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VINITALY: SLITTA L’EVENTO A GIUGNO di Maira Alcantara

UN VINO PIU' MATURO AL VINITALY 2020

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Data l’emergenza ed il pericolo di contagio da Covid – 19 anche la celebre vetrina del settore enologico Vinitaly subisce delle modifiche in merito alle date tradizionali della celebre esposizione dei vini. Come di consueto la fiera del vino arrivata quest’anno alla cinquantaquattresima edizione avrebbe dovuto aprire le porte nel mese di aprile dal 19 al 22 come di consueto ma proprio per il pericolo di contagio per l’attuale situazione italiana l’organizzazione dell’evento avrebbe pensato di evitare assembramenti di persone in un periodo storico molto delicato soprattutto per le regioni italiane situate a nord est, cuore dell’economia nazionale ma colpite in modo piuttosto forte dal contagio da Coronavirus.

Foto di Vinotecarium da Pixabay

Comunque sia Vinitaly si farà. L’appuntamento con la fiera del vino è stata solamente ri-inviata un poco più avanti, in un periodo più caldo, dato evidentemente che come dicono gli esperti in materia, il virus con l’inizio della stagione calda dovrebbe ridurre al minimo o addirittura fermare la propria aggressività. In questo caso per quest’ anno il celebre appuntamento con il vino italiano, Vinitaly, avrà luogo dal 14 al 17 giugno. Da quanto sostiene l’organizzazione di Vinitaly la decisione sarebbe stata presa per il fatto che il Covid – 19 avrebbe fatto saltare già un’ altro famoso evento del settore del vino: il ProWein di Dusseldorf che si sarebbe dovuto svolgere dal 15 al 17 marzo. Anche in questo caso si sarebbe trattato di una delle manifestazioni più importanti nel ramo enologico mondiale. Una seconda ragione che avrebbe spinto gli organizzatori del Vinitaly al rinvio di Giugno è il fatto che l’attuale esecutivo nordamericano a fine febbraio, avrebbe sconsigliato ai propri cittadini, di recarsi nel Belpaese alzando al massimo livello l’allerta per i voli da e per l’Italia. A conferma di quanto detto è bene ricordare che parecchie compagnie aeree proprio in questo periodo avrebbero alzato l’allerta arrivando addirittura a bloccare le tratte USA- Italia dopo i consigli di allerta pronunciati negli ultimi periodi dal Presidente Donald Trump.

Foto di Jill Wellington da Pixabay

Per poter riuscire ad ottenere quindi l’affluenza di sempre, da parte dei tanti appassionati di vino e degli operatori del settore provenienti da tutto il mondo sarebbe stato quindi deciso di ri-inviare dal 14 al 17 giugno le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood. Rimarchiamo l’importanza a livello nazionale della fiera del vino ricordando che la partecipazione dello scorso anno avrebbe visto circa 150 mila persone ovvero un numero di visitatori pari al doppio della popolazione della città di Verona. Un afflusso extra di questo genere in un periodo molto delicato come quello che stiamo vivendo avrebbe potuto a mia opinione mettere a dura prova il sistema sanitario della stessa città veronese. Ricordiamo inoltre che proprio la presenza di Buyers esteri soprattutto cinesi e statiunitensi che per il 2019 si sarebbe attestato a circa 33 mila presenze e considerando il fatto che gli addetti al settore provenienti dalla Cina e dagli USA sono stati l’over the top dei paesi di provenienza estera quindi è anche giusto che la fiera possa essere rimandata in modo da poter dare anche a questi importantissimi imprenditori del vino la possibilità di poter presenziare in modo copioso ed in tutta serenità all’evento. Effettivamente il ri-invio di una fiera di tale portata era da prevedersi e sinceramente penso possa essere stata l’idea migliore per cercare di non perdere il prezioso pubblico di un evento tanto importante per l’economia nazionale legata anche al particolare segmento legato ad,

Foto di Jill Wellington da Pixabay

un settore in continua espansione come quello dei vini italiani che starebbe andando veramente forte all’estero, un ramo economico che ultimamente calamita sempre più appassionati e riscontri un po’ in tutto il mondo. Sinceramente conoscendo la qualità di Vinitaly spero ardentemente che avendo fatto slittare di qualche mese le date della manifestazione, la celebre fiera dedicata al vino possa nutrire il consueto interesse da parte dei numerosi visitatori che lo scorso anno si sono recati a Verona per assistere all’evento e possa comunque sia avere un maggiore successo. Tanto per parlare di numeri, per quanto riguarda l’esportazione nel settore del vino ricordiamo che l’Italia avrebbe raggiunto lo scorso anno un volume di affari di ben 6,4 miliardi di Euro (superiore alla domanda interna) ed avrebbe superato nell’ultimo quinquennio la rivale Francia in fatto di crescita. Per quest’anno nonostante le difficoltà dovute all’ emergenza sanitaria ora in atto si spera che Vinitaly di Giugno possa offrire comunque

Foto di Sandmannwolle da Pixabay

sia segnali assolutamente positivi. Nonostante tutto devo dire che ritengo la scelta del mese di giugno non proprio ingrata anzi, proprio in quel periodo i vini sono da ritenersi più pronti e maggiormente maturi pertanto potrebbero offrire note assolutamente più espressive. Non è un caso se i rivali francesi, anch’essi esperti in fatto di vino, organizzino la propria esposizione vinicola di Bordeaux nel mese di giugno. Da una parte quindi dal punto di vista strutturale del vino il periodo primaverile inoltrato di giugno potrebbe essere più interessante che quello di aprile anche se dal punto di vista delle contrattazioni in genere a giugno i clienti il vino lo avrebbero già comprato, tuttavia dei vini più maturi e con una giusta prontezza gustativa potrebbero essere in grado di superare anche questa problematica puramente commerciale.

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Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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