). L’incontro avrebbe lo scopo di esaminare i rqpporti con il Belgio ma anche gli scambi fra Lombardia e le Fiandre. Oggi sempre il Presidente Fontana dovrebbe incontrare la Presidente del Parlamento UE Roberta Metsola.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali