ARTICOLO OFFERTO DA FEDERICI DARIO RODENGO SAIANO BRESCIA
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Un fattore strano? Non direi, anzi oserei dire un fattore usuale. La stranezza consisterebbe nel fatto che gli italiani si sarebbero ancora una volta lasciate fregare. Vi ricordate la famosa tassa sull’ Europa o “Eurotassa”? Una tassa davvero assurda se ben ci pensate. Una tassa che avrebbe permesso allo stato di incamerare soldi, ben 11 mila e 400 miliardi di Lire. Uno sporco trucco a mio vedere che avrebbe permesso l’entrata in Europa. Sarebbe stato come iscriversi ad un club costosissimo senza poterselo permettere e quindi indebitandosi con qualcuno (gli italiani) pur di poterlo fare, sapendo molto bene di non poter sostenere le spese future imposte dal costosissimo club. Oggi con il senno di poi spesso ci si lamentiamo, per il fatto che l’ entrata in UE ci avrebbe portato ad un calo del tenore di vita abituale, che l’ economia nostrana non funzionerebbe ai ritmi di prima. Tutto questo a mia opinione non sarebbe che una conseguenza ovvia, considerato il fatto che probabilmente senza questa tassa una tantum, che in seguito avrebbe dovuto essere restituita ai legittimi proprietari e senza presunti giochi contabili, forse in UE non avremmo avuto i requisiti per entrare. Tuttavia ai poteri forti l’entrata dell’ Italia sarebbe stata penso necessaria per riuscire anni dopo a spogliarla dei propri tanti beni.
Forse era il segno di Dio: non era tempo di entrare in UE e di farci di conseguenza rovinare. Comunque sia entrammo in Europa ma in totale svantaggio sporgendo il fianco, come previsto, alla speculazione ed alle lotte interne fra paesi membri, alle invidie economiche fra paesi UE ed ai progetti dei poteri forti mondialisti quelli che a mio vedere avrebbero creato il progetto embrionale dell’ Unione Europea. Comunque sia la famosa “tassa per l’Europa”, che avrebbe dovuto essere una sorta di prestito senza interessi e quindi sarebbe dovuta tornare ai proprietari legittimi tornò ma al 60%, non per intero. Credo che già sia un miracolo se in parte tornò nelle tasche degli italiani. Sinceramente a quei tempi pensavo che il denaro “prestato” non tornasse indietro per nulla ma almeno in parte la famigerata tassa una tantum fece ritorno. Ora faremo un salto nel tempo e dal 1996 torneremo ai giorni nostri in cui si starebbe verificando un fatto analogo nella forma. A causa del Covid le aziende avrebbero anticipato del denaro, elargito ai dipendenti per poter far fronte ai costi nel periodo di quarantena. Nulla di più giusto e di più lodevole se non nel fatto che questi denari elargiti nel 2021 non torneranno più nelle tasche delle aziende, che non vedranno alcun rimborso. La quarantena di un lavoratore positivo al Covid peserà sulle spalle delle aziende, altro che ammortizzatori sociali.
Il Giornale: Questo dato era stato annunciato dall’Inps la scorsa estate, visto che il governo Draghi non aveva trovato i fondi per la copertura economica per casi del genere. Quindi niente più indennità per i lavoratori costretti alla quarantena da agosto in poi.
Tuttavia l’attuale esecutivo che a quanto pare è espertissimo a scucir quattrini (che non ha) ed a far promesse da marinaio con la bocca piena di miliardi, di ristori, di sussidi di Helycopter Money e tante altre farneticazioni, avrebbe programmato (stando all’articolo de Il Giornale) ad un effetto retroattivo dedicato alla norma. Un effetto retroattivo quindi, in grado di includere anche i sette mesi precedenti il mese di agosto 2021. Questa manovra riuscirebbe a far recuperare allo stato ben 2 miliardi e mezzo di Euro, ma depredati alle imprese che avrebbero dovuto per forza
di causa maggiore, ricorrere alla quarantena preventiva per un certo numero di dipendenti positivi. Ora l’INPS mette in allarme sul fatto che di denaro per le quarantene non ce ne sia proprio. Il Decreto Cura Italia (2020) avrebbe equiparato la quarantena alla malattia, quindi lo stato avrebbe dovuto contribuire con le spese aiutando le imprese in un periodo di oggettiva crisi sanitaria. Oggi ci riferiscono che di soldi non ce ne sono. Per concludere ricorderei una frase di una nota canzone italiana parole, parole, parole ma aggiungerei anche promesse, promesse, promesse quindi terminerei il passaggio con un’ultima frase tipica “Stoccata finale”. Anche questa volta le imprese italiane sarebbero state gabbate come lo fu per la “tassa per l’Europa”, con una nuova evoluzione dell’inganno che chiamerei “tassa Covid”, un preludio a mia opinione su quanto potrebbe prospettarsi nel futuro economico dell’Italia. Come sempre saremmo di fronte ad un vero e proprio attacco alla diligenza. Ora vi offrirò un momento di riflessione prima della conclusione dell’editoriale. Nessuno possiede il “vaso di Pandora” tuttavia una previsione è sempre possibile farla. Considerando tutti questi accadimenti e le menzogne quotidiane che l’attuale esecutivo ci regala giornalmente, con la complicità dei media, potrebbe essere possibile intravedere quale sarà il nostro probabile futuro, il ruolo dell’Italia collocata nel NWO. Personalmente spingerei i lettori a riflettere sull’ effetto convento: da sempre,
“I frati sono poveri mentre il convento straricco”.
Nel caso dell’Italia avverrebbe il contrario: “Il convento è povero ed i frati straricchi”
Forse potrebbero aver ragione i “complottisti” che ritengono che il NWO, tramite il Grande Reset mirerebbe proprio ai soldi dei “frati, agendo sul convento”. Gli aumenti di tassazione relativi al Covid, quindi, potrebbero essere le sentinelle di quello che potrebbe accadere nei prossimi anni: distruzione economica e relativa espoliazione dei beni degli italiani e sussidi da fame a nastro, con passaggio dell’economia nella mani delle multinazionali. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali e gli altri benefit che siamo abituati a percepire, sinonimo di una grande civilizzazione, penso che le mire dei neo liberalisti siano di privatizzare tutto su stile americano.
Il futuro a mia opinione potrebbe veder sparire la pensione come oggi la conosciamo, il diritto alla salute come oggi lo conosciamo, la cassa integrazione come oggi la conosciamo. Il neoliberismo potrebbe puntare sulle assicurazioni private, dedicate a coloro che potranno permetterselo, creando grandissimi traumi sociali ed una nazione per la maggior parte composta da poveri. L’Italia non sarà più la nazione prospera che oggi conosciamo, fondata sul lavoro, ma sulla disoccupazione e su un nuovo ammortizzatore sociale: l’elemosina di stato universale (reddito universale). Per arrivare a questo però, prima dovranno spogliare il popolo di tutti i propri tanti beni.