La storia è testimone del fatto che in passato i misteri abbiano accompagnato spesso le famiglie reali. La storia delle chiesa cattolica come pure le trame di palazzo vaticane non sarebbero da meno. Ancor più il Vaticano, lo stato più piccolo e potente del pianeta. avrebbe al proprio attivo non pochi misteri da svelare.
Come espresso in alcuni precedenti articoli che hanno toccato il tema della rinuncia all’ incarico Petrino da parte dell’odierno Papa Emerito Benedetto XVI, pensiamo che la “Declaratio” celerebbe punti poco chiari dal punto di vista degli ipotetici motivi, per i quali Benedetto XVI avrebbe scelto di rinunciare al soglio di Pietro. Proprio nel mese di giugno come descritto dal quotidiano nazionale Libero, spunterebbe dal sud America un frate piuttosto particolare, Fra Bugnolo. Il religioso è un latinista, esperto il argomentazioni canoniche sulla rinuncia da parte dell’ ex Pontefice della Chiesa cattolica. Il frate intervistato dallo Youtuber Decimo Toro starebbe diffondendo interessanti ed esplosivi contenuti tramite il portale www.fromrome.info. Il frate Fra Alexis Bugnolo avrebbe al proprio attivo oltre novemila pagine tradotte dal latino. Novemila pagine, non sono certamente cosa da poco conto. Si tratterebbe delle pagine di san Bonaventura. Il religioso sud Americano sarebbe un vero e proprio esperto in fatto della lingua ufficiale di “sancta mater ecclesia” il latino, un latinista eccezionale quindi, un uomo davvero colto nell’ambito di questa lingua morta ma lingua ufficiale della chiesa cattolica. Che senso avrebbe il latino nella chiesa? Semplice. Il latino servirebbe a permettere la comunicazione fra prelati di lingua differente. Unico punto in comune che avrebbero i sacerdoti in fatto di idioma sarebbe il latino. Ora andremo sul portale “fromrome.info” e cercheremo
domanda (pagina 26 dell’opera): “Con te, per la prima volta nella storia della Chiesa, pontefice in piena e l’esercizio effettivo delle sue funzioni si è dimesso dal suo “ufficio”. C’è stato un conflitto interiore sulla decisione?”
Risposta di Ratzinger: “Non è così semplice, ovviamente. Nessun papa si è dimesso per mille anni, e anche nel primo millennio questa era un’eccezione: quindi una decisione del genere va meditata a lungo”.
La risposta alla domanda fatta dal giornalista lascerebbe presagire che non saremmo affatto di fronte ad un doloroso conflitto interiore. “Resignation”. Vocabolo anglofono che, se preso in considerazione nel modo classico lascerebbe pensare ad un’ affermazione assurda proprio per il fatto che nell’ultimo millennio, dal 1016 al 2016, ben quattro pontefici avrebbero rinunciato al trono fra cui il maggiore, Celestino V nell’ anno 1294. Nel primo millennio della storia del cattolicesimo, dal 33 al 1033, altri sei Papi avrebbero rinunciato al mandato. Vuoi vedere che quindi il teologo Ratzinger non conoscerebbe la storia della chiesa? Assurdo, proprio per il fatto che Benedetto XVI sia conosciutamente un famoso studioso, un luminare in questo campo. Nonostante tutto la frase pronunciata dal Papa emerito celerebbe un senso di coerenza, analizzando molto bene la parola “dimettersi” (dal ministerium come accadde per Benedetto XVI). La distinzione (in realtà vagamente confusa) delle parole minus e ministerium sarebbe stata formalizzata a livello canonico nel recente 1983. Benedetto XVI quindi avrebbe lasciato forse comprendere a chi ha orecchi per comprendere? Credo proprio sia così, considerato il fatto che Benedetto XVI non starebbe parlando di papi abdicanti ma di dimessi ovvero coloro che avessero abbandonato il ministerium SENZA aver ABDICATO. Sempre da quanto scritto nell’articolo che abbiamo preso per inspiratore, il primo millennio del quale narra Benedetto XVI sarebbe l’eccezione, (quella di Benedetto VIII ovvero Teofilatto dei conti di Tuscolo). Questo pontefice fu spodestato da Gregorio VI (antipapa) nel 1012, tuttavia per un certo periodo in verità di pochi mesi, mantenne il ministerium ovvero l’esercizio al potere senza perdere però il munus del Papa. In effetti il Papa venne riposto sul trono legittimo da Enrico II. Il secondo millennio sembrerebbe essere più stabile in quanto nessun pontefice avrebbe rinunciato al ministerium, tuttavia esistono quattro Papi che avrebbero abdicato rinunciando quindi al munus e di conseguenza per forza di cose anche al ministerium.
Stando al Dr. Francesco Mores docente nell’ambito di storia della chiesa presso l’Università degli studi di Milano avrebbe confermato quanto detto tramite queste parole:
“C’è infatti questa differenza tra il primo e il secondo millennio. Il nodo decisivo è la riforma “gregoriana” (del 1073). Pur in contrasto con i poteri secolari, i papi del secondo millennio mantennero sempre un minimo di esercizio pratico del loro potere a differenza di pochissimi casi del primo millennio: Ponziano, Silvestro, ma, soprattutto, Benedetto VIII”.
Ratzinger affermerebbe che di fatto avrebbe dovuto rinunciare al ministerium come lo fece Papa Benedetto VIII. Tuttavia se Papa Ratzinger avesse rinunciato di propria sponte contrariamente all’omonimo Pontefice che dovette rinunciarvi forzatamente ne uno e ne l’altro avrebbe abdicato al munus. Se la cosa non fosse andata in questi termini, allora, Benedetto XVI come avrebbe potuto dire, che nessun Papa si è dimesso nel II millennio o che la rinuncia a papato avvenuta nel primo millennio sia stata un’eccezione? La seconda prova consisterebbe in questo preciso fatto: Libro intervista a Benedict di Seewald “Ein Laben” (pagina 1204), quando il Papa emerito prenderebbe le distanze da Celestino V che nel 1294 ( secondo Millennio) abdicò. Queste furono le parole di Benedetto XVI: “La situazione di Celestino V era estremamente peculiare e non poteva in alcun modo essere invocata come (mio) precedente”. In questo libro è possibile notare che la parola “abdicazione” compaia ben otto volte ed una volta in più nella versione germanica “Abdankung”. Abdicazione non sarà mai utilizzata nei confronti di Ratzinger ma dei papi precedenti che avrebbero abdicato realmente. Per fare un nome Pio XII per sfuggire all’impero nazista prese questa decisione. Per Benedetto XVI invece si parlerà sempre e solo di dimissioni “Ruecktritt”. Potremmo quindi concludere che in questo particolare momento la chiesa cattolica sarebbe di fronte ad una vera e propria anomalia. Oggi la chiesa vedrebbe la presenza di due papi ma solo a metà. Benedetto XVI senza potere pratico (ma continua a vestire l’abito bianco pontificio) ed a firmare PP (Pontifex Pontificum), ad abitare in Vaticano usufruendo in modo misterioso di certi vantaggi destinati ad uso esclusivo dei pontefici. Ma torniamo al frate latinoamericano “Fra Bugnolo” esperto di lingua latina. Il religioso avrebbe letto la Declaratio di rinuncia di Benedetto XVI. Esisterebbe un filo conduttore che si intersecherebbe fra la logica, il latino ed il diritto canonico. Il religioso sostiene che la Declaratio sia stata scritta dal Papa emerito con una grande maestria ed abilità. Una grande scaltrezza. Saremmo di fronte ad un vero e proprio mistero che ricorda il Vaticano medievale e le proprie oscure trame di palazzo. Benedetto XVI stando a quanto sosterrebbe il religioso avrebbe dimostrato una grande scaltrezza adoperandosi per fare in modo che col tempo, la rinuncia potesse essere scoperta come invalida. Un artifizio, un vero e proprio gioco con le parole, architettato appositamente da Ratzinger per permettere alla Mafia di San Gallo (il gruppo di oscuri cardinali massonico progressisti che lo costrinsero a liberare il soglio di Pietro) di prendere il potere e quindi di svelarsi per quello che sono. Con questa strategia il vero Papa, Benedetto XVI (si pensa) avrebbe fatto in modo che le nomine, gli atti ed i cambiamenti dottrinali voluti dalla “falsa chiesa cattolica” potessero in un certo momento essere annientati in un colpo solo. In che modo? Proprio tramite “l’illusione”. ancora una volta compare questo motto che sarebbe utile tenere ben predente: “Tutto non è come sembra” ovvero l’invalidità della sua rinuncia al papato. Il frate sosterrebbe il fatto che il Vaticano proprio per questa ragione avrebbe falsato la Declaratio latina, nelle traduzioni in lingua straniera. Poco meno di mezzo secolo sarebbe passato da quando sia Giovanni Paolo II che il Cardinal Ratzinger venissero a conoscenza del terzo segreto di Fatima. Il terzo segreto dell’apparizione della patrona della chiesa cattolica, la madre di Cristo, avrebbe avvertito che le lobby massoniche – gay del clero avrebbero tentato la scalata al potere sulla chiesa. E così fu. Per questo motivo questi pontefici cambiarono con un certo anticipo il Codice di diritto canonico che da quel momento avrebbe previsto un sistema d’emergenza “per far saltare il banco” in caso di usurpazione del trono petrino. La strategia mi ricorda un certo piano parallelamente portato a termine (almeno si pensa) dal Presidente americano Donald Trump per smascherare il deep state americano, quando firmò (prima di andarsene) la famosa legge contro le insurrezioni.
Gli affari di stato sono sempre affari di stato ad il Vaticano pur essendo il più piccolo stato al mondo talvolta necessiterebbe delle strategia di un grande stato. I parallelismi con gli USA non sono cosa da poco. Ambedue gli stati sarebbero perseguitati dall’ antistato, i due ex capi di stato (il Papa e Trump) sarebbero stati obbligati a dimettersi con l’inganno, ambo gli stati sarebbero oggi governati da rappresentanti dell’antistato. I due capi di stato legittimi avrebbero utilizzato le medesime strategie per smascherare gli inganni? Credo sia così tuttavia staremo a vedere. Penso francamente che il futuro possa svelare molte cose “agli uomini di buona volontà”. Credo che non passerà molto tempo, ma a breve Dio interverrà annientando finalmente il maligno ed i suoi servi. A chi toccherà ricostruire un mondo nuovo? Credo proprio agli eletti, descritti nelle sacre scritture “ai “cavalieri di Dio” quelli che non avranno ceduto alle lusinghe del potere e del mondo, ma avranno creduto fino in fondo, quelli che avranno custodito degnamente il seme di Cristo sulla Terra.
“E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.”