Home Salute e Benessere DA PFIZER A SPUTNIK: ECCO LE DIFFERENZE di Goldfinger

DA PFIZER A SPUTNIK: ECCO LE DIFFERENZE di Goldfinger

I VACCINI PIU CONOSCIUTI SUL MERCATO

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Foto di Gerhard G. da Pixabay

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Dato l’attuale periodo di pandemia le notizie ultimamente si concentrano sui vaccini. Si spera forse troppo in questo tipo di prodotto farmaceutico si pensa che il vaccino possa essere un valido aiuto nella guerra contro il Covid. Un errore a mia opinione sarebbe l’aver sottovalutato forse troppo eventuali cure innovative adatte per la risoluzione della malattia nel soggetti infettati. Comunque sia leggendo questo articolo cercheremo di capire quali siano i vaccini anti Covid maggiori sul mercato e come sarebbero stati realizzati. Ogni vaccino sappiate che può avere delle analogie con un altro tuttavia nel complesso è diverso dall’altro. Con questo articolo cercheremo quindi di capire le differenze maggiori fra i principali sieri stando ad un articolo recentemente uscito sul blog Trevisotoday. Esistono oggi vaccini americani come ad esempio quello sviluppato da Moderna, vaccini russi come lo Sputnik V, sieri cinsi ed europei. Tutti i questi farmaci sono stati realizzati in modalità piuttosto differenti. I due vaccini occidentali più diffusi sarebbero l’americano Moderna ed il più conosciuto (almeno da noi) Pfizer. Questi farmaci si basano su una tecnologia innovativa.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

PFIZER E MODERNA
I vaccini Pfizer e Moderna sarebbero stati realizzati con la tecnologia dell’ RNA messaggero. Si tratterebbe in questo caso di un minuscolo frammento di codice genetico che dovrebbe permettere al vaccinato la creazione di anticorpi al Covid 19. Ambedue i farmaci necessitano di una prima dose e di un richiamo per completarne l’efficacia, garantendo una risposta immunitaria massima. Le maggiori differenze di questi farmaci sarebbero nella conservazione. Pfizer utilizzerebbe soprattutto Sali, Moderna si baserebbe sugli acidi quindi quest’ultimo non necessiterebbe di una conservazione a – 70 gradi ma può essere conservato a temperatura stabile da -30 a -20 gradi fino ad un mese. Il vaccino Pfizer sarebbe stato prodotto dall’americana Pfizer ma in collaborazione con la tedesca BioNtech. Anche in questo caso si baserebbe sulla tecnologia ad Rna messaggero. Il vaccino utilizzerebbe le informazioni del nucleo del virus Sars Cov2 alla proteina Spike. Il siaro agendo in questo modo dovrebbe riuscire a permettere la produzione anticorpale nel soggetto vaccinato.

ASTRAZENECA
Il vaccino Astrazeneca, ultimamente tristemente famoso in Italia per via di alcuni decessi è stato realizzato dall’inglese Jenner Institute di Oxford e dall’Irbm di Pomezia. Anche questo farmaco prevede due dosi e dovrebbe garantire un’ efficacia del 62% fino all’ 80% entro la dodicesima settimana quando sarebbe previsto il richiamo. La conservazione di questo farmaco è semplice va dai 2 agli 8 gradi. Il vaccino si baserebbe sulla tecnologia a vettore virale, un metodo di produzione quindi più vicino alla forma tradizionale per quanto concerne la realizzazione di un vaccino. In questo caso verrebbe utilizzato il virus dello scimpanzè ma nello stato innocuo per l’uomo. Il virus farebbe da vettore trasportando nelle cellule umane del codice genetico delle proteine contenute nel virus contro cui si desidera produrre anticorpi.

Foto di PixxlTeufel da Pixabay

JOHNSON&JOHNSON
Anche in questo caso si tratta di un vaccino americano che probabilmente verrà prodotto anche in Italia. In questo casi si tratterebbe di un siero a dose unica. Anche in questo caso il farmaco sarebbe di facile conservazione richiedendo una temperatura dai 2 agli 8 gradi. L’efficacia prevista va dal 72 all’ 86%. In questo caso il vaccino si baserebbe su vettori derivati da adenovirus 26. Una volta che il vaccino fosse entrato nel corpo umano gli adenovirus sarebbero in grado di produrre una proteina riconosciuta in seguito come minacciosa per il sistema immunitario. Questo processo sarebbe in grado di conseguenza di sviluppare la difesa contro la proteina del virus senza dover entrare in contatto con la forma virale.

REITHERA
Un occhio di riguardo andrebbe al vaccino di Reithera, un vaccino meno conosciuto ma il primo farmaco tutto italiano. Questo vaccino si baserebbe su una tecnologia differente dai più conosciuti Pfizer e Moderna. La tecnologia di questo siero nascerebbe dallo studio dei virus nei gorilla..

SPUTNIK V
Questo siero è il famoso vaccino prodotto dal Centro russo Gamaleya . Un prodotto farmaceutico pare molto valido. Sputnik V sarebbe il primo vaccino al mondo realizzato a contrasto del Covid-19. La tecnologia dello Sputnik V si baserebbe sui vettori adenovirali umani. L’efficacia è buona e si attesterebbe al 95%, 42 giorni dopo la prima vaccinazione. Il siero sarebbe in grado di garantire un biennio di immunità al Coronavirus. Questo tipo di vaccino proprio per la tecnologia utilizzata ovvero i vettori adenovirali umani si sarebbe dimostrato efficace ma piuttosto privo di effetti collaterali gravi nel lungo periodo. Sputnik V offrirebbe una forte risposta immunitaria. Nel caso di un vaccinato con Sputnik V, il Covid non entrerebbe nel corpo del vaccinato dato che il farmaco conterrebbe solamente informazioni genetiche su una parte del proprio rivestimento esterno, nelle punte che ne formano la corona. Con questa tecnologia particolarissima è praticamente impossibile contrarre il virus a causa del vaccino ma nel contempo entrerebbe in campo (nel corpo del vaccinato) una valida difesa immunitaria per lo più stabile. Gli unici possibili effetti collaterali potrebbero essere sintomi leggeri simili ad una comune influenza: debolezza, febbre, mal di testa ed affaticamento.

VACCINI CINESI
Il primo vaccino cinese utilizzato per i militari avrebbe utilizzato una tecnologia simile al vaccino russo ed ad Astrazeneca, gli altri due invece, il Sinovac ed il Sinopharm utilizzerebbero una tecnologia tradizionale. In questo caso i sue farmaci del “dragone” sarebbero basati sul virus inattivato. Per capirci questo tipo di vaccino sarebbe similare al primo vaccino anti influenzale realizzato nel 1930. Una tecnologia molto differente dai vaccini occidentali quali Pfizer e Moderna che al contrario avrebbero utilizzato la modernissima tecnologia ad mRNA. Un vaccino pertanto realizzato con una tecnologia collaudata nel tempo e che quindi non dovrebbe presentare grosse sorprese o difficoltà particolari, ma in grado di offrire una buona efficacia pur se (si pensa) inferiore a quelli realizzati con mRNA. Questo farmaco risulterebbe essere facile da trasportare come pure i costi sarebbero accessibili. Il prodotto cinese può essere conservato in un comune frigorifero e questo particolare presenterebbe notevoli vantaggi. La produzione di questo vaccino è abbastanza laboriosa dal punto di vista farmaceutico.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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