Non è nostro volere insistere su alcuni argomenti che magari all’apparenza poco ci riguardano. In questo caso credo che gli argomenti trattati ci riguardino eccome, dato che i fatti altrui in un mondo sulla via della globalizzazione sono anche i nostri, soprattutto se si tratta dei fatti americani, la più grande democrazia occidentale, quel paese che detterebbe una traccia obbligata per tutto il mondo occidentale a loro legato da accordi politici, militari ed economici. Credo che proprio gli USA mei come oggi siano il centro del mondo occidentale. Per questo ancora una volta ci occuperemo dei “fatti americani” cercando di capire ora cosa potrebbe cambiare dopo l’esito delle presidenziali.
I grandi elettori della Pennsylvania hanno dato a Biden la forza decisiva per battere Trump alle presidenziali americane. Ora cambieranno gli asset di potere il USA e da una politica conservatrice impressa sul mondo da parte di Trump, si potrebbe passare ad una politica di allargamento, tipica delle presidenze democratiche. Ci lasceremo in questo caso ispirare da un articolo uscito su fanpage.it che spiega cosa potrebbe cambiare ora per il mondo, con un Presidente democratico al Governo americano. Ormai è chiaro che Biden possa essere “incoronato” re degli USA anche se il contendente Donald Trump dichiari battaglia legale su possibili brogli elettorali. Biden comunque sia a quanto pare stanto ai numeri ha vinto le elezioni nonostante fosse considerato nel periodo pre elettorale un candidato “debole”. Cosa sarebbe stato ad aiutare il democratico Biden? Probabilmente il fattore Covid, dato che prima della pandemia, nel periodo di febbraio Donald Trump fu considerato nei pronostici elettorali quasi imbattibile. In questo caso a mia opinione, l’arma del Covid ha fatto il proprio dovere “spazzando via” i rappresentanti scomodi obbligandoli a cedere il potere agli avversari. Comunque questo è un altro discorso, un discorso che affrontammo già in passato,
in alcuni articoli precedenti. Per il momento cercheremo di capire cosa potrebbe cambiare per il mondo con il nuovo Presidente in carica negli USA: Lo stato occidentale “guida”. Le elezioni USA sono riuscite a tenere con il fiato sospeso il mondo intero per ben tre giorni a causa del ri-conteggio dei voti elettorali, tuttavia la meglio a quanto pare l’hanno spuntata i democratici come da recenti pronostici elettorali. In effetti in questo periodo di Coronavirus proprio i sondaggi avrebbero dato Trump per perdente quindi la vittoria venne stata pronosticata per Biden. Ad essere decisivo sono stati i voti di cinque stati chiave ma il “colpo di grazia” è arrivato dalla Pennsylvenia che con i propri 20 grandi elettori ha deciso di affidare a Biden la “poltrona” alla Casa Bianca. Ora certamente molte cose cambieranno alcune magari in meglio ma altre potrebbero cambiare in peggio. Si pensa che fra le prime azioni del nuovo Presidente americano in carica ci sia un accordo per quanto riguarda il clima, l’ambiente, ma anche sull’attuale pandemia da Covid. Una tematica che era prevista dato che questi argomenti in genere sono molto cari ai salotti dem. Ad offrire una possibile certezza su questi argomenti è il sito dei democratici. Trump ad inizio mese ovvero il 4 novembre ha fatto un passo indietro per quanto riguarda gli accordi sul clima di Parigi. L’intesa siglata nel 2015 da Obama è stata annullata da Trump che l’anno scorso ha approfittato di una clausola di uscita divenuta effettiva lo scorso mercoledì. A quanto pare questa decisione avrebbe avuto una vita piuttosto breve. C’è da dire che in fatto di campagna elettorale proprio Biden ha puntato molto sulla questione climatica dichiarando che in caso di cambio di Presidenza gli Usa avrebbero visto, una mutazione sul piano delle decisioni ambientali. Fra i cambiamenti promessi da Biden sono compresi anche gli accordi di Parigi che teoricamente dovrebbero vedere un rientro degli USA. Per quanto riguarda l’emergenza nell’ambito dell’attuale pandemia, il cavallo di Troia che sarebbe costato la presidenza a Trump, Biden ha promesso che farà il possibile per fare rientrare gli Stati Unidi d’America nell’ OMS.
(da Fanpage.it) Biden: “Se non cambiamo rotta rischiamo altri 200mila morti”, aveva detto nel corso di un comizio elettorale in Pennsylvania qualche settimana fa, aggiungendo: “Trump dice che si può convivere col Covid ma in realtà qui si muore perché non c’è un piano”. Il neo-presidente punta tutto sull’ampia disponibilità di test gratuiti, sull’eliminazione di tutte le barriere economiche alla cura preventiva e al trattamento per il Covid-19; lo sviluppo di un vaccino che possa essere gratis per tutti.
Nell’ambito della politica estera il Presidente Dem inizierà ad imbastire nuovi rapporti con Cuba, rapporti precedentemente iniziati dal democratico Obama. Sulla guerra in Yemen l’attuale Presidente Biden sarebbe orientato a terminare l’intervento. Non cambieranno le decisioni politiche in merito all’ Afganistan da cui saranno ritirate le truppe militari. Resteranno immutate le decisioni sul conflitto mediorientale. Nulla cambierà in merito agli accordi fra Israele ed Emirati Arabi dello scorso Agosto. Per quanto riguarda la Nato sarà rinnovata la fiducia nell’organizzazione. in merito all’immigrazione verso gli USA riapriranno le porte anche ai cittadini provenienti da paesi islamici, come ad esempio la Siria. Riguardo alla politica interna c’è da dire che Biden sia favorevole all’ Obamacare, quella riforma sanitaria voluta dall’ ex presidente Dem e ratificata nel 2010, una riforma che in sostanza ha offerto la possibilità ai cittadini americani privi di assistenza medica, di poter stipulare un’ assicurazione privata con un sistema di aiuti pubblici. Biden in questo caso avrebbe nientemeno che l’idea di allargare l’ Obamacare offrendo ad ogni cittadino americano la possibilità di poter scegliere con un’opzione di assistenza pubblica oltre a quella privata. Un sistema misto a quanto pare verrà proposto dal nuovo inquilino della Withe House. Il neo Presidente sarebbe favorevole anche all’importazione dal Canada di farmaci se ad un costo alla vendita inferiore a quelli degli USA. Com’è possibile vedere già da subito la nuova politica americana sta muovendo i primi passi verso una sorta di timido allargamento verso l’esterno. Una politica molto differente da quella del Presidente uscente che al contrario avrebbe puntato ad una contrazione con l’esterno degli USA. Questo sistema politico permetterebbe però di intravedere
ancora lo spettro del NWO. L’allargamento ed una propensione alla politica estera potrebbero essere il tassello necessario per l’avanzamento di questo sistema, cui a mia modesta opinione i democratici americani sarebbero legati mani e piedi. Sempre a mia opinione prevedo che nel prossimo futuro, data la politica democratica, assisteremo ad una serie di rapporti economici e politici piuttosto intensi fra USA ed UE. Proprio la UE è lo strumento necessario per l’instaurazione di un futuro Governo globale (caposaldo del Nuovo Ordine Mondiale) a meno che l’imponderabile (come spero) possa arrivare a fermare l’avanzamento di un’escalation che prevedo possa essere anche piuttosto rapida dato che con la presidenza di Trump i registi del NWO hanno già perso tempo prezioso, anni che certamente faranno di tutto per recuperare. Penso che i registi del NWO faranno l’impossibile per recuperare il ruolo degli USA come sicario del sistema da loro stabilito per il compimento dei propri progetti. Per arrivare a questo credo proprio che per il momento abbiano purtroppo l’uomo giusto al posto giusto.