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E’ inutile continuare a dire le medesime cose. Sarebbe necessario invece assimilare un concetto: “ogni anno l’Italia è di fronte ad una guerra che vede la morte di migliaia di giovani”. Questa guerra inutile viene combattuta sulle nostre strade. Forse non ci crederemo ma è proprio così. la guerra non è solamente dove si spara contro qualcuno. La guerra è da considerarsi principalmente un veicolo di morte e generalmente sono fomentate per l’opportunismo di qualcuno. Leggendo l’articolo nelle prossime righe, sarà possibile comprendere la gravità della situazione, resa ancora più grave dal fatto che a morire per incidenti stradali, siano in modo particolare i nostri giovani. Perchè i giovani sono così importanti? Per il fatto di essere il futuro delle nazioni. La nostra stupenda Italia, in modo particolare di futuro non ne ha molto, dato che si attesterebbe come un popolo di anziani.
A prescindere dal fatto che morire per nulla sia sempre sbagliato, sia che si tratti di un giovane che di un anziano, tuttavia sarebbe necessario che i giovani italiani fossero preservati, protetti e sulle strade non morissero a causa di incidenti stradali, in modo particolare se in questi stati i giovani fossero sempre più rari. A minare la vita dei giovani sono vari fattori, si va dall’ alcoolismo alle droghe, dalle malattie agli incidenti. Credo che gli incidenti possano essere una delle forme di decesso più sottovalutate ma numericamente più importanti nella nostra nazione. Credo sia arrivato il momento di iniziare a riflettere e quindi di iniziare a viaggiare sulle strade italiane co maggior responsabilità e rispetto per la propria vita e per la vita altrui. (Introduzione di Goldfinger)
Il numero degli incidenti stradali è in aumento anno dopo anno: solo nel 2020 si è registrato un minor numero di incidenti dovuto principalmente al lockdown e alle limitazioni agli spostamenti durante la pandemia da Covid-19. Sfortunatamente, anche il numero di incidenti mortali è sempre più alto.
Può una maggiore digitalizzazione migliorare la situazione della rete stradale italiana?
La sicurezza stradale in Italia è ancora un problema
A differenza di molti paesi europei, la mobilità in Italia avviene principalmente su strada. Secondo alcuni dati riportati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sia per il trasporto di persone che di merci, le strade vengono preferite di gran lunga rispetto ai treni e aerei: solo il 6% degli italiani viaggia in treno per le lunghe distanze mentre per il trasporto merci le ferrovie vengono preferite solo nell’11% dei casi. Alcuni dati Istat confermano queste percentuali: l’automobile privata è il mezzo preferito dell’84% dei rispondenti al sondaggio per i movimenti in città; solo il 17% preferisce i mezzi pubblici.
Percentuali queste che, nell’immediato, subiranno un cambio di trend a causa dei minori rischi legati al Covid-19 e al rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del carburante. Proprio per queste ragioni, la qualità delle strade cittadine e, soprattutto, delle grandi metropoli è un fattore molto importante e da tenere sotto considerazione per una migliore viabilità e mobilità in sicurezza. Gli incidenti stradali infatti rappresentano la prima causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. Le cause più comuni degli incidenti stradali sono:
Stanchezza o sonnolenza del conducente alla guida;
Utilizzo di smartphone e device elettronici mentre si è alla guida;
Mancato rispetto di precedenza negli incroci e dei semafori;
Manovre irregolari, mancato rispetto delle distanze di sicurezza;
Guida in stato di ebbrezza o sotto effetti di sostanze stupefacenti.
Tuttavia, ci sono altre cause che devono essere tenute in considerazione legate unicamente alla qualità delle strade stesse: mancanza di segnaletica adeguata, buche e strade irregolari, incolonnamenti e traffici nelle ore di punta, mancanza di controlli da parte della polizia stradale.
In totale, in Italia si sono registrati quasi 152.000 incidenti stradali nel 2021, il 28% in più rispetto al 2020 in cui si sono registrati 118.000 incidenti.
Le vittime a causa dei sinistri stradali nel 2021 sono state quasi 3000 secondo i dati Istat.
Smart Road e digitalizzazione delle infrastrutture: può funzionare?
La digitalizzazione delle strade non è qualcosa di fantascientifico ma un fenomeno che in molti paesi europei sta avvenendo. E lo stesso sta succedendo in Italia. A tal proposito, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (ANAS) ha avviato nel 2019 il progetto “Anas Smart Road”, con l’obiettivo di rendere le strade cittadine e non solo più sicure ed efficienti. Il progetto consiste nell’implementare avanzati sistemi tecnologici, basati su IoT, intelligenza artificiale e analisi di dati che possono permettere un regolamento più fluido dei traffici. Il progetto è volto anche alla facilitazione della mobilità elettrica e ai sistemi di guida assistita e autonoma. Di fatto, i veicoli ibridi ed elettrici di ultima generazione, oltre ad un maggiore risparmio energetico, sono dotati di sistemi avanzati che permettono una maggiore sicurezza di guida: i sistemi ABS per la frenata assistita, TCS per la trazione ed ESP per una migliore stabilità dell’autovettura in curva; telecamere anteriori e posteriori sempre più avanzate che riconoscono il passaggio di altre vetture o di persone. Questi e tanti altri sono i vantaggi delle automobili elettriche di ultima generazione ed è per questa ragione che la domanda in Italia è in costante crescita. Un altro esempio di digitalizzazione delle infrastrutture è la start up torinese “Quandopasso”. Nata nel 2020, quest’app avvisa in tempo reale i conducenti sui livelli di traffico all’interno dell’area urbana. A differenza di molte altre app, questa permette una rilevazione più precisa e rapida e avvisa il conducente in base alla velocità di guida e alle strade percorse. La digitalizzazione delle infrastrutture, in conclusione, potrebbe portare notevoli vantaggi in termini di sicurezza ed efficienza per tutti gli italiani in movimento sulle strade e rendere competitiva l’Italia a livello europeo.
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