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COVID: AIUTI AI PAESI COLPITI ? SPUNTA IL “SURE” di Bruno Siciliano

LA VON DER LEYEN PROPONE IL SURE

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Dopi i vari “niet” rivolti agli aiuti verso i paesi del sud colpiti dalla pandemia fra cui l’Italia arriva una timida proposta di apertura se vogliamo, un idea forse un  po’ “bislacca” a mio credere ma il fatto che si pensi a qualcosa di alternativo è già un buon segno. Anche se non sono in genere molto fiducioso in questa forma di Europa formata a mia opinione per lo più da “pescecani” approfitto per farvi conoscere questa notizia ANSA recapitataci in redazione oggi. A quanto pare la Commissione europea proporrebbe il SURE (sicuro) come strumento di aiuto post Covid, uno strumento che stando a quanto spiegato nella news sarebbe destinato ai paesi più colpiti dal virus come ad esempio Italia e Spagna, uno strumento contro la disoccupazione e garantito dagli stati dell’Unione Europea. Il Sure servirebbe a salvaguardare l’occupazione in alcuni paesi in questo caso quelli più colpiti dalla forma virale, lo annuncia la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su Twitter. Berlino attraverso Ulrike Demmer portavoce della Cancelliera tedesca commenta:  “È chiaro che la solidarietà è il perno costitutivo fondamentale dell’Ue. Ci sarà uno strumento di solidarietà, sulla base del contratto europeo, che sia adeguato a questa crisi”. Queste le parole

Foto di PIRO4D da Pixabay

del portavoce di Angela Merkel come risposta alle perplessità italiane sull’ utilizzo del fondo salva stati e sulle condizioni previste dall’utilizzo del MES nel caso venisse richiesto per superare la crisi causata dal Coronavirus. Demmer avrebbe aggiunto che i vari Ministri delle finanze si confronterebbero e lavorerebbero su questo. La situazione economica  italiana non è fra le migliori in quanto con l’entrata in scena del Covid la vita dei cittadini sarebbe cambiata in modo radicale. In Italia milioni di lavoratori ora sono bloccati in casa per forza di cose quindi senza lavoro ma sono obbligati a pagare le spese fisse relativa alla propria sopravvivenza come le bollette energetiche, le spese alimentari e tanto altro. Le aziende pur non guadagnando nulla per il momento riescono ancora a pagare gli stipendi quindi la UE sarebbe disponibile a venire incontro ai paesi più colpiti con il SURE evidenzia la von del Leyen. Le parole della Presidente: “Ad esempio – continua la presidente – le regioni intorno a Milano o Madrid fanno parte della spina dorsale dell’economia europea. Migliaia di aziende forti e sane stanno lottando a causa dell’attuale crisi. Hanno bisogno del nostro supporto per superare la crisi. Questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato un concetto di lavoro di breve durata. Ha lo scopo di aiutare l’Italia, la Spagna e tutti gli altri paesi che sono stati duramente colpiti. E lo farà grazie alla solidarietà degli altri Stati membri” (ancora) “Come funziona Sure? Abbiamo appreso gli insegnamenti dalla crisi finanziaria del 2008. Gli Stati membri che disponevano di questo strumento hanno aiutato milioni

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

di persone a rimanere nel loro posto di lavoro e le aziende a superare la crisi finanziaria con i propri dipendenti. Sure significa lavoro di breve durata sostenuto dallo Stato”. In passato “ha mitigato gli effetti della recessione, ha mantenuto le persone al lavoro e ha permesso alle aziende di tornare sui mercati con rinnovato vigore. L’idea è semplice -(prosegue la von der Leyen): se non ci sono ordini, le aziende non dovrebbero licenziare i propri lavoratori. Nel tempo libero, ai lavoratori potranno essere insegnate, ad esempio, nuove competenze che andranno anche a beneficio dell’azienda. Così le persone possono continuare a pagare gli affitti e comprare ciò di cui hanno bisogno. Questo ha un impatto positivo anche sull’economia. Potranno tornare al lavoro non appena il blocco sarà terminato, quando la domanda riprenderà e così gli ordini. E’ fondamentale per riavviare velocemente il motore economico europeo”. Francamente in questo caso non sta a me giudicare lo strumento finanziario che la UE vorrebbe mettere in atto per arginare la crisi post Covid dei paesi membri più colpiti in quanto non sono un esperto di finanza, sentiremo tuttavia quando l’ idea del Sure sarà eventualmente accettata e quindi confermata, come potrà essere riguardo alla nostra economia ma soprattutto cosa ne penseranno gli addetti ai lavori nel settore finanziario, da loro potremo capire se questo strumento potrà essere realmente valido oppure se troppo debole o addirittura poco utilizzabile. A mia opinione sarebbero auspicabili altre tipologie di strumenti finanziari magari più completi, che si rivolgano non solamente ai dipendenti delle aziende che giustamente hanno la necessità di poter realizzare lo stipendio per la propria sopravvivenza ma  sarebbero necessari anche fondi da destinare alle piccole e medie aziende dato che queste ultime credo non siano in grado di perdere fatturato per troppo tempo pertanto a mio parere necessiterebbero dei fondi per far fronte alle perdite,

Foto di Dirk Hoenes da Pixabay

dopotutto le piccole e medie aziende sono l’ossatura del nostro sistema economico e se dovessero chiudere o andare in oggettiva difficoltà comunque sia non avrebbero di conseguenza  la possibilità di pagare gli stipendi ai propri dipendenti quindi produrrebbero alla nazione una grossa perdita non solamente nel campo della disoccupazione ma anche in quello fiscale. A mio avviso servirebbe uno strumento più completo ritagliato prendendo in considerazione la tipologia aziendale dei paesi ai quali sarà destinato e per arrivare a questo prima di pensare ad un ammortizzatore sociale classico andrebbe analizzato anche il tessuto economico di ogni singolo stato membro che necessiti un effettivo aiuto.

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