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IL PRIMO ANALISTA: MONS. CARLO MARIA VIGANO’ di Goldfinger

RUBRICA: I TRE ANALISTI

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Il Primo analista: In questo articolo vi riporteremo una riflessione presa da “affaritaliani.it”. Si tratta dell’ ultima lettera scritta da monsignor Carlo Maria Viganò, a posteriori la campagna elettorale americana. Quello che è importante è riuscire a dare risposte alle tante domande che ogni giorno ci facciamo, (se ce le facciamo). Analizzando queste righe si riesce a comprendere il mondo in cui oggi viviamo ma anche il mondo spaventoso che qualcuno vorrebbe farci vivere in futuro. Alcune persone finalmente lo hanno capito altre, la maggior parte, purtroppo non ancora. Credo francamente che quest’ultimo tassello, l’incredulità generalizzata, sia la forza degli architetti del NWO. In questo caso LORO riuscirebbero ad ingannare il mondo ed a portarlo su una via perversa e corrotta, proprio per il fatto che nei periodi precedenti il nostro sarebbero riusciti ad indottrinare buona parte dell’umanità, creando, plasmando una società priva di fede, priva di riflessione, di valori morali, una società che oggi sarebbe divenuta talmente “flaccida” da non riuscire più neppure a ribellarsi, a dire NO al sistema stesso imposto con l’astuzia e con la forza, da pochissime persone al mondo, tramite la complicità di alcuni media, da alcune compagnie discografiche e da alcune case cinematografiche nelle mani del sistema. Quello che è il risvolto peggiore è

foto presa da un video pubblicato in youtube

il fatto che buona parte della società mondiale non creda alla verità su quanto starebbe accadendo, nonostante l’evidenza dei fatti. Questo modo di pensare rafforzerebbe lo stesso sistema del NWO permettendogli di conquistare l’intera umanità. Certamente quando tutto sarà compiuto gli uomini si pentiranno della scelta fatta attraverso le proprie omissioni, attraverso la propria incredulità, tuttavia allora sarà tardi per tornare indietro, dato che i giochi a quel punto saranno fatti ed evidentemente, i dissidenti saranno repressi con la forza da un sistema dittatoriale astuto, perverso, corrotto e pericoloso. Credo che in quel momento la stessa vita di ogni uomo vivente sulla terra dipenderà da un sistema disonesto che potrebbe decidere nientemeno quanto un soggetto meriti di vivere, un sistema che possa decidere quello che uno debba fare, pena la morte in tutti i sensi, spirituale e fisica. Comunque sia è nostro dovere combattere adesso, con le armi che possediamo, come in questo caso l’informazione sana e ragionata. Siamo tutte piccole realtà ma siamo in tanti nella rete quindi la nostra forza viene proprio da questo: essere in tanti, anche se a dire il vero la nostra forza principale viene da Dio, l’unico in grado di poter permettere un cambio radicale della situazione ma, stiamo chiedendogli aiuto? Abbiamo abbastanza fede per credere che ci aiuterà se noi glielo chiederemo? Fatevi questa domanda e rispondete con tutta sincerità, poi di conseguenza agite prima che sia troppo tardi. Credo che la preghiera e la fede, come affermò tramite i propri messaggi a Medjugorje la Madre di Cristo e patrona della chiesa cattolica, siano le armi più potenti per combattere una guerra escatologica, per contrastare satana ma anche i propri ricchissimi e potenti servitori.

(da Affaritaliani.it) “Lettera di Mons. Carlo Maria Viganò”: Il mondo nel quale ci troviamo a vivere è, per usare un’espressione evangelica, “in se divisum” (Mt 12, 25). Questa spaccatura, a mio parere, consiste nella realtà e nella finzione: la realtà oggettiva da una parte, la finzione mediatica dall’altra. Questo vale per la pandemia, che il filosofo Giorgio Agamben ha analizzato nella raccolta di interventi: A che punto siamo recentemente, pubblicata per i tipi di Quodlibet; ma vale ancora di più per la surreale situazione politica americana, nella quale l’evidenza di una colossale truffa elettorale viene impunemente censurata dai media, dando per acquisita la vittoria di Joe Biden. La realtà del Covid contrasta palesemente con quello che vogliono farci credere i media mainstream, ma questo non basta per smontare il grottesco castello di falsità al quale la maggior parte della popolazione si adegua con rassegnazione. La realtà dei brogli elettorali, delle palesi violazioni dei regolamenti e la falsificazione sistematica dei risultati contrasta a sua volta con la narrazione dei colossi dell’informazione, per i quali Joe Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti, punto.

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E così deve essere: non ci sono alternative né alla presunta furia devastatrice di un’influenza stagionale che ha causato lo stesso numero di decessi dello scorso anno, né all’ineluttabilità dell’elezione di un candidato corrotto e asservito al deep state. Tant’è vero che Biden ha già promesso di ripristinare i lockdown anche in America. La realtà non conta, non è assolutamente rilevante, nel momento in cui essa si frappone tra il piano concepito e la sua realizzazione. Il Covid e Biden sono due ologrammi, due creazioni artificiali, pronte ad essere adattate di volta in volta alle esigenze contingenti o sostituite rispettivamente con il Covid-21 o con Kamala Harris. Le accuse di irresponsabilità per gli assembramenti dei sostenitori di Trump svaniscono se a riunirsi nelle piazze sono i sostenitori di Biden, come già avvenne per le manifestazioni dei BLM in America e per le celebrazioni partigiane del 25 Aprile in Italia. Quello che è criminale per alcuni, è consentito ad altri: senza spiegazioni, senza logica, senza razionalità. Perché il semplice fatto di essere di sinistra, di votare per Biden, di mettersi la mascherina è un lasciapassare assoluto, mentre il solo essere di destra, di votare per Trump o mettere in discussione l’efficacia dei tamponi è un motivo di condanna e di esecrazione che non necessita di prove né di processo. Si è ipso facto fascisti, sovranisti, populisti, negazionisti. Lo stigma sociale dinanzi al quale si dovrebbero ritirare in silenzio quanti ne sono colpiti. Ritorniamo così a quella divisione tra buoni e cattivi che viene ridicolizzata quando è usata da una parte – la nostra – e viceversa eretta a postulato incontestabile quando vi ricorrono i nostri avversari. Lo abbiamo visto con i commenti sprezzanti alle mie parole sui “figli della Luce” e “i figli delle tenebre”, come se i miei “toni apocalittici” fossero il frutto di una mente farneticante e non la semplice constatazione della realtà. Ma nel respingere con sdegno questa divisione biblica dell’umanità,

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costoro l’hanno confermata, limitandosi a rivendicare a sé il diritto di dare patenti di legittimità sociale, politica e religiosa. Loro sono i buoni anche se teorizzano l’uccisione degli innocenti e noi dovremmo farcene una ragione. Loro sono i democratici, anche se per vincere le elezioni devono sempre ricorrere a brogli e frodi anche platealmente evidenti. Loro sono i difensori della libertà, anche se ce ne privano giorno dopo giorno. Loro sono obbiettivi e onesti, anche se la loro corruzione e i loro delitti sono ormai evidenti anche ai ciechi. Il dogma che essi disprezzano e deridono negli altri è indiscutibile e inoppugnabile quando sono loro a promulgarlo. Ma come ho avuto modo di dire in precedenza, costoro dimenticano un piccolo dettaglio, un particolare che non riescono a comprendere: la Verità è in sé, esiste a prescindere dal fatto che vi sia chi le presta fede, perché possiede in se stessa, ontologicamente, la propria ragione di validità. La Verità non può essere negata perché essa è attributo di Dio, è Dio stesso. E tutto ciò che è vero partecipa di questo primato sulla menzogna. Possiamo quindi essere teologicamente e filosoficamente certi che questi inganni hanno le ore contate, perché basterà far luce su di essi per farli crollare. Luce e tenebre, appunto. Lasciamo allora che si faccia luce sulle imposture di Biden e dei Democratici, senza indietreggiare di un passo. La frode che essi hanno ordito contro Trump e contro l’America non potrà rimanere in piedi a lungo, così come non rimarranno in piedi la frode mondiale del Covid, le responsabilità della dittatura cinese, le complicità di corrotti e traditori, l’asservimento della deep church. In questo panorama di menzogne erette a sistema, propagandate dai media con un’impudenza sconcertante, l’elezione di Joe Biden non è solo desiderata, ma considerata ineluttabile e quindi vera e quindi definitiva. Anche se i conteggi non sono conclusi; anche se i controlli sui voti e le denunce sui brogli sono appena all’inizio; anche se le denunce sono appena state depositate. Biden deve essere Presidente, perché così è stato deciso da loro: il voto degli Americani è valido solo se ratifica questa narrazione, altrimenti si muta in deriva plebiscitaria, populismo, fascismo. Non stupisce quindi né l’entusiasmo, sguaiato e violento, con cui i Democratici esultano per il proprio candidato in pectore, né l’incontenibile soddisfazione dei media e dei commentatori ufficiali, né l’attestazione di complice e cortigiana sudditanza al deep state da parte dei leader politici di mezzo mondo. Assistiamo a una gara a chi arriva prima, sgomitando scompostamente per mettersi in mostra, per far vedere di aver sempre creduto nella vittoria schiacciante del fantoccio democratico. Ma se la cortigianeria di capi di Stato e segretari di partito fa parte del trito copione della Sinistra mondiale, lasciano francamente sconcertati le dichiarazioni della Conferenza Episcopale Americana, immediatamente rilanciate da VaticanNews, che con inquietante strabismo si ascrive il merito di aver sostenuto “il secondo Presidente cattolico della storia degli Stati Uniti”, dimenticando il non trascurabile dettaglio che Biden è un accanito abortista, un sostenitore dell’ideologia LGBT e del globalismo anticattolico. L’Arcivescovo di Los Angeles José H. Gomez, profanando la memoria dei martiri Cristeros del suo paese natale, sentenzia lapidario: “The American people have spoken”, il popolo americano ha parlato. Poco importano i brogli denunciati e ampiamente provati: la fastidiosa formalità del voto popolare, ancorché adulterata in mille modi, va considerata conclusa a favore del portabandiera del pensiero unico. Abbiamo letto, non senza conati di vomito, i post di James Martin s.j. e di tutta quella schiera di cortigiani che scalpitano per salire sul carro di Biden per condividerne l’effimero trionfo. Chi dissente, chi chiede chiarezza, chi ricorre alla legge per vedere tutelati i propri diritti non ha alcuna legittimazione e deve tacere, rassegnarsi, scomparire. Anzi: deve unirsi al coro d’esultanza, applaudire, sorridere. Chi non accetta, attenta alla democrazia e va ostracizzato. Ancora due schieramenti, come si vede, ma questa volta legittimi e indiscutibili, perché sono loro a imporli. È indicativo che la Conferenza Episcopale Americana e Planned Parenthood esprimano la propria soddisfazione per la presunta vittoria elettorale della stessa persona. Questa unanimità di consensi ricorda l’appoggio entusiastico delle Logge massoniche in occasione dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio, anch’essa significativamente non scevra dall’ombra di brogli in seno al Conclave e parimenti voluta dal deep state, come ben sappiamo dalle mail di John Podesta e dai legami di McCarrick e dei suoi colleghi con i Dem e con lo stesso Biden. Una bella compagnia, non c’è che dire. Con queste parole è confermato e suggellato il pactum sceleris tra deep state e deep church, l’asservimento dei vertici della Gerarchia cattolica al Nuovo Ordine Mondiale, rinnegando l’insegnamento di Cristo e la dottrina della Chiesa. Prenderne atto è il primo, impreteribile passo per comprendere la complessità degli avvenimenti presenti e per considerarli in un’ottica soprannaturale, escatologica. Noi sappiamo, anzi crediamo fermamente che Cristo, unica vera Luce del mondo, ha già vinto le tenebre che lo oscurano.

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Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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